Joia Ristorante, la natura, l’estetica e il gusto, Pietro Leemann

Joia Ristorante Milano, la voce della natura, l’essenza del benessere, l’estetica del gusto. Un arte, una filosofia, un modo d’essere, Pietro Leeman verità e realtà nella sintesi della purezza.

di Antonella Iozzo

Milano – A Milano essere un ristorante gourmet non è un’eccezione ma essere un ristorante gourmet vegetariano riaccende gli orizzonti del gusto in modo salutare, creativo, sostenibile. È il Ristorante Joia, fondato nel 1989 dallo Chef Pietro Leemann. Joia, un ristorante che ama rendere felici i proprio ospiti attraverso il cibo, visto, interpretato e condiviso come cultura, pensiero, essenza ed entità di un Paese. Dialoghi che diventano piatti vivaci, colorati, gustosi, capaci di sintetizzare la passione dello Chef Leemann che pensa e mette in forma una cucina dell’anima che anticipa i tempi, che amplia le prospettive della conoscenza e avvicina le diversità culturali in un’evolutiva performance di fragranze e profumi. Joia, l’altro lato del gusto incontra il piacere di essere in armonia con se stessi e l’ambiente.

Per lo Chef Pietro Leemann ed il suo team, infatti, è essenziale, fondamentale, la massima qualità di ogni singolo ingrediente, la sua sostenibilità, la stagionalità. Segue un’attenta e scrupolosa tecnica di preparazione, figlia di un concept che nasce, crede e si sviluppa costantemente in perfetta sinergia con il rispetto per la natura e dell’uomo.

Ecco perché ogni cosa dal pane ai fermentati, dai formaggi vegetali alle paste e alla pasticceria, tutto viene prodotto giornalmente, senza far ricorso a semilavorati, come il tempeh che viene prodotto anche con altri legumi oltre che con la soia.

 

Joia Ristorante, la bellezza dell’anima scopre la pulizia delle forme di un ambiente essenziale, elegante, intimo. L’architetto Marcello Marelli, che per l’illuminazione ha scelto le lampade Groppi, ha infatti sviluppato uno spazio capace di parlare alle sensazioni, alle emozioni, alla poesia. Arredi in legno orchestrano lo spazio in una mirabile linearità che evoca l’Oriente, mentre un velluto sonoro studiato da Bruno Dorella e da Pietro Leemann srotola suoni caldi e appaganti, rilassanti e carichi di sensorialità che conducono l’ospite in una mondo parallelo, e quasi per magia ci si sente avvolti da un’aura di quiete interiore, è l’armonia.
Ed è qui, in questo luogo carico di valenze emotive che la degustazione si trasforma lentamente in viaggio sensoriale, in esperienza culinaria capace di comunicare valore, ricerca, tecnica in sinergia con le dinamiche della natura.

Le creazioni dello chef Pietro Leemann, sono giardini dipinti, impressioni di natura nella forma dell’equilibrio e nel battito vitale dei colori. Sono piatti che seguono l’alternarsi delle stagioni, che rilasciano la voce silenziosa dell’ispirazione. Di quell’intuizione che l’abilità tecnica dello chef Leemann ha tramutato in gusto. Vissuto, presente, pulsazioni del reale, sentimenti, origami culturali. Tutto è tessuto del tempo, tutto è attimo che la sensibilità culinaria dello Chef Leemann muta in itinerari del sapore, in esperienziali momenti di gioia gustativa che con-vibrano con tutti i sensi.

 

Joia Ristorante, una evoluzione che inizia dialogando con la Natura, è solo così può esistere, un romanzo in stretta correlazione con il valore del passato, delle tradizioni, dell’antico sapere che si fonde con il nuovo e trasforma la materia prima in essenza culturale nelle forme del gusto. Dimensioni che planano le coordinate del mondo orientale, che coltivano pensieri filosofici nel rispetto del “pianeta-uomo-natura”. Salute, benessere, equilibrio corporeo e psichico, alimentazione. Sì, sembra questa la chiave di volta di una nuova consapevolezza, la verità ed entità spirituale per la nostra Armonia.

Tutto questo si traduce in menu dalla brillante anticipazione gustativa che attivano le sinapsi coinvolgendo non sole papille gustative ma ogni fibra del sensibile. Il cibo non solo diventa estetica del gusto, ma salutare dimensione del vivere. Joia Ristorante, ogni menu un’elegia nel respiro dell’immenso e a pranzo ogni giorno un menu diverso, alternativo per scoprire ad ogni boccone il gusto del salutare nelle vibrazioni del buono.

Itinerari che iniziano con la piccola caponata di radicchio, porro e sedano. Un ouverture di armonici contrasti esaltati dall’aceto di mele e dall’accento orientale dato dal mango e dal mandarino cinese. Nel calice trilla un drink piuttosto che un vino a base di frutto della passione e infuso di mele. Deliacamente seduttivo, etereo e fresco come un cielo di primavera.

Sono creazioni come “Mangia la Foglia” più che un’insalatina di misticanza, impressioni monettiane sugli umori della Natura: freschezza e leggerezza danzano nel battuto di avocado, broccoletti e “macco di fave e piselli”. Una leggiadra scenografia che svetta solarità, grazie al tocco delle fragole e alla salsa piemontese “bagnet ross” con pomodoro secco e tofu.

 

Alternativa versione del risotto con “L’ombelico del mondo”, zucca e shitake le coordinate, la crescenza di anacardo la melodia che avvolge con cremosità e morbidezza, i pistilli di zafferano di Calabria, il trillo che dona mordente. Il kefir all’acqua con ananas e frutto della passione, ottenuta dalla fermentazione dei grani di kefir, pulisce il palato ed inviata a nuovi assaggi.

Pulsazioni contemporanee e sussulti di passato in un dualismo perfettamente bilanciato che dona vita ad una trama culinaria di seduzioni amabilmente intrecciate tra loro. Sunto di “Due passi indietro e tre in avanti”. Qui tecniche antiche come la fermentazione e moderne evoluzioni creano sinfonie di natura senza confini. Uno spiedino di patata dolce, porro e tempeh di soia fermentata e piselli, glassato con denso e delizioso Saba nel controcanto delle verdure fermentate e della sala di kimchi, che completa ed esalta il piatto.

Cura per i dettagli, servizio cordiale, preparato, capace di creare un feeling con l’ospite rende l’esperienza ancora più piacevole e ricca di valore emotivo. Ed è come essere seguiti in un percorso esplorativo di gusto e cultura con garbo e tatto.

 

Ristorante Joia, purezza e joie de vivre fino al dessert. In una raffinata mise in scena dal fascino orientale, due creme catalane, una alla vaniglia l’altra al caffè, esprimono armonici accordi di piacere fino a trionfare nella ricchezza golosa della panna doppia della Gruyère, poi, le papille ritrovano la giusta compostezza con la ghiaccia di frutto della passione.

Movimenti ascensionali di sapori che svettano dove il tempo sembra sospeso componendo sentori dolci colmi di ricordi fino al caffè e alla piccola pasticceria: dalla tartelletta di grano saraceno e lemon curd vegetale, alla pralina di latte di cucco e curry fino alla scorza di arancia candita, una lirica simbiosi di gusto e creatività. 

Joia Ristorante Milano, la voce della natura, l’essenza del benessere, l’estetica che parla di gusto. Un’arte, una filosofia, un modo d’essere, Pietro Leemann verità e realtà nella sintesi della purezza.

Joia Ristorante
Via Panfilo Castaldi 18 – 20124 Milano
Tel. 02.29522124
https://joia.it/

Foto Sala di LUCIO ELIO

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (18/04/2022)

 

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