Mollica style, Ristorante Il Palagio, cuore gourmet del Four Seasons Hotel Firenze. Le forme del desiderio scorrono lungo l’intuito e la tecnica dello chef Mollica, capace di ridefinire le coordinate del gusto elevando la materia prima al suo massimo livello.
di Antonella Iozzo
Firenze – Mollica style. Evoluzioni di gusto nelle coordinate del lusso firmato Four Sesons. Sotto il cielo di Firenze lo chef Vito Mollica, una stella Michelin, illumina d’immenso il ristorante Il Palagio, cuore gourmet del Four Seasons Hotel Firenze, il lusso nella sua dimensione art pleasure.
Se ogni esperienza gastronomica rivela nuovi mondi culinari Il Palagio ci conduce tra la vie en rose dell’evoluzione mediterranea modulata dallo chef Mollica.
È un continuo rimbalzo di sensazioni che dipingono l’atmosfera con un valzer di sapori dai colori vivaci. Sulla pelle dell’arte Il Palagio intesse la sua tela gastronomica, è un dipinto che s’innesta alla lucentezza degli affreschi, risplende di pulizia cartesiana nella luminosità radente evocata dai maestosi lampadari in vetro di Murano e rilascia intense vibrazioni emozionali nello stile di un’eleganza senza tempo.
Lo chef Vito Mollica solare e naturalmente predisposto all’armonia del sorriso crea capolavori gourmet legati al territorio in un sunto di tradizione e innovazione. Ogni prodotto viene sublimato offrendo nuove esperienze sensoriali grazie ad un’ampia gamma di sapori.
Il servizio è dedito all’ospite, sorriso per iniziare, discrezione per continuare. È un orizzonte di garbo che regala sfumature di cordialità e attenzioni.
Summer dream nel giardino del Four Seasons che indossa la maestria dello Chef Mollica, che diviene impression et reverie nel verde lussureggiante della sua vegetazione. Un angolo di ars gastronomica tra le curve del parco, poco più di quattro meravigliosi ettari verdi punteggiati di opere artistiche.
Oasi di distensione nella meraviglia del piacere che inizia con sorsi di Champagne Brut Sainte Anne Chartogne-Taillet, dal finale lungo e minerale, per accompagnare una deliziosa amuse bouche: gamberi scottati nella sensualità di un gazpacho alla ciliegia, dolcezze che s’incontrano e svettano verso quella particolare nota acida che rimbalza al palato.
Mollica style. Le forme del desiderio scorrono lungo l’intuito e la tecnica dello chef Mollica, capace di ridefinire le coordinate classiche di un piatto elevando la materia prima al suo massimo livello, “Insalata di astice, pesca, ricotta e menta” la freschezza e la vividezza dei sapori in perfetta corrispondenza visiva, equilibrio, consistenza, profondità. Nel calice una verve fresca e straordinariamente armonica che rilancia la gamma aromatica del piatto. È l’abbinamento che non ti aspetti, puro succo di rabarbaro Van Nahmen, dai riflessi rosè, proposto dal sommelier Walter Moccia, osare, a volte, amplifica le prospettive e crea dinamiche inattese.
Memoria e tradizione con lo Chef Mollica rileggono la cultura classica mediterranea con uno spirito innovativo e loquace e il caso della “Variazione di baccalà sfogliato e mantecato con crema di peperoni” la delicatezza è la nota dominante, la joie de vivre la logica conseguenza che sembra nascere dall’intensità del peperone per poi lasciarsi ammaliare dal suo cuore cremoso al baccalà, due ingredienti semplici che danzano e celebrano la capacità creativa e la sapienza evolutiva di Mollica, nel calice la mineralità del Sacrisassi Bianco Colli Orientali del Friuli Doc 2013, Le Due Terre.
Profondamente Mollica style, una cucina in costante movimento e mutamento ma pur sempre con una forte italianità. Cultura del cibo e ricordo, fusion di identità regionali dall’espressione mediterranea, “Maccheroni di Zita farciti alla ricotta, parfait di costine e battuta cruda di Chianina”. Sotto la luce inedita di Mollica, il più classico dei sughi italiani si sdoppia, sullo sfondo vellutata di costine di maiale che accoglie con i suoi toni caldi gli ziti, perfettamente al dente e con un ripieno di soffice ricotta, in primo piano un battuto di manzo interpreta la storicità del ragù alla bolognese. Nella nuova era del gusto Mollica la cucina diventa arte, il colore anticipazione gustativa nella mirabile disposizione coreografica, e l’intuizione profumo di leggerezza e armonia.
Nel calice una scelta di carattere chic e sensuale, il Pinot nero della Borgogna Sylvie Esmonin, Gevrey-Chambertin. Fragranza, tannini morbidi e avvolgenti, corposo e sapido. Una lenta evoluzione dona nuovo pathos al piatto e la fragranza della frutta rossa matura ne persegue l’eleganza.
Mollica style. Richiami francesi anche per il “Piccione cotto in vescica e porcini”, tecnica, abilità, ricerca, plasmano un virtuosissimo mentale loquace e concreto. Le diverse tecniche di cottura s’incontrano ed elevano il piccione, precedentemente cotto a forno nella vescica del maiale, poi alla brace in impalpabile tenerezza. Saten che fa esultare non solo il palato ma tutti i sensi con la croccantezza della coscetta e il lirico accordo dei funghi porcini, al crudo, arrosto e trifolati. Un viaggio di sola andata per il paradiso.
Le emozioni seguono sempre l’evoluzione del sentiment e quando questo si fa naturale declinazione del buon gusto, ci può essere una sola spiegazione: l’arte dell’abbinamento che in questo caso scivola nelle note intense e corpose del Quinta do Noval Late Bottled Vintage, Port, 2008, nettare, velluto sonoro, complessità che si scioglie in profonda implosione di dolcezza e acidità che s’incrociano con garbo in una gentile essenza di frutta rossa dall’attacco dolce e da una progressione fitta e polposa capace di rilasciare forza e calore.
Mollica style, ritratto di sensibilità e inventiva dall’animo mediterraneo ci regala composizioni di dolcezze dai sapori sempre riconoscibilissimi e autentici: “Soufflé al cocco con sorbetto al frutto della passione” e “Barretta croccante al caramello con gelato alla nocciola”. Variazioni sule tema delle tentazioni che richiamano il senso artistico, la sobrietà e la melodia dei sapori vibranti, sinceri, in armonia con il Marsala Superiore DOC, Riserva 10 anni, Marco de Bartoli.
Se il cocco rilascia una sensazione sottile e soave, il frutto della passione serve a dare ritmo ed aprire il respiro, per un finale pulito e lineare. Scenario più materico e corposo con la barretta, cremosità ideale capace di creare empatia e ricondurci sul sentiero emozionale del buon gusto e dell’art gastronomica di Mollica. After only piccola pasticceria e un raffinato caffè della torrefazione Trinci di Cascine di Buti, una piccola torrefazione artigianale, dove tostano ancora il caffè a legna. Una rarità da assaporare, lentamente, attraverso sorsi che per noi assumono la sospensione del caffè americano. Arte del caffè che seleziona chicchi preziosi di “French press” Guatemala Huehuetenango, arabica 100% e Presidio Internazionale Slow Food.
La qualità senza compromessi, solo materie prime eccellenti in ogni dettaglio per memorabili visioni che sono un tributo all’essenza gourmet dello Chef Vito Mollica.
Ristorante Il Palagio
Four Seasons Hotel Firenze
Borgo Pinti, 99
50121 Firenze
Tel. +39 (055) 2626 1 Fax. +39 (055) 2626 50
http://www.fourseasons.com/it/florence/
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(04/08/2016)
Articoli correlati:
Intervista. Mollica e Veneruso. Paso Doble al Four Seasons Milano
Restaurant La Veranda Four Seasons Milano. Enjoy
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1