Dalia Blauensteiner. L’anima nel riflesso della pittura
a cura di Antonella Iozzo
Dalia Blauensteiner. L’anima nel riflesso della pittura Istanti – luce nei riflessi adagiati sulla superficie dell’acqua pittorica, fugace, silente sequenza sonora, alito, fruscio di suoni che in un solo respiro rivela tutta l’arte di Dalia Blauensteiner e ciò che sfugge al visibile vive l’eternità dell’immenso nell’ampiezza del momento. Trame quasi immateriali, esili giochi di figure, colori imponderabili in paesaggi irreali e trasparenti. Mai la pittura ha raffigurato le vette più inviolabili della smaterializzazione, mai una vibrante e lussureggiante ispirazione ha portato ad una condensazione estrema, rarefatta quanto ferrea, le diamantine tessiture segnico – gestuali. Momenti visionari si stemperano nell’incantata meraviglia di una partitura cromatica orchestrata da Blauensteiner con una mirabile delicatezza e con impalpabili, impercettibili sfumature dell’aria. Ogni colore sembra scivolare nell’altro, quasi una compenetrazione di algido rigore e calda tenerezza, di precisione formale e sottile pathos sensuale. Sono composizioni che disegnano la notte dell’istinto, che avanzano su cieli screziati da bagliori tersi, che flettono l’enigmaticità del bianco dentro il mistero irreale delle cose. Frantumazione e costruzione, dissoluzione e moltiplicazione di tensioni uguali e contrari, di quel senza forma, di quell’inconscio magma pulsionale il cui unico desiderio è di divenire volto, canto, o meglio, infinito silenzio colmo di anima e sentimento, di ombre e colore, di luce e di spazio nella coscienza del tempo. Profondità bagnata dall’estro creativo di Blauensteiner capace di attingere il pennello nelle zone più remote e sensibili dell’intimo per poi tracciare su tela onde di passioni, fuochi di pensieri, tempeste di tormenti e ricordi nei quali permane sempre qualcosa d’infinito. L’irrappresentabile si avvicina sempre più e qualunque sia la reazione del contatto epidermico, ci si accorge , a poco a poco, di perdere terreno e di entrare inesorabilmente e inconsapevolmente in uno stato di estasi, di smarrimento, di sfibramento sensoriale. Un percorso di altissima tensione, energia ustionante che borda l’assoluto, limite sul quale l’informe della forza e l’equilibrio della forma determinano il sentimento estetico di Blauensteiner. Nelle sue opere il colore fluido, espressivo ed intenso, sembra creare una nuova dimensione spaziale dentro la quale semplici segni e semplici figure danno vita ad un articolato contrappunto con lo sfondo. Lentamente ogni cosa si dissolve, l’effetto è di sospesa tensione immateriale, un vuoto riempito da echi cromatici provenienti da visioni mai abbandonate, tenui variazioni che danzano nella rarefazioni della materia – luce, mentre sul campo pittorico una vibrante sensibilità si scioglie in riflessione emotiva, fluido leggero e trasparente capace di diffondersi in tutte le direzioni. E’ come se un bagliore particolare e irreale diluisse le forme e rivelasse l’immaginario, anteponendo il sentimento interiore alla realtà. Sono sonorità che suggeriscono colori e linee, dialogo affascinante tra l’essere e la natura, sembra quasi che siano proprio i suoni a tracciare astrazioni contratte tra il finito e l’infinito. Estrema semplificazione del visibile in aria indefinita, in incanti, in leit motiv che assumono il valore della sensazione nella loro eterna verità. Emozione fervida e vera, sentita, percepita, vissuta dall’artista ed ora librata su tela come pura trasposizione spirituale. Mare di languida tenerezza e nostalgia, mare che avanza nei toni del verde, mare di dolci movenze, di onde adagiate con sorprendente abilità tecnica da Blauensteiner, le sue sono pennellate come respiri imbevuti più che nel colore dentro l’alba dell’ispirazione e nella trasparente leggerezza di un soffio, nuance musicali, dalle linee sinuose e sognanti, si fanno sensibili interpreti dell’inesprimibile, ed una piuma di poesia si adagia sull’acqua. Uno sguardo al passato, ai ricordi, ai sogni, e un coro di colori improvvisamente rivelano l’altrove, l’irreale delle cose, il mistero dell’universo mentre la creatività di Blauensteiner si carica di una sottile commozione lirica. Nella consunzione del giallo e del rosso, nel delirio dei toni caldi, scivola, come un fiume in piena il pensiero, l’interna riflessione e l’intimo senso di poesia dell’artista; un’immensa e quasi inconsapevole energia che risuona come un impercettibile mormorio, da questa flebile, pacata ma dinamica incandescenza divampa una bellezza disarmante che graffia e attrae nella fascinazione carnosa di petali, di stami, di corolle, essenze di natura, esplorazioni sensuali, oltre che sensibili, capaci d’instaurare una relazione emozionale tra l’immenso, l’opera e lo spettatore. Orizzonti, nuvole, tonalità, espressioni spirituali. e il cinguettare della vita silente si veste al di là del linguaggio pittorico: dentro l’arcipelago dell’anima. E’ come se la Blauensteiner volesse attingere, da questo diluvio dirompente, la vitalità per poi tradurla in plasticità luminosa e distenderla su tela. Dalla forma al senso, dal senso alla musicalità del titolo delle opere. Parole che non ripetono le cose visibile ma che li rendono visibili nel riflesso del loro significato, del loro richiamo verbale, e la bellezza visiva si racconta abbracciando l’espressività linguistica. Riflessi e riflessioni impetuose, agitate e tranquille ma sempre e comunque in continuo movimento nella liquidità del colore, profondi blu, quiete di bianchi, fantasie cromatiche dai ritmi raffinatissimi dilagano in rarefatte atmosfere, è un vibrare sottile ed intenso, è un appassionata danza nella corporeità di un sentimento che infiammandosi si eleva in nastri di luce, in fulminanti arabesque del pennello. Simboliche figure femminili, eleganti, esili e sinuose, ascoltano la luna riflessa nella loro immateriale presenza e aprono il cuore all’introspezione pittorica di Blauensteiner, cadenze di una partitura melodicamente armoniosa che avanza dallo sfondo come un orizzonte. Da esso si espande una sensazione iridescente che va ad unirsi allo splendore della tavolozza, giochi di grande garbo tonale e di stesure complesse per gli infiniti passaggi, s’incontrano in un vibrato scintillante e sospeso nello sguardo dell’osservatore. In ogni dipinto sfumature ovattate introducono un contrasto spirituale ed emotivo risolto con modulazioni luministiche sapientemente mitigate, in delicati evocazioni sensoriali nello specchio della trasparenza pittorica ed emotiva. Pensiero, sogno, malinconia e poi vertigini del desiderio, fremente trasposizione sentimentale, luce accecante che devasta la ragione, tutto è fulgore, è pulsione vitale, è vortice di emozioni, è Arte che nuota nel lirismo struggente di Dalia Blauensteiner. di Antonella Iozzo © Produzione riservata Curriculum Attività creative: organizzazione di mostre, installazioni, decorazioni palco per il teatro e per eventi, design di pubblicazioni, cataloghi, ecc. al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Lituania e Lettonia (1983-1998), in Germania (1995), in Danimarca ( 2002), in Austria (2000-2009), in Italia (Florenz Biennale 2009). Molti suoi dipinti sono proprietà di istituzioni ufficiali e di collezionisti privati in Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia, Austria, Stati Uniti d’America. |
Dalia Blauensteiner. Soul in the painting reflection Moments – light reflections lying on the paint surface, fleeting, silent sound patterns, breath, rustling of sound that reveals all in one breath, the work of Dalia Blauensteiner and what goes on beyond the visible, lives the immense eternity in the extent of time. Almost immaterial plots, slender game figures, imponderable colors dwell in unreal and transparent landscapes. Painting has never shown the most inviolable peaks of dematerialization, never a lush and a vibrant inspiration has led to extreme condensation, rarefied and iron-like, the diamond textures of signs and gestures. Visionary moments melt into the enchanted wonder of a chromatic music sheet by Blauensteiner with an admirable delicacy and impalpable and imperceptible air nuances. Each color seems to slide into the other, almost an interpenetration of glacial rigor and warm tenderness, of formal precision and a subtle sensual pathos. These compositions draw the night of instinct that step into cloudless skies streaked by flares, that bend the enigmatic white into the unreal mystery of things. Crushing and constructing, dissolution and multiplication of equal and opposite tensions, of that which is shapeless, of that unconscious instinctual magma whose only wish is to become a face, a lyric, or rather, an infinite silence full of soul and feeling, of shadows and color, of light and space in the consciousness of time. Depth wet by the creative inspiration of Blauensteiner, capable of getting the brush in the most remote and sensitive areas of the intimate to then trace on canvas the passions waves, thoughts of fire, storms of torment and memories where something infinite always remains. The non representable gets closer and closer and whatever the reaction of skin contact is; one realizes, little by little, that one is losing ground, to be entering unknowingly and inexorably into a state of ecstasy, of bewilderment, of sensorial enervation. A high voltage path, searing energy that outlines the absolute, boundaries on which the force and equilibrium of form determine the aesthetic feeling of Blauensteiner. In her works the fluid, intense and expressive colors, seem to create a new space dimension within which simple signs and simple figures give rise to a complex counterpoint together with the background. Everything dissolves slowly, the effect is one of suspended intangible tension, a void filled by chromatic echoes coming from never abandoned visions, soft variations dancing in the matter – light rarefaction, while in the field of painting a vibrant sensibility dissolves into an emotional reflection, light transparent fluids capable of spreading in all directions. It is as if a special and unreal glow would dissolve the forms and would reveal the imaginary, placing the inner feeling before reality. These are sounds that suggest colors and lines, a fascinating dialogue between being and nature, it almost seems like sounds are tracing the tensioned abstractions between the finite and the infinite. An extreme simplification of the visible into undefined air, enchantments and leitmotivs that take the value of sensation in their eternal truth. Fervent and genuine emotions perceived and lived by the artist and now liberated into the canvas as pure spiritual transposition. Languid Ocean of tenderness and nostalgia, that progresses in green tones, sea of gentle movements of reclining waves with amazing technical skills by Blauensteiner; her brushstrokes are like breaths soaked not so much in saturated colors as in the dawn of inspiration and the light transparency of a breath; musical nuances of sinuous dreamy lines, become sensitive interpreters of the inexpressible, and a feather of poetry lies on the water. A glance to the past, to memories, to dreams, and a choire of colors suddenly reveal another place, the unreality of things, the mystery of the universe while the creativity of Blauensteiner gets charged by a subtle lyric emotion. In the consumption of yellow and red, in the delirium of warm tones, thoughts, the internal reflection and the intimate sense of poetry of the artist slip like a flooding river; an immense and almost unconscious energy that resonates like an imperceptible murmur: from this feeble, calm but dynamic incandescence, brakes out the disarming beauty that scratches and attracts into the fascination of fleshy petals, stamens, flowers, essences of nature, both sensual and sensitive explorations, capable of establishing a relationship between the emotional immensity, the work and the viewer. Horizons, clouds, tonalities, spiritual expressions and the chirp of silent life, dress beyond the language of painting: into the archipelago of soul. As if Blauensteiner would want from this disruptive deluge to trace vitality to then translate it into luminous plasticity and spread it onto the canvas. From form to meaning, from sense to musicality of the artwork titles… words that do not repeat the visible things but make them visible through the reflection of their meaning and their verbal reference; their visual beauty is told by embracing the expression of language. Reflections and thoughts rushing, shaken and quiet but always on the move in the liquidity of color, deep blue quiet white, chromatic fantasies of refined rhythms, rampant in the rarefied atmosphere; its a thin and intense vibration, it’s a passionate dance in the physicality of a feeling that by inflaming rises into strips of light, into fulminating arabesques of the brush. Symbolic, elegant, slender and sinuous female figures listen to the moon reflected in their immaterial presence and open the heart of pictorial introspection of Blauensteiner, and are melodically harmonious cadences of a sheet music that moves forward towards the horizon. It spreads an iridescent feeling which joins the brightness of the palette, a tonal play of great tact and complex drafts through endless passages, meet in a shimmering vibrato suspended in the observer’s gaze. In each painting muffled shades introduce a spiritual and emotional contrast that is then solved with luminous modulations wisely mitigated into delicate sensorial evocations in the mirror of pictorial and emotional transparency. Thought, dream, melancholy and then desire dizziness, trembling sentimental transposition, blinding light that devastates reason, everything is brilliance, it is vital instinct, it is the vortex of emotions, it’s art that floats in the poignant lyricism of Dalia Blauensteiner. by Antonella Iozzo © Produzione riservata Translation by Sandra Miranda Biography Creative activities: organizing exhibitions, installations, stage decorations for theatre and events , design publications, catalogues etc. She had joint and personal exhibitions of her paintings: in Lithuania and Latvia (1983-1998), in Germany (1995), in Denmark (2002), in Austria (2000-2009), In Italy (Florenz Biennale 2009). Most paintings are oil on canvas: abstract compositions, still life, landscapes. Paintings are owned by official institutions and by private collectors in Lithuania, Poland, Czech, Denmark, Germany, Norway, Sweden, Austria, USA. |
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