Manhatta Restaurant una nuova luce culinaria illumina il cielo sopra New York. Un’esperienza che va vissuta più che raccontata. Una location for people and event che reinventa il piacere della convivialità, ma che regala anche un tocco romantico a momenti da ricordare e relax couture a giorni senza fine.
di Antonella Iozzo
New York – Quando la guardi dall’alto la senti pulsare fin dentro le tue fibre, il suo battito cadenza il ritmo di una vitalità dinamica che rinasce ogni giorno sinergia, energia, alta tensione emotiva ed intellettiva per essere semplicemente New York. Sono emozioni e suggestioni che mozioni che ci regala una location dalla vista unica: Manhatta Restaurant, al 28 della Liberty Street nel Financial District. Un ascensore ci conduce al 60° piano di un grattacielo storico e quando si riaprono le porte l’ambiente si rivela. Spazio, luce, design moderno e una vista spettacolare che diventa parte della scena grazie alle ampie finestre che ripercorrono l’intera ampiezza della sala: Manhattan, Brooklyn i suoi fiumi, i suoi ponti e si può persino avvistare Ellis Island e la Statua della Libertà con i binocoli a disposizione.
Si, il respiro si ferma, ci si ferma un attimo quasi a voler afferrare l’inafferrabile sotto e davanti a noi, eppure così reale e tangibile, cosi straordinariamente New York.
Ecco pensando al nome di questo favoloso Ristorante, Manhatta, ci ritorna in mente il famoso documentario del 1921, Manhatta, appunto, considerato il primo film d’avanguardia americano a “catturare la bellezza e la maestosità di New York City nelle sue strade, grattacieli, ponti, scali ferroviari e porto”.
Un nome, un’idea, una realtà, un’entità che può esistere qui e non altrove e che la nuova essenza del Manhatta Restaurant, sotto la guida del GM Chris Albert, regala ai newyorkesi e a chiunque voglia vivere, in una atmosfera affasciante e iconica, un’esperienza food and drink fuori dagli schemi, grazie ad una cucina moderna, elegante, cosmopolita che guarda al contemporaneo con piglio creativo e gesto evolutivo dettato dalla competenza e dalla memoria.
L’eleganza informale dall’ampia sala, l’orchestrazione dei tavoli che crea movimento, il personale che disinvolto accompagna l’ospite, se ne prende cura con le giuste attenzioni, mai indiscreto, mai invadente ma sempre presente. Business man, turisti, protagonisti di un’occasione speciale, amanti dello stare bene in tutti i sensi. Gli ospiti del Manhatta Restaurant creano un mix culturale interessante e coinvolgente che si libra nell’aria in nastri di convivialità e serenità che rinasce ambience.
A due passi dalle nuvole, la cucina è decisamente all’altezza della location, l’Executive Chef Justin Bogle ci regala piatti tesi fra espressività americana, musicalità orientale e vision cosmopolita in perfetta armonia. Piatti come quadri d’autore capaci di creare anticipazione gustativa. Ispirazioni che gravitano intorno ad una materia prima di assoluta qualità, fresca e trattata nel rispetto delle sue fibre.
La padronanza tecnica dello chef Justin Bogle, la sua lungimiranza tesa fra tradizione e innovazione, porta alla creazione di menu articolati, ben studiati che esaltano gli ingredienti per un’esperienza che gratifica i sensi.
La coesione tra lo chef Justin Bogle e il suo team è tangibile, è una sinergica unione di talenti e di intenti che si muove all’unisono uno spettacolo che si unisce al meraviglioso panorama, grazie alla cucina a vista. Plus che consente allo stesso team di usufruire di un tale fondale traendone stimoli creativi e nuovi incipit, perché quello di New York non è mai il solito skyline.
Quando la bellezza entra in cucina dipinge piatti dal gusto vivido, fresco, che emerge da ingredienti ben bilanciati dove il richiamo alla purezza dei sapori con-vibra con il senso della ricerca, è il caso dell’“Hamachi with cherries, celery, fennel and buttermilk”, la scioglievolezza del pesce danza con la nota croccante delle ciliegie mentre la freschezza del sedano e del finocchio crea il giusto mordente.
Ma ciò che rende fortemente espressivo questo piatto è la salsa di latticello che versata direttamente al tavolo si espande creando un’eterea superfice verde brillante che rinsalda le capacità artistiche – culinarie dello chef Bogle.
Sapori decisamente più sensuali con la “Burrata and Peaches with pickled chanterelles, almond miso and nasturtium”, i caldi colori autunnali invitano all’assaggio che rivela la magia che nasce dall’incontro tra le note dolci, croccanti e delicatamente decise delle pesche, dei finferli e del miso di mandorle. Una poesia che plana nella cremosità della burrata.
Manhatta, se la vista è superlativa la cucina è uno spettacolo di forme, colori e sapori. Due espressioni di profonda bellezza che inarcano le loro iperbole per momenti esperienziali capaci di fermare il tempo. E se lo sguardo corre rapido verso l’intreccio verticale, i ponti che portano verso Brooklyn e viceversa, l’arrivo del “Olive Oil Poached Cod with sorana beans, red pepper and mussels escabeche” attira la nostra attenzione.
Mai il baccala ha raggiunto una consistenza così vaporosa, sottile e garbatamente sospesa fra leggerezza e gusto da divenire musicalità nell’accordo con il sapore più deciso del peperone rosso e dei fagioli che insieme alle cozze navigano in nuvole di piacere culinario. Impressioni di tradizione nel timbro dei tempi moderni, quello dell’executive chef Justin Bogle, dello Chef de Cuisine Jon Culbert e dell’intera squadra.
Quando un menu ci regala visioni inedite, andando oltre il concetto del piatto, si apre un mondo, quello dello stile di Manhatta, cultura culinaria, joeie de vivre, atmosfera raffinata ma informale e soprattutto saper riconoscere e concedersi il diletto del tempo.
In questo contesto la mente e i sensi sono pronti per assaporare appieno la “Ribeye of Beef with smoke tomato, eggplant and black garlic choron”, cottura del manzo perfetta, esaltata al massimo da un intenso pomodoro affumicato che ne celebra ogni fibra, mentre la melanzana grigliata insieme all’aglio nero completa e rimodula le coordinate di un piatto profondo, stratificato, dalla fascinazione visiva unica, decisa.
E’ quasi uno scenario materico per paesaggi gastronomici, dove ogni elemento s’integra vicendevolmente ritmando il gusto ad ogni assaggio.
Manhatta Restaurant dove i sogni sfiorano il cielo e i dessert della Executive Pastry Chef Rebecca Choi celebrano i desideri, dalla “Selection of American Cheeses” presentati con morbido e profumato pane alla frutta e deliziosa marmellata all’arancia, alla più sofisticata “Olive Oil Cake with strawberry ganache and meringue” teneramente gioiosa, fino alla fascinazione profonda della “Chocolate Sabayon Tart with crispy feuilletine”, provocante cioccolato, voluttuoso zabaione, impossibile non cedere alla tentazione che sublima il palato e raggiunge l’effetto multisensoriale fino al crunch del feuilletine.
Manhatta Restaurant una nuova luce culinaria su New York. Un’esperienza che va vissuta più che raccontata. Una location for people and event che reinventa il piacere della convivialità, ma che regala anche un tocco romantico a momenti da ricordare e relax couture a giorni senza fine.
Manhatta Restaurant
28 Liberty Street, 60th Floor, New York, NY 10005
Tel (212) 230-5788
https://www.manhattarestaurant.com
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(29/10/2024)
PHOTO : Courtesy by Manhatta – Credit Giada Paoloni, Emily Andrews, Michele Luongo
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