Le video emozioni di Bill Viola
Lo spettacolo delle emozioni dentro un video
Roma – La forza dell’emozione, il lirismo della passione, l’incarnato della pittura si muta in immagini in movimento per comunicazioni sensoriali ed umane dal risvolto estetico, è la videoarte di Bill Viola. Al Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 6 gennaio 2009, “Visioni interiori” quindici installazioni multisensoriali ricostruiscono la produzione del maestro newyorkese dal 1995 ad oggi. Ascoltare con la mente, percepire con il cuore, sentire l’universo implodere nell’anima, il movimento non è più solo sullo schermo ma è dentro di noi, è una realtà avvertibile che cammina sottopelle provocando un trasporto emotivo al limite della commozione, è questo che si prova dinanzi alle opere di Bill Viola, dipinti prestati al movimento.
In mostra i lavori del 1995, anno in cui Viola inizia a lavorare con riprese ad alta velocità per poi rallentarle fino all’estremo da così la sensazione della quasi immobilità. Su schermi al plasma Viola crea il reale contemporaneo scollato dalle radici esistenziali, una cruda verità che provoca squarci, tensioni, dolore interiorizzato nell’assenza della percezione dell’istante. Sofferenza e angoscia che portano inevitabilmente alla rinascita, come è espresso nell’opera “Ocean Without a Shore”, il trittico presentato alla Biennale di Venezia del 2007.
Coscienza e conoscenza, emotività e razionalità, dove l’una trionfa l’altra sprofonda, è un dialogo muto con lo specchio dell’esistenza ripresa nei riflessi filmici di Bill Viola. Inquadrature essenziali, eleganti, raffinate, con una precisione cartesiana ed una nitida composizione che rimandano al rinascimento italiano. Quadri dove l’effetto della pittura è il riflesso di una trasmigrazione estetica che trasuda la perfezione rinascimentale; la sensazione è quella di rivivere nella scenografia traslata di un’opera del passato avvertendone tutti gli effetti, il risultato è una sconvolgente modernità dal sapore antico, evidente in “The greeting” ed “Emergence”, dove Bill Viola cita apertamente “La Visitazione” del Pontormo (1528) ricostruendo l’incontro della Vergine Maria incinta ed Elisabetta. La scena girata in 35 mm alla velocità di 300 fotogrammi al secondo, in realtà ha la durata di appena quaranta secondi, ma il tempo della proiezione è stato dilatato fino a raggiungere i dieci minuti. Solo così l’impercettibile, l’invisibile, l’inavvertibile intuito ma mai visto dallo sguardo, ora è protagonista assoluto in una sfumatura fortemente espressiva, intrisa di valore emotivo, di pathos, di sensibilità vissuta, sensazioni che attraversano il video e si depositano negli interstizi della nostra epidermide.
Lo spettacolo delle emozioni dentro un video: “The Crossing”, del 1996, l’opera proietta in simultanea sulla parte anteriore e posteriore di uno schermo, i due volti contrastanti che si agitano sulla terra: dolore e rinascita simboleggiati rispettivamente dal fuoco in un’eruzione che divampa nel lacerante dramma interiore fino a consumarci, e dall’ acqua, pura, cristallina, leggera, dirompente, scrosciante, cascata tumultuosa. Nella sua naturale verticalità l’intervento di Viola sembra sezionarne prima le gocce, poi i rivoli fino quasi a programmarne la caduta in una massa d’acqua dalla potenza rigeneratrice.
Nel percorso espositivo i corridoi delle inquietudini, delle dilatazioni sentimentali, della nostra stessa persona, in balia dei tormenti della coscienza, s’incrociano con “Dolorosa” e “The Locked Garden” del 2000, volti nell’essenza del ritratto fotografico interpretano, sempre con una sequenza rallentata, l’espressione universale del dolore. Nei lavori di Viola il corpo comunica ogni vibrazione, è uno strumento musicale che, sfiorato dall’emotività, evoca un suono ora lancinante, ora profondo e misterioso, ora acuto e stridente, è una sinfonia silenziosamente assordante che dilaga in “Surrender”, “Silent Mountain”, “Four Hands”, “Anima” e “Observance”.
E lo stesso Bill Viola a confermarcelo: “Una delle caratteristiche proprie degli esseri viventi è di possedere molti io, identità molteplici fatte di tanti momenti contraddittori e tutti capaci di trasformazioni costanti, all’istante, nel presente, ma anche retrospettivamente e nel futuro. Questo per me è la cosa più eccitante del lavoro dell’artista in questo momento storico, ed è anche la responsabilità maggiore. Mi ha insegnato che il vero materiale grezzo non sono la telecamera e il monitor, ma il tempo e l’esperienza stessa, e che il vero luogo in cui esiste l’opera non è la superficie dello schermo o lo spazio racchiuso dalle mura della stanza, ma la mente e il cuore della persona che la osserva. E’ là che tutte le immagini vivono”. E’ là che rivive l’attimo eterno di una video – emozione ripresa sul nascere.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
( 14/11/2008 )
Informazioni:
Mostra: “Bill Viola. Visioni interiori”, dal 21 ottobre al 6 gennaio
Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale 194.
A cura di Kira Perov.
Catalogo: Giunti
Orari:
domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10 alle 20;
venerdì e sabato: dalle 10 alle 22.30;
lunedì chiuso.
Ingresso: intero € 12,50; ridotto € 10.
Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni.
Gratis primo mercoledì del mese, dalle ore 14.00 alla chiusura, per gli under 30.
Informazioni: tel. 0639967500;
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