Mostra Vini Bolzano, 59 le aziende del territorio partecipanti, più di 350 vini selezionati, degustazioni, incontri e seminari come focus su grandi vini, grandi autoctoni, grandi realtà che hanno portato l’Alto Adige ad essere l’emblema della qualità.
di Antonella Iozzo
Bolzano – Castel Mareccio, gioiello in stile tardo rinascimentale poco distante dal centro storico di Bolzano ha aperto le sue porte dal 4 al 7 marzo 2015 alla 93esima edizione Mostra Vini di Bolzano, organizzata dal Consorzio Vini Alto Adige e da EOS. Palcoscenico ideale che coniuga tradizione e cultura sotto il segno della viticoltura altoatesina.
59 le aziende del territorio partecipanti, più di 350 vini selezionati, degustazioni, incontri e seminari come focus su grandi vini, grandi autoctoni, grandi realtà che hanno portato l’Alto Adige ad essere l’emblema della qualità. Enologi, sommelier, stampa specializzata e wine lover ovvero people ed event for wine exsperience che tracciano l’orografia della produzione altoatesina, la sua varietà nonostante sia un piccolo territorio, la sua espressività sospesa tra tradizione e innovazione.
Giornate intense e coinvolgenti ad iniziare da giovedì 5 marzo con la degustazione esclusiva alla presenza dei produttori: annate recenti, riserve, vini dolci e spumanti. È un’entusiasmate promanade nelle sette aree vitivinicole, variegata estensione dalle sfumature di un’unica composizione che rilascia differenze e similitudini di un ritratto chiamato Alto Adige. È una tela d’artista ad iniziare dalla Bassa Atesina, la zona più calda che favorisce la maturazione del Cabernet Sauvignon o del Pinot Nero verso Montagna o Mazzon e spostandoci verso Termeno troviamo la zona prediletta del Gewürztraminer. Scoprire questi luoghi attraversi straordinari calici è un sunto culturale che ci rimanda immancabilmente alla filosofia di ogni singolo produttore. Vigneti che si estendono portandoci verso l’Oltradige, è il vino che chiama e Appiano e Caldaro rispondono con storicità e fermezza. Tra i banchi di assaggio profumi diversi, colori diversi e lo stesso comune denominatore la passione, la professionalità, l’impegno costante.
Il sorriso della Cantina è il fil rouge tra il calice e chi assaggia cercando di carpire il sentimento che anima la Mostra Vini Bolzano. Ed è proprio a Bolzano, che maturano vitigni molto pregiati e caratteristici quali il Santa Maddalena, versione nobile della Schiava, e il Lagrein, intenso rosso che richiama a se il carattere. I diversi terroir conducono sinfonie di bianco tra la Valle dell’Adige, terrori perfetto per i bianchi, mineralità, freschezza, eleganza, Pinot Bianco e Sauvignon sono serviti. Scoprire il territorio attraverso la Mostra Vino Bolzano è come vivere il respiro di un’identità che tra turismo e cultura enoica ha lastricato il suo percorso, è il caso di Merano, altra meravigliosa zona nella quale la Schiava, Il merlot, e il Pinot Nero sviluppano ottimi aromi e acidità. Sotto le Alpi vigneti curatissimi, fazzoletti di terra che ci riconducono a lavori completamenti manuali, a gesti che trasudano il valore del gesto, è qui che nasce la qualità, è da qui che raggiunge il mercato internazionale. Sunto che si conclude con la Valle Isarco e la val Venosta, diverse per caratteristiche climaticamente e geologiche, uguali nel voler esprimere la loro forza. Riesling, Sylvaner, kerner, ma anche un elegante Pinot Nero che da un po’ di anni caratterizza la Val Venosta.
Le degustazione comparative di Venerdì 6 e sabato 7 marzo, sono la migliore messa in scena di una grande varietà che forma una significativa coreografia: l’Alto Adige, in mostra a Castel Mareccio.
Più di 350 etichette dicevamo, impossibile degustarli tutti, almeno cerchiamo di tratteggiare le coordinate di un viaggio sensoriale tra il volto enoico dell’Alto Adige.
Pinot Bianco per iniziare Cantina Produttori San Paolo per sublimare il palato con il loro Pinot Bianco Plotzner 2014, raffinata freschezza che ci accompagna verso il Pinot Bianco Eichhorn 2013 Manincor, papille gustative in evanescenza che ringraziano. Grandi bianchi forgiati da una buona venatura aromatica come il Pinot Bianco Carnol 2014 della Tenuta Hans Rottensteiner.
Chardonnay per continuare con un Riserva 2012 di Peter Zemmer, voce elegantissima del territorio e purezza. Di bianco in bianco fino al Pinot Grigio Castel Ringberg 2013 di Elena Walch l’entusiasmo ricalca la freschezza e la lunga mineralità che seduce con grazia. In Alto Adige non possiamo non parlare di Riesling e allora ecco il Praepositus 2012 Abbazia di Novacella, la forza dell’autenticità che disegna il paesaggio, alture, declivi e la magia della passione.
Classici senza tempo che danzano le note del desiderio, quello che ricama l’ora del crepuscolo, quello che lascia il giorno per sussurrare alla sera con la complicità del Gewürztraminer. È un corollario che inizia a staccare i suoi petali con il Gewürztraminer Kastelaz 2013 di Elena Walch, oro che avvolge, spezie e una goccia di miele per sorprendere con tenerezza. Gewürztraminer Nussbaumer 2013 di Tramin, accende la poesia con un delizioso accordo di profumo che compongono l’armonia del senso e delicatezza evaporata in solarità con il Gewürztraminer vendemmia Tardiva Terminum 2011, sempre di Tramin. Gewürztraminer Riserva Brental 2012, Cantina Cortaccia, invece, ci regala intensa aromaticità, dolcezza mai stucchevole, e una grande rotondità al palato. Sensazioni in crescendo con il Moscato giallo 2014 Thurnhof che si evolve in diafane evanescenze di aromi e spezie e il Moscato Giallo Birnbaum2013 Tenuta Klosterhof, ambra liquida che conquista la vista, profumo fruttato quanto basta che ammalia l’olfatto e leggerezza vellutata e conturbante che intriga il palato con poche gocce di nettare. Concludiamo la suite aggraziata da evocazioni sensoriali uniche, con il Moscato Giallo Passito Sissi 2012 della Cantina Merano Burggräfler, oro e ambra, profumo di miele e frutta dolce appassita che in bocca si amplificano in istanti di piacere.
Rosse emozioni declinate in freschezza, giovialità e piacevolezza, equilibrio come collante. Sono le sensazioni che si provano saggiando un Santa Maddalena classico 2014 Pfannenstielhof, Pfeifer Johannes.
Struttura e morbidezza si equivalgono in un costante dialogo nel Pinot Nero 2013 St. Quirinus, svettano, invece, verso una complessità modulata in compostezza e una certa profondità che cadenza la setosità: il Pino Nero Ludwing 2012 di Elena Walch, quasi un controcanto al Pino Nero Riserva Passion 2012 Cantina Produttori San Paolo.
Il rosso in Alto Adige è quasi sinonimo di Lagrein, ricchezza sconfinata che si evolve in potenza come il Riserva 2012 Fliederhof. Carattere e tradizione dalla spiccata personalità il Lagrein 2012 Pfannenstielhof, Pfeifer Johannes. Only Lagrein riserva 2012 Thurnhof, velluto profondo, tappeto sonoro che dipana la sua loquacità intensa e fruttato con forza e carattere, ritmata da un ampio spettro olfattivo che raggiunge la vastità aromatica, tra spezie, tabacco, frutta rossa matura e quella verve celata come richiamo alla passione.
Ottimo modo per terminare la degustazione ed iniziare la serata magari in uno dei tanti ristoranti stellati dell’Alto Adige e gustare un’ottima tagliata suggerita da questo travolgente Lagrein.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(08/03/2015xxxx)
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