Ristorante Laurin, un luogo che invita a condividere la buona tavola

Ristorante Laurin, ParkHotel Laurin Bolzano la tradizione della buona tavola, la passione nel tramandarla. Un’eredità evolutiva che il proprietario Franz Staffler, il direttore Andreas Flückiger, lo Chef Tornatore e il suo staff traghettano, con dedizione e impegno nel futuro, quotidianamente.

di Antonella Iozzo

Bolzano – Il buon cibo e il buen vivre, correlazioni lungo la rotta del piacere multisensoriale, quella sorta di appagazione che ci avvolge come un caldo abbraccio instaurando tra noi e l’ambiente circostante, un particolare feeling che il cibo trasforma in uno stato d’animo capace di rendere la giornata, o ciò che ne rimane, più luminosa e radiosa. Effetto gourmet? No, semplicemente autentica cucina, quella del Ristorante Laurin al ParkHotel Laurin di Bolzano.

Bolzano è un crocevia culturale e linguistico straordinario, non è un caso, infatti, se viene definita proprio per la sua posizione geografica “Porta delle Dolomiti”. Un luogo dove il carattere italiano e quello tedesco coesistono ridefinendo le prospettive di un viaggio nella bellezza della diversità, quella artistica, quella architettonica, quella storica e quella sul cibo. Un orizzonte di luce che inarca la sua dimensione sulla città riaccendendo in noi il senso della meraviglia e della scoperta. Se poi ci si trova al Ristorante Laurin il percorso è una continua sorpresa. Sapori che diventano emozione, ambiente che sublima le sensazioni, ospitalità che deborda il sentimento dell’accoglienza, tutto è dolce vita del gusto nel battito internazionale del ParkHotel Laurin.

Il Ristorante Laurin è un luogo con un’anima che invita ad entrare e a condividere la buona tavola, quella dell’executive chef Dario Tornatore, nonché chef di ConTamina, Ristorante Gourmet del ParkHotel Laurin, Origini partenopee e con una forte impronta internazionale lo chef Tornatore firma piatti mediterranei creati con prodotti per lo più locali, il risultato è una moderna revocazione della tradizione capace di creare un tessuto connettivo tra il territorio e l’ospite., non è caso, infatti, se vi è anche un tasting menù altoatesino, per una passeggiata tra l’identità altoatesina e il senso di riviverla tra profumi veri e intesi.

E se al ConTamina il vissuto dello chef Tornatore incide con intensità ogni creazione, calibrata e modulata nella forma e nel contenuto con estetica e sentiment gourmet, al Ristorante Laurin incontriamo il puro gusto di degustare, assaggi che sanno di storia, che profumano di buono, che rilasciano un senso di confortevole semplicità e spirito di famiglia, ingredienti preziosi che condiscono ogni piatto.

È come se ad ogni boccone sentissimo vibrare la semplicità, la certezza di incontrare aromi e fragranze mai elaborate ma sempre esaltate con straordinaria saggezza gastronomica. Un pranzo, una cena, un business lunch la quotidianità acquista un nuovo valore: la cultura della buona tavola da vivere giorno dopo giorno.

L’eleganza informale del Ristorante Laurin, l’arte che ne incornicia l’allure come la serie di quadri “Alberi in Sequenza” dell’artista altoatesina Marilù Eustachio, quasi prospettive di una visione oltre il fascino della natura, il servizio attento e cordiale. Ogni cosa concorre a creare comfort e atmosfera easy che invita al relax. Il tempo? cambia cadenza e scorre nel ritmo di un menu che solletica le sinapsi, è questione di sapori veri, intensi, golosi quanto basta a lasciarsi tentare.

Uno sguardo verso Sud e nel menu incrociamo “Puntarelle ed alici” un piatto della tradizione romana, arricchito con un tocco di salsa per una cremosità che equilibra la croccantezza delle puntarelle. Note decisamente più intense e decise con la “Tartar di manzo su midollo alla brace con semi di senape”, la tartar acquista nuovo spessore e nuovo appeal, una fascinazione del gusto che coinvolge ogni papilla gustativa. La qualità del manzo è poesia esaltata con il giusto mordente dai semi di senape. Ma ciò che fa la differenza è il midollo che alla brace diventa sottofondo sonoro e dona profondità al piatto, un succulento effetto che sembra non finire mai amplificato dalla morbidezza del pan brioche.

La voluttà è servita. Al metodo classico Praeclarus Pas Dosè Blanc de Blancs 2016 – St.Pauls, solo uve chardonnay, il compito di resettare il palato mentre con la giusta mineralità e freschezza accompagna le sensazioni.

Il pesce trionfa nei primi nelle variazioni su tema, a cominciare dalle “Linguine “Benedetto Cavalieri”, cannolicchi, limone e basilico” sostenibile leggerezza di un’ode al limone che risuona nel profumo di mare dato dai cannolicchi. Brezza mediterranea perfettamente bilanciata che si contrappone alla ricchezza di sapore dei “Paccheri rigati “Pastificio Mancini”, granchio blu e pomodorini”.
Ottima cottura della pasta che abbraccia la dolcezza dei pomodori per poi ritrovare tutta la fragranza del granchio blu. Si è detto di tutto su questo crostaceo che sembra trovarsi perfettamente a suo agio nei nostri mari, ma la sua sapidità, se per alcuni appena si nota, per altri è semplicemente non invadente. E se la sua consistenza è più delicata non vuol dire che sia meno gradevole, esattamente come la sua dolcezza. Un crostaceo dalle diverse caratteristiche che se ben orchestrate dal resto degli ingredienti e dalla bravura dello chef, si trasformano in un piatto gustoso e ricco di sapore, basta ampliare le prospettive sensoriali e mentali.

La “Zuppa di pesce” non teme confronti, è un’interpretazione stile Chef Tornatore, sapore di mare che flette la radiosità del pomodoro intervallando la sapidità delle vongole e delle cozze, in abbinamento Le Pagliare Pecorino IGT Terre Aquilane, con un buon equilibrio tra freschezza e sapidità.

Ritorno nel tepore nordico con la tipica “Patata hasselback e tartufo”. Per chi ama la patata è un grande classico da non perdere, e nella versione dello chef Tornatore diventa modulazione di tipicità nell’eleganza aggraziata di più consistenze, una cremosità fatta purè che svetta verso le corde più intense del gusto grazie al tartufo e una texture deliacamente sospinta in avanti di piccole fette che si sciolgono in bocca. Il Gruner Veltliner dalla cantina Pacherhof con i sui sorsi freschi e la sua spiccata aromaticità gustativa è perfetto per esaltare questo piatto

La pagina dei dessert completa il menu e ci immerge in un mondo di dolcezze che celebrano la gioia dell’anima, a questo punto vocata alla scioglievolezza dei sensi. C’è solo l’imbarazzo della scelta dal tipico “Strudel di mele con gelato o panna”, all’omaggio all’autunno con “Castagna, cioccolato e panna”, escursione internazionale con i “Churros, cioccolata calda e gelato alla vaniglia” e volo planare nel Mediterraneo con la “Delizia al limone”.

Ristorante Laurin, la tradizione della buona tavola, la passione nel tramandarla. Un’ eredità evolutiva che il proprietario Franz Staffler, il direttore Andreas Flückiger e il suo staff traghettano, con dedizione e impegno, nel futuro, quotidianamente.

ParkHotel Laurin
Via Laurin 4 – Bolzano, Alto Adige, Italia
Tel.: +39 0471 311 000 / Fax: +39 0471 311148
https://www.laurin.it/it/ristorante/ristorante-bolzano/6-0.html

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (28/11/2023)

 

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