Bordeaux lo spirito dell’eleganza diventa visione sublime sul contemporaneo. Trame di cultura e storia dipingo impressioni profonde su tentazioni glam rendendo più affascinante e preziosa la città.
di Antonella Iozzo
Bordeaux – Bordeaux, se la vedi t’innamori! Un’esperienza che tocca il cuore e sfiora il lusso del tempo lasciandosi respirare nella sua massima espressione urbanistica e architettonica. Non è un caso infatti se dal 2007 Bordeaux è patrimonio dell’UNESCO.
Storia, eleganza, cultura, enogastronomia. Enjoy nel desiderio di vivere un viaggio heart to heart con il fascino di Bordeaux.
Bordeaux non solo ed esclusivamente capitale mondiale del vino, ma gioiello architettonico con un centro storico tutto da vivere. Antico splendore dovuto al progetto di riqualificazione urbana lanciato nel 1996 e che ha previsto il restauro delle facciate e del lungo fiume della Garonna, la messa in servizio del tram alimentato dal suolo, la riqualificazione degli spazi urbani. È come se si fosse data nuova vita alla storia. Restyling at its best capace di riallacciare relazioni e situazioni, in una rarefazione cittadina che sfiora il preludio delle grandi città e sfocia nell’esclusiva essenza chic di una luogo che diventa indimenticabile dimensione del vivere la vacanza come route del sentimento.
Una fascinazione che conta più di 350 edifici classificati come monumenti storici, fra cui 3 edifici religiosi nella lista del Patrimonio dell’Umanità già dal 1998, poiché parte del Cammino di Santiago di Compostela.
Bordeaux. L’incanto del luogo, la magia del suo romanticismo
L’incanto del luogo, la magia del suo romanticismo svela l’anima di Bordeaux. Stupefacente nell’accostamento narrativo di lifestyle tra negozi raffinati e caffè e storie che si aprono come archivi di memoria nei suoi ricchi musei. Parchi e giardini scandiscono il relax e si aprono alla joie de vivre mentre l’armonica partitura della sua architettura cadenza i ritmi del quotidiano distendendosi sul Lungofiume della Garonna. E il vino? The wine mood è un calice che ci rimanda alle tenute agricole di Saint-Émilion, Pomerol e Fronsac che l’hanno resa una delle mete più ambite per esperti e wine lovers.
E per un assaggio dei vini più rinomati non possiamo che condurci al Musée du vin e du négoce all’interno del Courtier Royal de Louis XV. Un viaggio nel tempo tra grandi cantine che risalgono al 1700 nelle quali viene ricreato il lavoro dei mastri bottai e il lavoro di conservazione del vino in barrique da parte dei commercianti. Il passato ritorna carico di arte e di passione, gesti e natura raccontano e divengono sorsi di eccellenza.
A Marzo 2016 è stata inaugurata la Cité du vin. Architettura avveniristica soprannominata la “Guggenheim del vino”. Una celebrazione del vino, non solo quello francese ma di 80 importanti territori. Al suo interno: mostre permanenti e temporanee, strade del vino, degustazioni, un’enoteca con 800 etichette, installazioni teatrali, musica, una biblioteca, boutique e il ristorante Le7 (al settimo piano).
Vetro serigrafato e alluminio iridescente i materiali scelti dagli architetti Xtu per vestire l’esterno, un movimento armonioso e curvilineo che ricorda i flutti del vino in un calice. Scenografie interne, invece affidate agli inglesi di Casson Mann Ltd.
Se il vino chiama, l’alta gastronomia risponde con Restaurant stellati che sono un trionfo di piacere per il palato da non perdere Pierre Gagnaire Restaurant, due stelle Michelin. Storia e cultura gastronomica s’incontrano nella teatralità scenografica de Le Chapon Fin, equilibrio, grazia, buon gusto. Un’esperienza da degustare lentamente.
Bordeaux. Suggestioni storiche e letture contemporanee
Suggestioni storiche e letture contemporanee con-vibrano di presente, ci troviamo a Piazza della Borsa. Arte, style ed emozioni divengono atmosfera che racconta l’opera contemporanea Miroir d’Eau, lo specchio d’acqua, che si trova a poca distanza sulla riva della Garonna. Un rettangolo di 2 centimetri d’acqua che i locali chiamano pataugeoire (piscinetta) e che all’occorrenza si trasforma in una nebbia alta 2 metri. Pura fascinazione sensoriale capace di dipingere un quadro impressionista quando al crepuscolo si riflettono le sagome simmetriche dei due principali palazzi della piazza: la Camera di Commercio, da cui la piazza prende il nome e il Museo delle Dogane, che racconta la millenaria storia del commercio di Bordeaux.
Costruita nel 1749, prese il nome di Piazza Reale in omaggio al Re di Francia. 40 anni dopo i rivoluzionari buttarono giù la statua rinominandola Piazza della Libertà. Nel 1869 divenne Piazza della Borsa con al centro una fontana adorna di 3 figure femminili a simboleggiare i fiumi Garonna, Dordogna e Gironda o forse semplicemente tre grazie, ma secondo altri fonte tre principesse francesi. In ogni caso le loro forme si lasciano fotografare nell’armoniosa curva dei palazzi che circonda la piazza.
Altro scorcio, altra dimensione altra piazza del centro storico, la piazza più grande d’Europa, la Esplanade des Quinconces, il cui nome “quinconces” si riferisce al modo in cui gli alberi sono piantati, in righe sfalsate. È ampia ben 12 ettari ed è sede per tutto l’anno di fiere, circhi, eventi sportivi e artistici. Circondata da giardini, s’impone alla vista soprattutto per lo spettacolare memoriale dedicato ai 22 girondini di Bordeaux, che furono ghigliottinati durante il periodo del Terrore di Robespierre, una magnifica fontana di bronzo.
Place des Quinconces è anche un’importante snodo del trasporto pubblico creando un notevole afflusso di visitatori. Sul lato più vicino al fiume, ci sono due colonne rostrali sovrastate da statue dedicate alle attività marittime e commerciali di Bordeaux. Sul lato dei Quinconces più vicini al centro della città si trovano grandi statue dei filosofi Bordeaux Montaigne e Montesquieu.
Per passare dalla zona antica a quella moderna, bisogna attraversare il ponte di Pierre, costruzione voluta da Napoleone, che offre splendide viste sulla città, con ben 17 archi, tanti quanti sono le lettere che compongono il nome Napoleone Bonapart.
L’intimità in una essenza religiosa unica e rara.
Monumentale bellezza, armonico profilo melodico è la Cattedrale di Sant’Andrea, 124 metri di lunghezza per 23 di altezza e cinque cappelle che si irradiano verso l’esterno. Costruita nel 1096 per volontà di Papa Urbano II, rilascia quel lirico accordo che sfuma l’intimità in un’essenza religiosa unica e rara. Se la facciata principale della Cattedrale è romanica e quella esposta a Nord che attrae per un’estetica capace di ridefinire la concezione evocativa di bellezza religiosa con il Portale Reale impreziosito da bassorilievi che rappresentano l’Ultima Cena, l’Ascensione e il Trionfo del Redentore e due torri gemelle di 81 metri d’altezza.
Al suo interno, l’essenzialità governa lo spazio, una sobrietà imposta da Geoffrey Loroux (1135-1158), vescovo di Bordeaux, che ha istituito la rigorosa regola agostiniana. Ma se si ha la fortuna di ascoltare un concerto per organo, uno spettacolare e celestiale strumento egregiamente restaurato, si avverte il silenzio musicale del luogo, la sua capacità di premere sull’animo e imprime una nuova sensibilità. È un progressivo sfaldamento di tensione che si dissolve in poesia evocativa rinascendo dentro di noi.
Sentimenti ed emozioni s’intrecciano e svettano in ellissi nella piazza della Cattedrale svetta l’altissimo campanile dedicato a Pey-Berland, l’arcivescovo di Bordeaux che fondò la prima università della città intorno al 1440, con in cima la statua della Madonna di Aquitania.
La cattedrale si trova nella parte medievale del quartiere di Saint Pierre. Accanto ai resti della città medievale, troviamo quelli risalenti alla fine del XVIII secolo, epoca in cui le forme della città si trasformano e divengono quelle attuali. Risalgono a quel periodo la piazza del Parlamento e l’ex piazza del mercato, sulla quale si affacciano una serie di edifici in stile neoclassico. Saint Pierre è un vivace ed elegante quartiere ricco di ristoranti e location trend che la sera si animano di vita.
Un’altra importantissima Chiesa è quella di Saint Michel con una torre campanaria di 114 metri di altezza, forse la più alta di Francia, staccata dal resto del corpo, caratteristica molto rara in Europa.
Alla base troviamo una cripta servita come ossario fino al 1979, quando si decise di rimuovere il cimitero. La sua costruzione in stile gotico-fiammeggiante, iniziata nel 1350 si è prolungata per oltre tre secoli. L’interno è formato da 3 navate con 17 cappelle, dedicate a confraternite o corporazioni, protette da cancellate del 1700. La più visitata è quella di San Giacomo, meta dei pellegrini in viaggio verso Santiago de Compostela.
Bordeaux, bella da vivere con tutti i sensi
Una delle caratteristiche di Bordeaux sono le sue Porte. Decisamente degna di nota per impatto visivo e l’importanza storica è la Porta della Grosse-Cloche, la Grande Campana, costruita nel XV secolo sui resti della porta di Sant’Eligio. La porta prende il nome dalla grande campana fusa nel 1775 e che si trova nell’ampio arco che la sovrasta. Per secoli veniva usata per annunciare qualsiasi cosa accadesse in città, oggi suona solo una volta l’anno: l’11 novembre, giorno dell’Armistizio che ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale.
Bordeaux, bella da vivere con tutti i sensi in una promanade che ne rivela la lungimiranza e l’allure del tempo passato, per il Lungofiume della Garonna che nel 2007 l’UNESCO ha deciso di dichiarare Patrimonio dell’Umanità.
New romantic e dream inspiration per una delle più suggestive banchine in cui i vecchi edifici in mattoni rossi che un tempo ospitavano i magazzini del porto sono stati perfettamente recuperati e trasformati in luoghi di cultura, sport e divertimento. Food per tutti i gusti, parchi, giardini, shops, event and lifestyle per bordolesi e travellers che amano vivere il ritmo pulsante di una Bordeaux in continuo fermento. Una visionnaire che si distende nella memoria e nel fiume portando con sé l’esprit del vivere contemporaneo.
Shop and glam che continua in Rue Sainte Catherine lunga quasi 1,2 chilometri incrocia tutte le vie più importanti di Bordeaux. Rue Sainte Cath, come la chiamano affettuosamente i bordolesi, è una vera tentazione per gli amanti dello shopping con i suoi 230 negozi, caffè e ristoranti. Una dimensione che ci conduce tra firme internazionali, prodotti locali ed artigianali, da scoprire e riscoprire in più escursioni.
Bordeaux. Quando l’eleganza persegue l’armonia
Quando l’eleganza persegue l’armonia può divenire simbolo di raffinata bellezza sul borderline del lusso gentile è il caso del Grand Theatre di Bordeaux. Costruito da Victor Louis al tempo di Luigi XVI, è riuscito a superare quasi indenne 3 secoli ed è stato anche usato più volte come sede dell’Assemblea Nazionale, quando Bordeuax sostituiva Parigi come capitale della Francia. Architettura neoclassica che disegna l’esterno del teatro con 12 colonne corinzie sormontate da 12 statue che rappresentano le 9 arti a cui si aggiungono Venere, Giunone e Minerva. Per l’interno si sono scelti i colori del reame, oro, bianco e blu. Arabesque di estrema raffinatezza completata dagli affreschi che omaggiano le arti e la città di Bordeaux.
Bordeaux lo spirito dell’eleganza diventa visione sublime sul contemporaneo. Trame di cultura e storia dipingo impressioni profonde su tentazioni glam rendendo più affascinante e preziosa la città. Viverla nel presente e sognare la sua bellezza nel corso dei secoli e declinarli in momenti chic dall’Hotel Yndo.
Esperienze rese easy e felici dall’Ufficio del Turismo che ci propone un City Pass di 24, 48 o 72 ore per vivere la città in assoluta libertà. Una card che ci permette di viaggiare sui mezzi pubblici, di scoprire Bordeaux con il Bus turistico, di navigare lungo la Ghironna, e tanti altre soluzioni e vantaggi tutti da scoprire.
Pe ogni esigenza Bordeaux risponde con hotel che soddisfano le esigenze di ognuno Hotel de Seze al Bayonne Etche Ona.
Bordeaux il fascino discreto e new soft come segno distintivo. L’eleganza come vocazione.
Bordeaux Tourisme
http://www.bordeaux-tourisme.com
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(01/07/2017)
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1