Marco Toffolin, chef e titolare racconta la Locanda da Lino, luogo carico di ricordi, di storia, di poesia. In ogni parola di Marco vibra la memoria del papà Lino, artefice di questa fascinazione tra arte e cibo, tra sapori e saperi.
di Antonella Iozzo
Solighetto (TV) – La cultura del cibo, l’identità di un Paese. Storia e tradizioni s’intrecciano in un lungo viaggio enogastronomico che rivela molto di noi, alla Locanda da Lino a Solighetto, Treviso.
Gusti personali, tradizioni locali e di famiglia, convivialità. Racconti di una vita trascorsa nel piacere di regalare a tavola momenti unici, dove la semplicità dei sapori si accorda ai sentimenti , e la sensibilità d’animo richiama l’Arte in tutte le sue forme, un universo che ritroviamo alla Locanda da Lino.
La bellezza artistica ci viene incontro appena varcata la soglia, un tripudio di stili, di epoche diverse, di spirito veneziano di decori e opere d’arte disposte come in un museo, si lasciano scoprire lentamente. Lo sguardo corre rapido sulle pareti tra le sale e rimane affascinato da tanta meraviglia, un fasto per gli occhi che scorgono ogni istante qualcosa di nuovo.
Marco Toffolin, Chef e titolare ci accoglie cordialmente, ci fa da guida in questo luogo carico di ricordi, di storia, di poesia. In ogni parola di Marco vibra la memoria del papà Lino, artefice di questa fascinazione tra arte e cibo, tra sapori e saperi. Foto e ritratti di famosi personaggi dello spettacolo, ma soprattutto amici, dal cinema al teatro, dall’arte alla lirica incorniciano l’atmosfera. Attraverso le parole di Marco Toffolin, ci sembra di rivivere il tempo passato, quando papà Lino apriva la sua “casa” a nomi famosi come Marcello Mastroianni, Luciano Pavarotti, Marta Marzotto, solo per citarne alcuni, è un conversare, un tessere rapporti cordiali e semplici, veri e autentici. Non più personaggi ma amici, come dicevamo, che s’intrattenevano volentieri gustando la genuinità della cucina ad iniziare dal soprano lirico Toti dal Monte, colei che per prima rimase conquistata dalla Locanda da Lino e che è stata il trait d’union tra la Locanda e gli artisti che qui scoprivano il gusto pieno della semplicità.
Alla Locanda da Lino, la permanenza si rivela un’estensione del tempo, quasi un intimo rifugio che cambia l’orizzonte della quotidianità grazie a Camere e Suite suggestive, avvolgenti dedicate a molti artisti e personaggi, amici di Lino, e da loro personalizzate. È qui che Marta Marzotto ha soggiornato e dettato gli stilemi della Suite a lei dedicata. Rosso il colore dominante quasi a testimoniare la sua passionalità, il suo carattere forte e deciso, venato di vitalità ammaliatrice. Art Decò e spirito liberty, invece, per la Suite Marcello Mastroianni, con arredi disegnati dalla figlia architetto e una statua marmorea posta di fronte al letto dalle curve morbide e sensuali. Cielo turchese sulle pareti della Suite Elsa Vazzoler, per un classico moderno ispirato dall’antico. E ancora le Suite dedicate a Enrica Zanchi e Lino Dinetto e nell’ala opposta le Camere immerse nel verde, contemporaneo tra la natura.
La passione di papà Lino
Se è vero che il pranzo, dai tempi dell’antica Roma, è un momento fondamentale della vita sociale, alla Locanda da Lino l’evoluzione del concetto non può che essere una conferma, perchè si riuniscono famiglie, si segna la storia e le storie personali, si fortificano legami professionali e conviviali in uno scambio di energia vitale. Marco Toffolin, è cresciuto in quest’ambiente, ha respirato la passione di papà Lino, ha vissuto la cultura culinaria come un’abitudine, ricca di significato in cui si possono ritrovare riti e usanze, ha visto nascere ricette, creare piatti con ingredienti poveri e sublimare la tradizione.
Oggi alla Locanda da Lino, troviamo tutto questo, nelle diverse sale, pentole di rame appese al soffitto, omaggio all’antichità culinaria, e grandi tele create in occasione del Concorso in omaggio a Toti dal Monte, e che ritraggono tantissimi volti noti e clienti della Locanda. Controcanto all’evocazione storica e romantica che trasudano gli oggetti d’arredo, tutti rare e preziose testimonianze d’affetto, ricordi, sentimenti capaci di delineare la parabola della vita di famiglia. È come se il passato fosse un’elegia in grado di diffondere ogni giorno la sua magica essenza. Dall’ampio camino, dove una fiamma avvolgente attende di grigliare succulenti materie prime, ai risvolti rustici che dialogano con lo stile più classico in un continuum tra le sale. Un giardino interno ci rimanda a romantiche visioni mentre la sala degli eventi congiunge le due strutture originarie. È un camminare per la storia ascoltandone il richiamo, dialoghi culturali che proseguono in cantina, scrigno con sala degustazione e tanti preziosi nettari. Un occhio di riguardo al Veneto ed etichette che esprimono la migliore qualità italiana.
Alla Locanda da Lino, il passato è più vivo che mai, forme d’arte che interpretano il pensiero del proprietario, sapori che interpretano l’essenza della tradizione e il rispetto per il cibo e per ciò che rappresenta. Marco Toffolin, discende da questa tradizione si accosta ad essa con molta sensibilità e ne interpreta la poesia. Ama cucinare, ama creare abbinando tecnica ed inventiva, senza troppi artifici. Sapienza, esperienza e umiltà sono i suoi compagni fedeli che lo guidano nella scelta del menu, nelle preparazioni, nelle cotture semplici. Sono i piatti di una volta rivisitati, curati e presentati come la quintessenza della Locanda da Lino. Il suo è un raccontare attraverso sapori dimenticati, è un comunicare il calore di una tavola, è saper coniugare la tradizione alle nuove esigenze, è un riunire l’alta qualità italiana sotto lo stesso cielo, scegliendo i frutti migliori della tipicità delle nostre regioni ovvero eccellenti materie prime.
Il giovedì è dedicato al pesce
Il giovedì da Lino è dedicato al pesce. Full immersion nell’apoteosi marina, flutti di sapori pescati in fondo alla sapienza e ai ricordi di Marco Toffolin. Come un libro aperto, ogni piatto si lascia leggere e tra le sue fibre percepiamo il gesto, l’esperienza, la memoria che cavalca le onde e ritrova il calore paterno che, foriero del suo passato, rinasce per nuove verità creative che non tradiscono la sua anima.
La convivialità è un elemento caratteristico alla Locanda da Lino, un momento di scambio emotivo, di feeling sensoriale con chi è intorno a noi, un momento di relazione intima con il cibo. E non può essere diversamente, quando la sinfonia concertate del pesce, inizia a cadenzare le sue avance con quattro varianti di antipasti freddi: “Insalata di polipo”, espressione di coerenza, “Asià cotto a vapore con olio e limone”, semplicemente delicata poesia dalla consistenza morbida e gentile, “Sarde in Saor”, un tributo alla tradizione veneta , “Alici alla siciliana”, tentazione mediterranea che titilla il palato con la nota d’aceto e richiama i pomodorini e i capperi insieme per sorprendere. Un brindisi alla tavola con il Prosecco Superiore Follador Extra Dry.
La tavolozza organolettica si arricchisce di nuovi sapori e la “Seppia in Tempura col nero e polenta bianca”, è un’impressione su tela che sublima i sensi. la presentazione è giocata sul contrasto cromatico del bianco e nero. Polenta vellutata e spiedi di seppia che placidamente si sciolgono in bocca, ogni papilla è rapita dal suo sapore tenero e sapido. Un tocco di originalità che ben si accosta alla classicità del “Soutè di cozze e vongole” e alla voluttuosa consistenza delle “Capesante gratinate”. Profumi che si avvicendano ed implodono in pentola con i moscardini in umido, pochi ingredienti e il pesce riaffiora con la sua loquacità avvolgente.
Il sorriso e la professionalità del personale sono una costante, quasi una naturale propensione dell’atmosfera di famiglia che Chiara, la sorella di Marco, trasmette con la sua naturale eleganza, la sua simpatia e discrezione. La sua silhouette si muove inondando il ristorante di luce, il suo innato senso dell’ospitalità, la porta a scambiare emozioni con gli ospiti a raccontare aneddoti familiari. Sono momenti piacevoli che valorizzano l’esperienza culinaria.
Marco Tofffolin, porta la tradizione in tavola, presentando le diverse declinazioni o interpretazioni che non possono sfuggire comunque alla disarmante “Frittura di Schie” o delle “Alice impanate”.
Quadri di una composizione sul tema del pesce che ogni giovedì conquista l’ospite. Sentieri del gusto che ci conducono al cuore del mediterraneo, in Sicilia con “Pietre di Stromboli con ragù di crostacei”, un primo piatto che porta nel nome il suo carattere passionale e intenso. Sono dei ravioli di pasta all’uovo al nero di seppia con ripieno di crostacei , la sfoglia è leggerissima, dalla perfetta tessitura e avvolge l’incanto del mare che in ogni boccone rilascia tutta la sua sapidità, dolcezza e tenerezza. Che si accompagnano molto bene al Manzoni Bianco 2013 Collalto.
Rimaniamo ancora al Sud con un sorbetto all’arancia che pulisce perfettamente il palato con la sua fragranza decisa e succosa. Più che un sorbetto sembra di degustare la polpa di un’arancia appena colta.
La cucina si muove a vele spiegate e ci presenta un’ottima “Orata al forno con capperi, pomodorini, olive taggiasche e patate”. La semplicità di un tempo, la cura meticolosa nella preparazione si sposa alla qualità, cottura perfetta e giusto equilibrio dei sapori esaltando la carne bianchissima, quasi una nuvola vaporosa
Dialogo di sapori che unisce due regioni il Veneto e la Sicilia nelle loro migliori espressioni gastronomiche che nelle mani dello Chef Marco Toffolin, diventano creazioni culinarie lastricate dal sapore del tempo, quello di ieri carico di ricordi e tradizione, quello di oggi carico di prospettive future.
Il dessert non fa altro che alimentare questo pensiero “Cremolato al pistacchio di Bronte e gelato alle mandorle di Noto”. Una danza tra le note dolci e quelle salate. Un compendio di armonia che segue il richiamo della natura, la scioglievolezza avvolgente di una tecnica che sfuma la passione e lo sviluppo di una fiaba riconducibile alla solarità e alle fragranze che irrorano l’aria mediterranea.
Marco Toffolin, s’intrattieni sempre con i suoi ospiti, che si sentono come a casa, la sua accoglienza, la sua sensibilità e dedizione si percepiscono dai gesti, dallo sguardo rivolto al domani e il cuore ricco di ricordi. Una memoria che è il battito del presente, il battito della Locanda da Lino.
Locanda da Lino
Via Roma 19 – 31050 Solighetto (TV) – Italy
Tel. +39 0438 82150 – http://www.locandadalino.it
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(13/12/2014)
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