Alessandro Torcoli, Vinovip non è una fiera, è un summit di produttori di vino pregiati, un salotto buono dove si incontra il Gotha dell’enologia. Nel DNA della nostra rivista, da sempre, ci sono l’informazione e la documentazione a beneficio di chiunque voglia andare a fondo nella materia del vino e dintorni.
di Antonella Iozzo
Alessandro Torcoli, editore e direttore delle rivista enologica Civiltà del bere continua la tradizione iniziata dal nonno Pino Khail, fondatore della testata, nel 1973. Penna elegante e mente sottile, affianca l’attività giornalistica a quella di organizzatore di eventi enologici di alto livello tra i quali spiccano Who’s Who in Wine e VinoVip Cortina. Acuto comunicatore dallo stile inconfondibile interagisce con il mondo del vino e ne evolve i diversi aspetti e le differenti sfumature in seminari, degustazioni, incontri.
Come nasce e come si trasforma in un’attività di successo il suo legame con il vino?
Frequento questo mondo da quando ero studente all’Università. Collaboravo con mio nonno Pino Khail, fondatore della rivista Civiltà del bere, e cercavo di portare idee innovative che derivavano dai miei studi in comunicazione. Nel frattempo mi appassionavo al vino, frequentavo i corsi Ais, mi diplomavo sommelier… Il mio è stato un percorso interamente dedicato alla conoscenza e all’informazione.
Civiltà del Bere: responsabilità, mission, impegno di una rivista che ha fatto storia…
Nel DNA della nostra rivista, da sempre, ci sono l’informazione e la documentazione a beneficio di chiunque voglia andare a fondo nella materia del vino e dintorni. Pochi anni dopo la fondazione si è affiancata l’organizzazione di eventi, con rigore e professionalità. La comunicazione evolve, oggi cerchiamo di parlare un linguaggio moderno, esploriamo strade nuove, ma resta una base solida che affonda le radici nel giornalismo professionale. La nostra è stata la prima rivista enologica fondata da giornalisti e destinata alle edicole.
Comunicazione del vino e informazione. Labili confini?
La comunicazione, per essere solida ed efficace, deve essere anche informazione. Il labile confine tra promozione (pubblicità) e informazione dev’essere difeso da persone dotate di profonda onestà intellettuale, che sanno rischiare e sanno anche rinunciare a qualche affare per difendere l’indipendenza della propria testata.
Com’è cambiato negli anni Vinovip, e quali sono i punti di forza rimasti?
La logica è sempre la stessa, ed è vincente: non è una fiera, è un summit di produttori di vino pregiati, un salotto buono, dove s’incontra il Gotha dell’enologia. Partecipano gli imprenditori vitivinicoli che si confrontano e presentano i propri gioielli a un ristretto pubblico di competenti assaggiatori, professionisti e appassionati. Il programma si è leggermente ampliato, ci sono maggiori occasioni di degustazione.
Per una manifestazione di tale spessore è importante rimanere fedeli a se stessi o attuare strategia per innovarsi?
Come dicevo, sono stati aggiunti piccoli tasselli, degustazioni di alto livello. Ma non servono strategie particolari fintanto che partecipano all’evento viticoltori che, ormai, raramente frequentano gli eventi del vino. Ma a VinoVip Cortina ci tengono e lo frequentano con piacere. Questa è la differenza e l’unicità dell’evento.
Alessandro Torcoli, un acuto comunicatore dallo stile inconfondibile interagisce con il mondo del vino e ne evolve i diversi aspetti e le differenti sfumature. Arrivederci a Cortina!
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(30/05/2015)
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