Campania. Vino, business, mercati. Il vino, il valore la sua natura

Campania. Vino, business, mercati. La Camera di Commercio di Caserta meet the wine world evolution nel suggestivo Palazzo Camozzini di Verona in occasione del Vinitaly 2022. Tra Vino, numeri, marketing, mercati, ma non bisogna mai dimenticare il suo vero valore, la sua natura. Un valore imprescindibile più di qualsiasi strategia.

di Antonella Iozzo

Verona – La Camera di Commercio di Caserta meet the wine world evolution nel suggestivo Palazzo Camozzini di Verona. Tra gli eventi collaterali del Vinitaly 2022, l’incontro della la Camera di Commercio di Caserta con Helmuth Köcher presidente e fondatore del Merano WineFestival, ha posto l’accento sulle tematiche più attuali del mondo del vino.

“I Caratteri del Cambiamento Climatico nel Mercato Del Vino tra Sostenibilità, Business e Valorizzazione”, un titolo significativo ed esplicativo che ha coinvolto Tommaso De Simone, Presidente della Camera di Commercio di Caserta, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo, il Presidente Consorzio Vitica Cesare Avenia, Guido Invernizzi, docente AIS – Associazione Italiana Sommelier, Denis Pantini, Wine Monitor presso Nomisma, e il neo presidente OIV – Organizzazione Internazionale Della Vigna e del Vino, Luigi Moio. Tutti coesi nel dare ai vini della regione e quindi al territorio l’importanza che merita.

Helmuth Köcher apre l’incontro puntando dritto alla storicità della cultura enoica in Campania, non a caso lo slogan che troneggia sul padiglione campano in Fiera è “Dove il vino è leggenda”, un vissuto millenario in dialogo con il presente sulla tematica della sostenibilità, della qualità e di un mercato sempre più esigente su questi aspetti. È questo l’inizio di una crescita che deve mirare sulla certificazione biologica, alla biodiversità, sostenibilità, su una maggiore attenzione al fattore climatico, che condizionerà sempre di più scelte e percorsi enoici, per culminare nella realizzazione di una DOC Campania.

Focus essenziali in soluzione di continuità con il pensiero dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo, che ha sottolineato l’impegno costante e concreto orientato proprio alla realizzazione della DOC Campania e alla salvaguardia delle tipicità delle zone e sottozone.

Vino, mercati e business, la parola ai numeri nell’interessante molto esaustivo intervento di Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor presso Nomisma.

L’Export è in ascesa e la Campanaia con i suoi vini ha tracciato un’impennata del 38%, ma anche nella GDO italiana, i vini fermi campani confermano il loro successo, in netta preferenza vini Dop regionali (+14%). Dato su cui riflettere. L’analisi inoltre conferma che è in ambito nazionale è sempre il Prosecco sul podio subito seguito, nella GDO, da vini prodotti con maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. È il caso forse di indirizzare sforzi e ed energia verso questa nuova consapevolezza? Sicuramente è la leva per essere in linea con dinamiche del mondo. Migliorare per migliorarsi nel segno della qualità e di una semplificazione servizio della tipologia e del territorio come sottolinea Dante Stefano Del Vecchio di Mistery Apple Communication.

Un territorio, quello della Campania che dona vini unici dal carattere fortemente identitario, vini che si lasciano scoprire conquistando il consumatore nella loro autenticità, conoscerli è un viaggio che coniuga storia e presente, è l’entusiasmante e sintetico intervento di Guido Invernizzi.

Vino, numeri, marketing, mercati, ma non bisogna mai dimenticare il suo vero valore, la sua natura. Il vino è cultura, è storia dei popoli e convivialità che fermenta l’anima dell’essere consapevole. Un valore imprescindibile più di qualsiasi strategia. E come obiettare a Luigi Moio, enologo e docente dell’università Federico II, nonché presidente OIV – Organizzazione Internazionale Della Vigna e del Vino che conclude l’incontro.

Parole che rinascono nell’assaggio di calici come il Fabula Falerno del Massicio Bianco DOP o il rosso Pallagrello Nero IGP dell’Azienda Il Verro. Solo una piccola premessa enoica, tutto il resto è da scoprire scoprendo il territorio.

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (17/04/2022)

 

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