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L’evocazione poetica di Patrizio Mugnaini racconta, senza descrivere, situazioni senza tempo, dove il mito e la memoria si compenetrano accordandosi con la realtà, con il suo riflesso visionario, con l’immaginazione. Albe aperte su un passato originario anteriore al simbolico e all’infinito. La forma è stretta nell’idea, i contorni serrano i colori in spazi ben definiti, il gesto si anima sicuro. Una pittura che distende il tratto riportando in superficie emozioni e verità inconcepibili, quasi un viaggio introspettivo dentro composizioni solcate dall’enigma e delineate con disinvoltura e continuità stilistica, possibili intuizioni, probabili palcoscenici del vissuto.
Più anime vivono nell’estro creativo di Mugnaini, il cui segno affascina e lascia aperte le strade della riflessione. In ogni sua opera, infatti, allusioni visuali e profondità intellettive formano una densa tessitura sulla quale s’innescano esplorazioni dell’inconscio e percezioni filosofiche. Metafore poetiche che sembrano riverberare nella melodia costante del colore grazie ad un sapiente uso delle luci e delle ombre.
L’armonia nella sintesi, il rigore nella plasticità: due elementi fondamentali, sempre presenti nei suoi lavori come le indagini stratificate, traspiranti l’essenza umana, la stessa che attraversa il tempo, lo spazio e la materia fisica delle cose rappresentate. Risiede in questo l’essenzialità di una pittura che ci riporta con il pensiero al tonalismo veneziano rivisitato con meticolosità e suggestione. Un’originale e sorprendente ricerca capace di cesellare luce e colore in immagini volte alla memoria artistica di un passato racchiuso in noi.
Evocazioni, visioni, immagini capaci di spingere lo spettatore a rintracciare una storia che non c’è, che rimane sulla soglia della sospensione narrativa, illusione ottica avviluppata nei meandri della sensibilità.
Quasi una “Metamorfosi” articolata e complessa, nella sua linearità disegnativa, e dal quale sembra emergere lo spirito del soggetto e dell’artista mentre ferma su tela l’istante totale in cui ispirazione, sentimento e ricordo delineano il senso del vissuto. Quasi un doppio sguardo nella sontuosità degli oli, nel bianco e nero delle chine, nella liquidità trasparente degli acquarelli. Invisibile evidenza che regala l’ebbrezza di vivere l’emozione fluida di un incontro, l’unico possibile, quello con il sensibile intuito racchiuso dentro l’anima. Attimo capace di scandire lo spazio con lucida introspezione e malinconica verità, fugaci riverberi appartenenti a “Il suo tempo” dai quali si ramificano, con un andamento morbido, frammenti di epoche diverse, nasce un grande equilibrio capace di modularsi nella pacatezza dell’ordine compositivo. Ogni tratto di Mugnaini rivela una meditata leggerezza ed una impalpabile consistenza, è come se volesse cogliere l’essenza immateriale delle cose prima di dar loro corpo e concretezza. Linee che sussurrano forme, soffi di poesia che trovano corrispondenza nella levità del segno, movimenti solo suggeriti nella staticità dell’opera, ma che preannunciano cadenze espressive di forte impatto. Le immagini sembrano affiorare dal supporto in modo chiaro, nitido, elegante, mai appesantite dalla retorica o dalla descrizione dei dettagli. Ecco allora che fiumi, malghe, alberi sembrano appartenere ad un tempo assoluto, ad un eterno presente, ad un realismo sospeso fra la loro tangibilità e la loro espressività dipinta.
Mugnaini essenziale e suggestivo, come il protagonista di un monologo tiene la scena affidando l’impatto al tratto intenso e, nella pittura, alla monumentalità dei colori. Pittura ad olio, acquerello, chine, realtà che trovano vita e fulgore grazie ad una notevole perizia tecnica e ad una idea dell’Arte che cerca dentro di sé i motivi della propria esistenza. Ogni lavoro è un sunto di poesia e tensione, sul quale l’occhio proietta aspettative ideali, il cuore le sue speranze. Legami instauratosi sulla tavolozza e che contengono ricordi evocativi, reperti archeologici e nuove visioni ridefinite da un taglio quasi architettonico accompagnato da atmosfere librate nel nitore degli sfondi. Improvvise folgorazioni, fulminee evaporazioni di fantasia, voli radenti sull’immaginazione “Magma mentale” e la mano di Mugnaini estrae, dall’essenza vitale, il periplo della ragione sfiorata dalla malinconia, adagiata sul dubbio, riversa sulla riflessione, quasi incerta nel suo cammino verso il mondo circostante. Contrasti armonizzati dall’ombra e risolti in espressioni filtrate dalla luce che aprono una dimensione metafisica pervasa da un senso di pensosa, paziente quiete, acuita dall’inquadratura prospettica e da una certa sospensione temporale. Nella stesura solida delle tinte, oltre al riverbero della luminosità, si coglie una singolare sensibilità sezionata in istanti dalla precisione dei contorni, mentre tagli plastici, quasi scultorei creano nuovi possibili accordi, dove la sintesi delle linee è effetto di astrattezza espressiva. Sembrano ambienti, superfici, disegnate per evocare “ Il lato oscuro” di mondi solo all’apparenza ignoti, perché in noi risiede la radice di un arcaico che continua a pulsare animando figure senza respiro, figure vaganti in un tempo indefinito.
E’ una fascinazione che ricompone, secondo una propria logica, le schegge di un universo dimenticato, cose appartenenti a cadenze ritmiche diverse e che permettono allo spettatore di toccare le corde della percezione, sensazioni che un soffio di vento disperde, impressioni che un raggio di sole rischiara. Origine e ascesa, un viaggio verso l’immenso trasportati dalla polvere di colore che sfiora l’aria e ricade in delicati frammenti di natura, gesti che ricordano giardini fioriti, distillazioni di un passato artistico elaborato e rinato in gocce di essenza artistica, ed in ogni goccia di fulgido splendore una geometria di grazia e rigore, oceano proteso verso le parole non scritte, non dette ma che fluiscono in immagini cariche di suggestioni poetiche e simboliche, le cui possibilità plastiche si cristallizzano nei volumi e nei rapporti tonali fra le singole parti.
E’ una creatività illuminata dal suo interno che porta allo scopertorealtà sensibili, realtà possibili, realtà metafisiche e con esse la vita autentica di Patrizio Mugnaini, inudibili sonorità che dipingono la consistenza dell’invisibile, materia poetica nell’evocazione della forma.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata (29/11/2011)
Curriculum Patrizio Mugnaini, nasce nel 1951 a Buenos Aires (Argentina). La sua è una di quelle vite variegate, difficile da comprendere o descrivere seguendone il corso naturale. Mugnaini è uno esploratore dell’esistenza. Sfiora le sue infinite possibilità e ne trattiene la melodia, variazioni su tema che determinano i vari stadi di un percorso iniziato molto presto e che lo ha portato a conoscere la cruda realtà, lontana dall’Arte ma molto vicina alla sinfonia cromatica della vita. L’attività artistica dimora silente nel suo intimo, la quotidianità incombe nella veste dei più svariati lavori: operaio, impiegato, pubblicista, rappresentante, ristoratore, grafico pubblicitario fino a giungere alla sua attuale attività d’imprenditore. Poliedrico e versatile cura molti hobby quali: lettura (C.Dickens – H. Melville – V. Hugo – L. N. Tolstoj – F. M. Dostoevskij – J. Saramago – Mo Yan), pittura, corsa (mezza maratona), cucina (sito personale www.patcobra.it), bicicletta (corsa – mountain bike), trekking modellismo, moto, tiro con l’arco (olimpico). Nelle sue opere la trama di un racconto ancora da scoprire, ancora da completare, ancora da vivere nella sua interezza giorno dopo giorno. Dipinge per il piacere di comunicare. Collettive 2006 – PITTI UOMO … da Hollywood a Firenze, Art Center Firenze 2006 – ARZIGOGOLO DI FILO, Art Center Firenze 2007 – DONNA, CULTURA ALCHEMICA, Associazione Villa Caruso, Lastra a Signa – Firenze 2007 – GOLDONI, Art Center Firenze 2007 – CARDUCCI, Art Center Firenze 2007 – Musica e Arte Ferrara 2007 – Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, Basilica S.M. del Popolo, ROMA 2007 – Biennale Internazionale Dell’Arte Contemporanea, Firenze 2007 – EAT Nutrirsi D’arte – Seconda Mostra collettiva di Pittura, Torino Personale – 2008 – Hotel Cellai, Firenze Patrizio Mugnaini Studio:Via Faentina 54/56 Rosso – 50132 Firenze Fax 055 5048216 – Sito: www.patriziomugnaini.it
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