All’Antiruggine le foto d’autore di Bob Noto
Retrogusto musicale per i Piatti Ritratti
Castelfranco Veneto (TV) – Viaggio nelle vertigini del palato con “Bob Noto. Piatti Ritratti” mostra fotografica in corso fino al 31 gennaio 2010 presso l’Antiruggine di Castelfranco Veneto. Luogo ideato e fondato da Mario Brunello e dalla moglie Arianna, spazio dove la cultura veicola energia, evolve idee, comunica il piacere di vivere l’espressività artistica nel valore delle persone.
Musica, fotografia, cucina. Inaugurazione – evento per la prima mostra al mondo del fotografo torinese Bob Noto, con l’esibizione al violoncello di Mario Brunello. Cinque pagine musicali di Judith Weir, cinque spartiti impregnati di blues, cinque lirici abbracci al cielo provenienti dai canti dei prigionieri neri del Sud America, nella trascrizione per violoncello.
Sono sensazioni sospese su uno specchio d’acqua, dove i fantasmi dell’interiorità diventono staccati, pizzicati, battiti percussivi che lentamente si adagiano in una linea melodica struggente capace di riecheggiare come la voce del dolore nel blues finale. Esecuzione intensa, carica di temperamento, magnetica, che fermenta emozioni e lancia il pensiero verso l’infinito per nuove avventure sonore da assaporare in sinfonie di sapori dai tempi dolce – piccante- speziato. Bob Noto, infatti, interpreta in uno scatto l’Arte della cucina. Armonie visive di gusto e creatività, piccoli capolavori dove la cura per il dettaglio rivela la passione e la raffinatezza di grandi chef.
Calde evocazioni di piacere culinario dal retrogusto musicale, quasi un suono dipinto dall’effluvio di note agrodolci che continuano a distillare sensazioni anche quando allontanandoci dall’opera avvertiamo la sua essenza titillare l’epidermide della sensibilità
Pasta, riso, pesce, carne, verdure dispiegano tutta la loro potenzialità figurativa in frammenti di paesaggi astratti dalla trama delicata, pastosa, cremosa, consistenze, infinite sfumature colte in un attimo. Immagini in dialogo tra veduta e visione su sfondi bianchi che amplificano la loro vitalità cromatica e la loro naturale poliedricità. L’allestimento espositivo, semplice, lineare, essenziale ci conduce tra profumi da vedere e sapori da scoprire. Piatti scultorei, sofisticati, nei quali l’armonia delle linee disegna geometrie in bilico tra cucchiaio e forchetta, mentre una tavolozza informale affonda in vellutate nuances. Variazioni su tema che proseguono con l’istallazione orizzontale delle foto sui piatti di Oliviero Marchesi, all’installazione, che definirei “Performance di rumori in movimento” che si animano in cucina, fucina di artisti dell’Arte gastronomica. Una serie di foto in bianco e nero che riprendono la frenetica attività degli chef e di tutto il personale, disposte sul pavimento segnano il percorso, in fondo la creatività bolle tra voci, gesti e fornelli.
Alta cucina tra tradizione, innovazione e professionalità, linee di stile e forme di estetica per opere d’Arte che vivono nell’inafferrabilità del momento. In ogni scatto, in ogni inquadratura, in ogni zoom esposto in questa mostra l’interpretazione di un Arte che consumandosi procura l’apoteosi delle papille gustative e che continua a sedurre i sensi grazie all’atemporalità regalatale dalle foto d’autore di Bob Noto.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
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