ACQUA ANIMA MARE
Collettiva con gli artisti: Nicola Andreace, Antonio Casali, Aurora Dibenedetto, Serena Gallo, Cristina Mantisi
a cura di Antonella Iozzo
Le forme liquide dell’essenza vitale: Acqua Anima Mare, impalpabile sinfonia in gocce di emozioni che sollevano l’onda e disegnano il respiro marino. Armonica partitura cadenzata nei ritmi e nelle pause di unacoreografia che stilla Arte e passione, desideri e suggestioni, sogni e nostalgie, quasi una tempesta romantica in un flutto di aroma impetuoso, quasi oceano in canto per scivolare nell’avvolgente trasparenza e ritrovarsi Acqua Anima Mare tra le mani di cinque artisti, Franca Ambu, Nicola Andreace, Antonio Casali, Aurora Dibenedetto, Serena Gallo, Cristina Mantisi, in mostra su Bluarte. La percezione sensitiva di Mantisi sfiora l’energia della notte e come un’aquila in volo soggiace ascoltando l’istinto del mare e lo sguardo dell’anima nel lontano orizzonte degli abissi. Eterna bellezza che si trasforma, repentina, in lacerazione tra stupore ed emozione, tra turbamento e vertigine, dolce naufragare dell’inconscio sfuggito alla ragione, empasse del corpo nella liquescenza dell’infinito. Sale, mare, carne, vita e ancora mare che scatena e incatena nell’eterno suo vigore, diluvio di stelle, di schiuma, di acqua nel fermo immagine dell’artista, vorticosa spirale risucchiata in una tensione creativa che si riedifica nel dorso delle acque, potenza sconfinata della natura in un brivido ad alta risoluzione, in fondo un solo possibile incontro l’essere e l’esistenza che navigano nel mare virtuale della placenta creativa. Candide spiagge, fossili ed una leggera brezza che spira dai frangiflutti di un porto come luogo dove la latitudine dell’anima si distende sulle tele di Casali Pennellate dense e leggere, dalle infinite variazioni di tono, innervano il senso del ricordo e vivificano lo sciabordio dell’acqua. Nel blu, sfumature di bianco formano una miriade di piccoli rilievi, mentre giochi di luce ed ombre ridefiniscono la dimensione del reale che scivola nei nostri occhi fino a farci sentire il mare placarsi in larghe stesure di colore dalla singolare poeticità. Effetto vitale tra il cielo e il blu delle profondità ancestrali, oceano scatenante l’esplosione dei sentimenti, quiete incandescente che innalza la vastità della vita in un’oda. Mare, affascinante, misterioso, maestoso concerto, ricco di suggestioni, sempre diverso e sempre uguale nei movimenti e nelle forme, liquide e cristalline come profonde ed intense. Mare che si sfrangia su scogliere intrise di salsedine, mare che continua, che avanza nei tuoni bianchi e verdi delle onde e sulla tavolozza fluttuante nell’eternità burrascosa dell’ispirazione. Linee di schiuma, segni di vento, perlacei riflessi, ed all’improvviso una liquidazione sonora raggiunge e disseta l’anima: acqua, vita che scorre, interludio marino tra le anse di questa mostra. Tramonti infuocati implodono nel senso poetico di Dibenedetto sorvolando un mare calmo, striato di calde pulsioni provenienti da un sole carico di energia vitale. Il segno avvolge lo spazio e lo spazio diviene scrigno di sfumature, di sensazioni, di luminescenze ondeggianti, di pennellate leggere irrorate di luce bruciante che avanza verso la sensibilità dell’osservatore. La grande distesa acquatica sembra rappresentare con leggerezza la gravità corporea delle sensazioni, un mondo sospeso tra sogno e realtà, tra visibile ed invisibile interpretato dall’artista con abilità e con l’uso di cromie che rilasciano, come una sensuale danza l’energia di questo straordinario elemento. Acqua, perenne fonte di vita, natura e l’Arte di Andreace, sublime estensione poetica in equilibrio precario tra le verità essenziali degli atteggiamenti umani. Cristalli di consapevolezza fioriscono nella pittura e sulla tela precisione, conoscenza e tecnica compositiva proiettano le loro ombre esplicative lasciando trasparire l’anima delle cose in tracce lucide e distillate. L’uomo entra in scena, muta improvvisamente lo spazio perturbandolo dal profondo e ciò che rimane è la nuda realtà esterna, il suo lato metafisico prosciugato dall’erosione lacrimante. Pensiero figurale, esasperata speranza, tensione della costruzione stessa dell’immagine nella luminosità emanata dallo sfondo. Mare e l’immaginazione naviga lontano, verso gli anelli d’acqua di Gallo che rimaste sulle onde cingono l’adagio di un pensiero, sotto un universo si agita orchestrando la danza di scattanti pesci, un ballo di rossi, azzurri, gialli, bianchi, ripresi dalle guizzanti pennellate dell’artista. Cromie brillanti e fresche, movimenti dinamici e leggeri, sguardi di luci come rigogliosi petali acquatici mossi dal vento. In questa vorticosa massa cromatica liquida e sfolgorante, compare uno squalo, saggia la sua presenza, respira il brivido del contatto, poi tutto è abisso e insieme superficie di un oceano nel quale veleggiano suggestioni e sensazioni, stimoli creativi e vitalità emotiva, alta marea nel fermento dell’anima.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata |
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