Bertani Cru. La ricerca, l’identità, l’evoluzione. Lettura in verticale

Bertani Cru solo ed esclusivamente da vigneti dedicati, per un eccellenza senza compromessi che non guarda alle tendenze, che non è una strategia di marketing, ma l’inizio di un percorso proiettato verso il futuro. Non si cambia, si cresce, si amplificano le prospettive culturali. Si parte da qui.

di Antonella Iozzo

Arbizzano di Negrar (VR) – Il tempo scrive la storia, tramanda tradizioni, custodisce identità che partoriscono l’alba di nuovi millenni. L’innovazione è figlia della ricerca e madre di un futuro le cui radici trovano linfa nei sedimenti del passato e s’intrecciano con la lungimiranza dell’uomo per consegnare al tempo il futuro anteriore del nostro presente nel segno dell’estetica e dei valori. Capisaldi di realtà iconiche e simboliche della migliore espressione produttiva italiana, Bertani.

La ricerca cambia il futuro e fa fare un salto in avanti alla scienza e nella viticultura sta evolvendo il mondo della conoscenza e di come si affronta la produzione nel rispetto dell’eccellenza e del paesaggio. Natura, ricerca ed expertise entrano in gioco, al servizio di una nuova cultura che pone l’uva simbolo della Valpolicella, la Corvina, come ambasciatrice di un territorio che rinasce dal suo passato sedimentato in preziosi frammenti ora calcarei, ora ferrosi, basta saperli rileggere, reinterpretarli, rivalutarli. Dinamiche prospettive che continuano a pulsare intorno a noi, basta sapere guardare oltre la superficie, Bertani Cru, l’evoluzione dal profondo della sua genesi ai giorni nostri.

La Corvina, vitigno autoctono che ci regala quel prezioso nettare chiamato Amarone, sale sul podio e rilancia la sua natura in purezza grazie ad un intenso lavoro di ricerca che l’azienda storica Bertani ha iniziato dal 2013 nella consapevolezza che la cultura vitivinicola sta ampliando e ridefinendo le sue coordinate in una dimensione sempre più vocata alla territorialità, all’origine.  Chiave di volta per un domani consapevole della sua eredità e del suo profondo significato. Da due vigneti di Tenuta Novare, nascono i “Bertani Cru”: il Valpolicella Classico “Le Miniere” e il Valpolicella Classico Superiore “Ognisanti”.

Tenuta Novare, in Valpolicella Classica, acquisita a metà Novecento, la bellezza del paesaggio, il gesto dell’uomo, la natura si fondono e si confondono nella visione e nell’evocazione di una Tenuta capace di raccontare del suo passato continuando a stimolare il presente.  Un palcoscenico di vigneti, boschi rigogliosi, sette sorgenti naturali, un alternarsi di suoli, dalle argille del fondovalle ai suoli calcarei ricchi di ferro e manganese fino ai terreni ricchi di basalto, ferro che ci riporta al passato minerario della zona, realtà ben testimoniata dalle gallerie presenti, e un clima mite, rendono Tenuta Novare quasi magica e profondamente vocata. Un luogo unico e variegato dal punto di vista pedologico e geologico tanto da divenire palcoscenico d’eccezione di una ricerca che ne estrae l’essenza dando vita a vini unici che possono nascere qui e non altrove, il cui carattere e il trait d’unione fra il terreno e chi li produce. Ed è qui che la stessa uva, la Corvina, coltivata ad altitudini diverse e su terreni diversi rilascia caratteristiche diverse. È come scoprire l’impronta di quel determinato vigneto, sentire il suono dei suoi strati sedimentatesi nel corso degli anni, una partitura in verticale, dove ogni accordo corrisponde alle sonorità calcarei o ad una tessitura sabbiosa e così via.

Si parte dallo studio, dalla ricerca, come ribadisce l’AD Emilio Pedron, Gruppo Bertani Domains, per cogliere la massima espressione della Corvina e le sue infinte nuance organolettiche date da quel particolare feeling che si crea tra il terreno e il vitigno. Una sola icona capace di rinascere sempre unica e diversa grazie alla complessità del terroir.

Parola chiave: ricerca, che Andrea Lonardi, direttore operativo di Bertani Domains, conduce da diversi anni ed il risultato raggiunto da questi Cru di Valpolicella è un sunto di tecniche enologiche studiate e mirate a valorizzare la varietà autoctona sui diversi suoli nel rispetto della loro natura. Studi tecnici non solo del suolo, che concorrono a fare la differenza nei vini, come i sistemi di allevamento o lo stress idrico, mirano a regalare ad appassionati ed esperti vini capaci di far emergere l’insieme di quelle caratteristiche fisiche che rilasciano sapori inconfondibili. E se gli stessi suoli calcari, sabbiosi, vulcanici, si trovano in diverse parti del mondo, l’uomo e la ricerca, lo studio e la propria vocazione ad essere e a tessere le fibre della cultura enoica, creano la differenza, o meglio l’identità, il DNA di uno stile teso fra storia e modernità. Ecco allora che la perseveranza su un progetto, la severità delle scelte, il tempo divengono caratteristiche per un eccellenza degna del nome Bertani.

In una degustazione, tenutasi nella chiesetta Ognisanti sita all’interno della Tenuta Novare, dei primi due vini della linea Bertani Cru, moderata da Luciano Ferraro, caporedattore del Corriere della Sera e autore del blog Corriere DiVini, l’eredità Bertani è più viva e presente che mai, continuano a definire un’epoca traghettandola con savoir-faire e nobiltà d’animo nell’avanguardia di un settore, quello dei vini che se da un lato fa sempre tendenza dall’altro crea dinamiche di mercato internazionali che innervano l’economia. Nel mezzo l’arte del vino scandita dalla natura interpretata dalla ricerca posta sempre al suo servizio.

Ouverture della degustazione un assaggio di acini di Corvina proveniente dai diversi vigenti, dai più piccoli e dolci a quelli più croccanti. Ed è come ascoltare le differenti declinazioni di un uva autoctona e del suo vissuto tra il grembo del suolo e il piglio della ricerca.

Nel calice, intanto fluttua Il Valpolicella Classico “Le Miniere” di Novare 2018 che prende il nome dalle miniere risalenti al Pleistocene, a 160 metri di altitudine, dalle quali un tempo si estraevano ferro e manganese. Sostenibile leggerezza sapida dove la ciliegia incontra note balsamiche. Una purezza che ci conduce ai suoli ricchi di calcare e argille rosse. È un danzare con il palato nella freschezza perfettamente equilibrata e gradevole di una Corvina, 70%, da selezione massale. Tutto in una complessa espressione di semplicità.

Il Valpolicella Classico Superiore “Ognisanti” di Novare 2017, nome dall’antica chiesetta, immersa tra le vigne, all’interno della Tenuta Novare, ottenuto da 95% di Corvina, sempre da selezione massale è un rosso articolato, profondo dalla buona struttura tannica.
Conquista lentamente il palato con la sua dolce eleganza inziale per poi librarsi in sapidità con note di marasca dolce e una progressione intensa. I grappoli, dagli acini particolarmente piccoli, rigorosamente selezionati, ci riconducono ai suoli calcarei eocenici marnosi bianco e bianco rosati, con tessitura sabbioso-limosa.

Bertani Cru solo ed esclusivamente da vigneti dedicati, per un eccellenza senza compromessi che non guarda alle tendenze, che non è una strategia di marketing, ma l’inizio di un percorso proiettato verso il futuro. Perché il futuro nasce dalle forme del passato, una coesione che sviluppa il valore del tempo e che è fondamentale per comprendere l’espressione culturale di un territorio, del suo vissuto e del continuo processo di evoluzione.  Dalla ricerca, dall’approfondimento scientifico preservando e valorizzano un patrimonio storico di vigneti e aziende come simbolo assoluto di heritage e cultura moderna.  Non si cambia, si cresce, si amplificano le prospettive culturali. Sii parte da qui.

Bertani Cru.Bertani Domains
Via Asiago, 1
37023 Grezzana (VR) – Italy
Tel. +39 045 8658444  Fax +39 045 8658400 
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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (20/09/2019)

 

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