Parkhotel Laurin, dimora di Arte e cultura si sviluppa come una partitura di forme e stili che tratteggiano le cadenze del Damensalon, della Smokers’ Lounge e della Ovalersalon
di Antonella Iozzo
Bolzano – Parkhotel Laurin un’esperienza estetica e sensoriale dall‘ exclusive style che ci avvolge tra suggestioni antiche e moderne. Nel cuore di Bolzano la magia si apre all’emozione, è un viaggio dentro la storia di un sontuoso edificio in stile Liberty, dimora di Arte, Confort e Ospitalità, un luogo unico dalla raffinata eleganza capace di conferire ad ogni soggiorno una dimensione semplicemente intima, naturalmente accogliente. Essenze che si distendono in una composita armonia, anzi rinsaldano e completano la vibrazione sonora dell’arredamento, così pulsante di ricordi e di presente, quasi un archivio di memorie future da vivere e condividere.
Il Parkhotel Laurin, uno dei miravigliosi hotel del circuito WorldHotels (www.worldhotels.com), è immerso in un rigoglioso parco di 4.000 mq, con piante esotiche ed autoctone risalenti proprio alla fondazione dell’albergo, cedri secolari ed un roseto, le cui prime documentazioni risalgono al 1500. Meraviglioso quadro sonoro cadenzato da sculture e opere site specific che ridefiniscono l’alternarsi delle stagioni in una scansione di verde e di Arte.
Arte come fil rouge di una storia lunga più di un secolo, infatti, nel 2010 per festeggiare i primi 100 anni del Parkhotel Laurin, nasce il progetto “Open Space”, in collaborazione con il Museion. Passeggiando per il parco opere en pleine air ed emozioni sottopelle vibrano all’unisono, fortemente espressiva la testa di Alois Anvidalfarei, volteggiante e sinuoso il grande nastro vermiglio di Eduard Habicher, sintetica e avveniristica la cartolina dallo spazio di Sonia Leimer, debordante l’autoritratto in criptonite di Jacopo Candotti e ancora una contemporanea idea di glovebox di Christian Kaufmanndove.
È un parco dove la quiete musicale dell’autunno dai colori caldi e lirici, lascia il posto al bianco candore dell’inverno, neve soffice e stalattiti che risuonando di fiabesche evocazioni per giungere poi alla cangiante luminosità primaverile fino alla vivace intemperanza dell’estate, è il suono della festa, della convivialità che a bordo piscina disegna l’atmosfera. Quasi un profilo luminoso e trasparente, quasi un continuum di luce ritmato dalla zona summer lounge costruita nel 2009 e da confortevoli divani e poltrone. Un polmone verde nel quale il benessere trova il suo habitat, infatti nel 2011 la serra, una volta adibita al ricovero degli attrezzi dei giardinieri, viene trasformata in una moderna mini-palestra.
La fascinazione della storia, il ritratto del Laurin
Parkhotel Laurin una lunga storia di amore, arte e dedizione iniziata dal 1909, quando la famiglia Staffler, tuttora proprietaria, costruisce questa splendida dimora alberghiera all’insegna dell’innovazione, affidando il progetto agli architetti Ludwig di Monaco di Baviera. Piccoli ma geniali accorgimenti come sofisticati metodi di compressione per gli ascensori, segnali luminosi in tutte le camere ed efficaci sistemi antincendio, resero la struttura esempio di modernità innovativa proiettandola nel panorama europeo. Ricerca che incontra la cura per il dettaglio, passione che segue di pari passo la storia: nasce la tradizione, essenza di qualità e bellezza, feeling capace di attrarre gli ospiti più illustri dell’Impero Asburgico e dei principati tedeschi come l’erede al trono austriaco Franz Ferdinand con la consorte Sophia Hohenburg e l’arciduca ed erede al trono Karl con consorte. Poi è la volta di Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini personaggi antitetici che determinarono fortemente il destino dell’Italia, ma inclini alla Bellezza cedettero allo charme del Laurin, ospitalità riservata, classe e professionalità sono state le armi che li condussero verso il calore di una dimora eccelsa.
Ogni guerra lascia laceranti ferite su persone e luoghi, fu cosi anche per il Laurin gemente sotto i duri bombardamenti. Tra il 1919 ed il 1920 il restauro, e come una Fenice rinasce dalle proprie ceneri ancora più splendente e moderno con lavandini nelle stanze da bagno nonché alcuni bagni di lusso e nel 1921/1922 ritorna ad essere meta molto amata dai turisti tedeschi. Gli anni bui della guerra ritornarono dal 1939 al 1943, quando Bolzano divenne bersaglio di numerosi bombardamenti che non riuscirono però ad abbattere la verve creativa e l’istinto alla ricostruzione della famiglia Staffler. Dopo solo tre anni i suoi saloni, le sue stanze inondate di nuova luce accolsero nuovi ospiti figli dell’era industriale. Una nuova era varcava le soglie del Laurin portando con sé i segni del tempo: economia e finanza. Ripresa che vide molti accordi economico-finanziari siglati tra le sue storiche mura.
Bolzano, ormai è una città vitale e dinamica e dal piglio turistico sulle coordinate della cultura e della natura. Lo storico edificio del Laurin non può che entrare in scena , nei primi anni ’90 la sua completa ristrutturazione che ne esalterà l’anima, tracciandone il volto nella forma dell’architettura. Lo stile Liberty è l’essenza primaria sulla quale vengono distesi armoniosamente tocchi di moderno design sia nelle camere che nel centro convegni, una superficie di 290 m2 che può contenere fino a 180 persone e offrire un servizio impeccabile. L’intera struttura è un prosieguo di melodie calibrate con gusto e sintesi decorativa, sempre nel pieno rispetto del mobilio esistente restaurato dalla falegnameria dell’hotel secondo le istruzioni dell’architetto Boris Podrecca.
Il Laurin entra nella storia è diviene storia, cultura, luogo dove il tempo consegna gli istanti ai posteri.
People and events
Un secolo di fermenti socio-politici, di pulsioni culturali, di espressioni variegate ed internazionali nella fascinazione dell’eleganza. Una realtà amata e apprezzata, ancora oggi, non solo da personalità di passaggio in Alto Adige ma dalla città di Bolzano, dai suoi cittadini che vivono la sua l’effervescenza creativa ed intellettuale partecipando attivamente e interagendo tramite eventi ed iniziative come per esempio la Mostra Vini Bolzano, che qui ha trovato la giusta cornice, il giusto risalto, la perfetta dimensione per rinascere concreta emozione, vera impressione.
People and events tra le sfumature dell’economia, della cultura, dell’arte e della musica, e il Laurin si rivela rivelando l’anima creativa del proprietario Franz Staffler, instancabile mecenate e promotore di creatività. La sua collezione di opere contiene circa 200 lavori su carta del ventesimo secolo, dall’acquarello al pastello fino alla xilografia e alla litografia. Troviamo nella sua preziosa collezione opere di artisti locali come Carl Moser, Hans-Josef Weber-Tyrol, Ignaz Stolz, Artur Nikodem, e opere di artisti internazionali come Alfred Kubin, Oskar Kokoschka e Carlo Carrà.
Lo spirito di Bolzano con-vibra con quello del Laurin nelle cui sale il sogno contemporaneo comunica con la voce del secolo scorso, mentre confluenze di Arte e musica nascono da dialoghi intessuti con i maggiori festival, dal Sud Tirol Jazz Festival, a Bolzano Danza, nonché con istituzione come il Museion, già menzionato prima e la Facoltà di Design e Arti con la quale nel 2010, sempre per festeggiare i primi 100 anni del Parkhotel Laurin, intraprende un interessante progetto: un’istallazione urbana permanente e 6 workshop di design. L’istallazione di Annemarie Laner, antistante all’ingresso, presenta 100 medaglie di bronzo di varie dimensioni recanti parole sul legame tra viaggio e sensazioni, in varie lingue: italiano, tedesco, ladino, inglese e francese.
Mentre giovani ex studenti dell’Università di Design e Arti di Bolzano sono stati i protagonisti dei 6 workshop attivati durante il corso dell’anno 2010. I temi trattati dai workshop hanno sviluppato diverse tematiche inerti al viaggio, al soggiorno: la prenotazione, il primo impatto all’arrivo e il check-in, il sonno, lo stare a tavola, il relax, la partenza, la tappa di un viaggio, il personale dell’albergo e i clienti, le relazioni tra i clienti, la dimensione personale e impersonale, il dietro le quinte. Idee in movimento che si sono concretizzati in progetti artistici fuori dai canoni. Un’esplorazione sensitiva- emozionale evidenziata nella sua matericità, sperimentazioni che hanno visto il Parkhotel Laurin come promotore, regista, solido nucleo di energia dal quale creare e ricreare quella linfa vitale che si muta in Arte. Altra nota inventiva una curiosa installazione, il “Dimenticatoio” ovvero oggetti dimenticati dai clienti, dai più bizzarri ai più scontati, rigorosamente catalogati.
Sotto la pelle dell’Arte la sensibilità di Franz Staffler inscena un coreografica partitura di forme ed emozioni che coinvolge ogni linguaggio artistico: pittura, scultura, installazioni e musica soprattutto nelle declinazioni jazz. Una sinfonia che si rinnova nelle sue infinite variazioni, forse la stessa che in occasione del centenario, coinvolse molti artisti contemporanei.
Il battito jazz del Lauirn è una costante che da 20 anni seduce gli ospiti dell’hotel e tutti gli appassionati, bolzanini in testa, al Laurin Bar. Musica che accende la notte del venerdì , da settembre a giugno, sottofondo ideale per incontri amichevoli, relax e quotidiane emozioni da trasformare in sottili vibrazioni di senso. È jazz internazionale, è soul, blues,è sempre è solo grande musica dalle palette timbriche cangianti e intime, quanto vorticose e tese verso il più alto livello professionale. Morbide poltrone e divani le cui linee ricordano lo stile liberty sono la scenografia di aperitivi solari, sensuali, sobri, cocktail che uniscono al piacere il saper vivere con gusto in particolare il giovedì con l’aperitivo “lungo” musica dal vivo di vari DJ e specialità regionali DOP come formaggi e salumi d’alta qualità.
Un mondo sotto il cielo dell’Arte, perché il Laurin Bar è pura espressività artistica venata di magia e fantasia, infatti, sulle pareti sotto il soffitto lavorato in legno scene della saga di re Laurino. Una fiaba magistralmente raccontata da affreschi realizzati nel 1911 dall’artista Bruno Goldschmitt esponente di rilievo della pittura Liberty. Quasi un omaggio a questo stile, una sorta di profusione d’intenti che richiama le linee guide della corrente artistica e ne rilascia l’estetica. Nonostante gli affreschi furono notevolmente danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale e ricoperti di colore nel corso della ristrutturazione generale dell’albergo, il lungo intervento restaurativo dei primi anni ’90 li ha riconsegnati ai posteri in tutto il loro splendore.
Oggi sono considerati una delle più significative testimonianze dello stile Liberty in Alto Adige, tanto da essere menzionati nell’enciclopedia delle arti figurative Thieme/Becker.
C’era una volta una fiaba…
Nel luogo dove oggi si trovano solo rocce e pietra un tempo fioriva un bellissimo giardino di rose che era di proprietà del re dei nani, Laurin. Un giorno il re rapì, grazie ad una cappa magica che lo rendeva invisibile, Similde, figlia del re. Immediatamente i cavalieri reali inseguirono il rapitore, e quando scorsero il giardino, seppero dove trovarla. Laurin fu sfidato a combattimento e nonostante la sua cinta magica che gli conferiva la forza di 12 guerrieri, fu sconfitto. Similde sposò il più valoroso dei soldati, mentre re Laurin fu imprigionato. Riuscì ,però a scappare, e quando tornò nelle sue montagne e vide il giardino di rose proferì: “Queste rose mi hanno tradito! Se i soldati non le avessero viste, non mi avrebbero mai scovato!” Irritato, trasformò l’intero giardino in pietra e pronunciò un incantesimo che impedì a qualsiasi persona di vedere le rose, nè di giorno, nè di notte, dimenticandosi del crepuscolo, e così ancora oggi possiamo ammirare la splendida luce rosea che risplende e illumina le montagne al tramontare del sole.
Il Laurin Bar come una trama musicale
Dimora di Arte e cultura si sviluppa come una partitura di forme e stili che tratteggiano le cadenze del “Damensalon”, (il salone delle dame), della “Smokers’ Lounge” (l’allora “Herrensalon” – sala dei signori) e della Ovalersalon (l’intima sala ovale).
L’antico salone delle dame, così chiamato perché un tempo le dame solevano intrattenersi dopo cena, è un piccolo scrigno, quasi tratto dalle pagine di un romantico romanzo. Nella penombra avvolgente della sua luce soffusa trascolora il ricordo e riaffiora sorprendentemente la tradizione legata alla vita sociale, in quest’ atmosfera suggestiva, infatti, grazie anche alla sua ottima acustica, si tengono concerti di pianoforte, conferenze stampa, piccoli ricevimenti, incontri con autori. La parabola dell’ospitalità si snoda nei diversi ambienti rilasciando sempre il valore della bellezza è così anche nella sala ovale, dove le morbide curve della sua forma abbracciano il visitatore, è come se si entrasse improvvisamente in un anfratto di tempo sospeso, ed ogni piccola riunione di lavoro, intervista e colloquio assume una dimensione diversa, cordiale.
L’eleganza amplia i suoi confini nasce nel 2005 la Smokers’ Lounge nell’originario salone dei signori. Ispirato dal passato, ridefinito con la tecnologia più innovativa è una visionnaire nel fascino del tempo. La materica sensualità del legno riveste le pareti e distende il parquet del pavimento, la poesia degli stucchi al soffitto, il calore regale del camino, le pennellate danzanti le dinamiche di una scena di caccia, ogni cosa s’integra vicendevolmente in una composita scenografia che rapisce i sensi.
Un inno allo spirito di un’epoca passata declinata dagli arredi creati dell’architetto Boris Podrecca e dall’ispirazione del proprietario, Franz Staffler. Un mosaico di emozioni che riescono a far emergere l’anima delle persone e delle cose, non semplici oggetti ma forme sonore che dilatano e amplificano la percezione come il tappeto in lana lavorato a mano nei toni smorzati del blu o i divani e le poltrone della linea Kubus dell’architetto viennese Hofmann nei colori verde acqua. Una Vienna che ritorna spesso con il suo raffinato stile, il suo design innovativo, le sue straordinarie soluzioni architettoniche, un mondo che aprendosi racchiude il concetto di naturale eleganza, di finezza e sobrietà, evidente anche con i tavolini, le lampade a stelo, le applique e le lampade a soffitto della Bartenbach.
E se il sigaro è una passione, qui diviene un’Arte che lentamente inebria il silenzio, una meditazione loquace che diviene evocazione sensoriale per tutti gli amanti del genere che qui possono acquistare sigari delle più prestigiose marche, mentre i frequentatori abituali hanno a disposizione un armadietto personale per riporre sigari, liquori e tutto ciò che rende questo particolare momento, il momento oltre la sfera del banale.
Ogni camera una sinfonia che punta dritto al cuore
Nelle camere del Laurin il riposo scopre nuove dimensioni e l’emozione rinasce nel fascino discreto della sintesi e dell’Arte. Essenzialità, linearità e piglio minimale, sintetico concetto per una magnifica sensazione di vivere il sogno del relax e del confort sentendosi perfettamente a proprio agio, come a casa. L’antico dei mobili, delle lampade, delle maniglie è stato conservato ed integrato con mobili sempre realizzati dalla falegnameria dell’hotel su disegno dell’architetto Boris Podrecca. Ma la nota che rende unica ogni camera è un’opera d’arte originale. Ogni camera infatti ospita un’espressività artistica dal primo Novecento fino ai giorni nostri e derivanti dall’area che si estende da Vienna al Nord Italia passando per Monaco. Parte della raccolta è riassunta nel libro d’arte dell’albergo. Ecco allora che possiamo trovare opere su carta di artisti tirolesi come Max Weiler, Gerhild Diesner, Paul Flora, Wilfried Kirschl, o opere su fogli multipli di artisti quali Veronesi, Santomaso, Manzù, Mattioli e altri. Inoltre troviamo artisti contemporanei come per esempio Gotthard Bonell, Libby Byers, Mario Dall’O, Eduard Habicher e Carmen Müller. Un romanzo in un sol gesto, una vocazione d’intimità che dialoga con la mente e l’anima, una lirica evanescenza che ricama il nostro pulsare, il nostro sentire. Orchestrazione di colori, forme che librano i sentimenti, figurazioni che rilanciano il pensiero verso orizzonti lontani, ed ogni istante nella nostra dimora risuona di noi, di verità, di bellezza, L’arte ci proietta lontano quanto vicino alla nostra sensibilità, Arte impareggiabile interprete del vivere contemporaneo che si posa sulle nostre palpebre in una notte quieta e ancestrale, una notte tra il tepore e la musicalità del Laurin.
Tre stili in perfetto “Jugendstil” per 100 camere capaci di ridefinirne la bellezza originale, tre stili che si differenziano per i romantici mobili di legno laccato bianco e profili verde chiaro, per quelli in legno di ciliegio nuovo e per quelli di ciliegio antico. Ogni camera è una proiezione del proprietario che si flette in ogni più piccolo dettaglio dalle lampade design alle eleganti scrivanie da lavoro, fino ai preziosi bagni in marmo di Carrara nelle tonalità del bianco, nero e marrone tutti dotati di vasca. Prestigiose camere con suggestive viste sulla città di Bolzano.
Dream gourmet in un Art Restorant
Dream gourmet per emozioni quotidiane da vivere in un ambiente raffinato che avvolge lo sguardo e dilata la percezione. È un luogo dove gli stucchi, le pareti specchiate e i mobili in Jugendstil, dialogano con i dipinti di Marilù Eustachio, “Alberi in Seguenza”, 13 modulazioni sonori che evocano la natura nella sua espressione più vera e più forte. Leggere, intime, poetiche voci che rivelano l’uomo a se stesso parlando all’anima mentre il soffio vitale dell’immenso sembra disegnare una linea nell’aria, forse vibrazione emozionale, forse linfa pulsante, forse solo l’agitarsi di un albero nel respiro della natura, la stessa che ritroviamo nel parco del Laurin.
Dalla colazione alla cena l’elegante sala ristorante del Parkhotel Laurin accoglie chiunque voglia attraversare l’orizzonte del gusto, lo Chef Manuel Astuto, insieme alla sua giovanissima e validissima squadra, suggella i sapori scegliendo prodotti di provenienza locale ed italiana, è un viaggio che coniuga originalità e qualità secondo il ciclo naturale delle stagioni. Non è un caso, infatti, se nel 2012 Manuel Astuto ha ricevuto l’importante riconoscimento “talento emergente” durante la terza edizione del Summit Horeca organizzato dal Gruppo 24 ORE. Il Maître Christian Jungl con pacatezza e con la giusta riservatezza guida e accompagna l’ospite durante la scelta di vini di altissima qualità circa 500 etichette tra cui spiccano eccellenti vini altoatesini Top quality.
Qualità, quindi, territorio e creatività internazionalità per variazioni su tema, nasce “Fair Cooking”: materie prime regionali accostate a specialità esotiche di grande qualità, come quinoa, cardamomo, zucchero di canna mascobado ,provenienti dal mercato equo e solidale fusion d’intenti e d’ingredienti.
Un ristorante che ridefinisce il concetto di alta cucina e stupisce 12 mesi l’anno i suoi ospiti fino a condurli, durante il periodo estivo, dentro un quadro impressionista degno di Monet, e il parco che ci circonda è il sogno di una notte di mezza estate che si avvera.
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PARKHOTEL LAURIN – Via Laurin 4 – 39100 Bolzano
Tel: 0471 311000 | Fax: 0471 311 148 – Web: http://www.laurin.it/it/
E sei i sogni sorvolano la cratività più contemporanea e risplendono di design e arte affacciato su Piazza Walter L’Hotel Greif, membro dei Designhotels è il luogo adatto per vivere la quintaessenza dell’Arte nel modo più intimo e naturale. 33 camere realizzate ciascuna da un artista contemporaneo, un unicità che esalta il piacere degli occhi e dello spirito.
HOTEL GREIF- Piazza Walther – Via della Rena – 39100 Bolzano
Tel. 0471 318000 | Fax: 0471 318148 Web: www.greif.it
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(09/12/2013)
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