La collezione Winterthur
La collezione Winterthur lascia Il MdM Salzburg
Una promanade che attraversa l’impressionismo, il cubismo, il surrealismo
Salisburgo (A) – Al Museum der Moderne di Salisburgo si è appena conclusa la mostra “Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum Winterthur”, oltre 240 capolavori assoluti della storia dell’arte del XX secolo, da Monet, Pissarro, Rodin, Bonnard a Sisley, van Gogh, Cézanne, fino ad arrivare a Picasso, Kandinsky, Klee, Magritte, Brancusi, Mondrian, Gerhard Richter.
Nata da una sapiente campagna di acquisti, avviata alla fine dell’Ottocento, dalla Società di Belle Arti della città svizzera la collezione ha come epicentro l’impressionismo ed il post-impressionismo. Il Kunstmuseum di Winterthur (Svizzera), chiuso per due anni per ristrutturazione ha accettato di esporre la propria collezione in tre soli musei europei: al Kunst-und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland di Bon, successivamente al Mart di Rovereto e per concludere al Museum der Moderne di Salisburgo.
Ma il colore lascia posto alla materia nella sua più primordiale essenza. E tra le mani di Medardo Rosso implosione ed esplosione ritraggono quasi vibrazioni atmosferiche e luminose. La sezione ospita poi le sperimentazioni formali di Pevsner, Duchamp-Villon e Lipchitz , fino a giungere all’estrema sintesi di Brancusi e Giacometti, scavo sfibrante nell’esistenziale. Ma la sintesi estrema nell’altro versante porta all’astrazione o meglio all’astrattismo lirico di Kandinsky, Klee e alla sensibilità latente del cubismo orfico di Delaunay.
Lo sguardo dell’artista diviene introspettivo, il lato oscuro e profondo della realtà emerge dall’inconscio e l’invisibile raggiunge la sua logica con Giorgio de Chirico, Max Ernst, René Magritte. Rivelazioni ed incognite da decifrare, paesaggi sospesi in un’atmosfera senza tempo, privi di ogni dettaglio narrativo, è come se il reale fosse un’ entità latente, ci troviamo dinanzi ai lavori di Niklaus Stoecklin, Adolf Dietrich e Alexander Kanoldt.
Un’importante sezione è dedicata al cubismo di Picasso, Gris e Léger, artista di cui il museo Winterthur possiede una delle più importanti raccolte d’Europa. I due capolavori che seguono, Composizione I, (1930) e Composizione A, (1932) di Mondrian documentano invece le ricerche che dalla scomposizione giungono all’affermazione di una pittura non oggettiva.
Studi sulla forma e informale, espressionismo astratto e tendenze minimaliste, con Hans Arp, Asger Jorn, Mark Tobey, Ellsworth Kelly solo per citare qualche nome, ci accompagnano verso le ultime sale di uno straordinario museo le cui ampie vetrate concedono ai sensi la quiete di un passaggio in perfetta sintonia con l’armonia artistica, mentre la terrazza del restaurant e del cafè ci regala una delle più attraenti immagini di Salisburgo.
La bellezza dell’Arte passa attraverso i musei la sua storia anche attraverso la collezione del Museo di Winthertur.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
( 07106.2010 )
Immagine:
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1