AMO, l’Opera come non l’avete mai vista

Le ampie e maestose sale di Palazzo Forti sono la scenografia ideale per la messa in scena dell’Opera nella sua totalità, grazie a moderne tecniche multimediali che ne flettono e riflettono il valore.

di Antonella Iozzo

AMO-MuseoOpera-rosaVerona – A Verona la seduzione dell’opera va in scena con l’Arena Museo Opera, AMO. Face to face con la cultura operistica italiana in un gran tour emozionale, intellettivo e interattivo che si srotola come un nastro di luce sulla musica, i compositori, gli interpreti, le scene, i costumi e tutto ciò che rende ogni produzione teatrale non solo unica e magica, ma espressione eccelsa del patrimonio artistico- musicale del nostro Paese. Opera dream che si veste di tradizione e di storia venendoci incontro grazie a moderne tecniche multimediali che ne flettono e riflettono il valore, nonché l’intraprendenza e eclettismo internazionale del suo direttore Kikka Ricchio.
Le ampie e maestose sale di Palazzo Forti sono la scenografia ideale per la messa in scena non di un opera ma dell’Opera nella sua totalità, nella sua essenza, nella sua intrinseca natura di comunicare la Bellezza dell’inafferrabile e la tangibilità espressiva della parola, del gesto, dell’azione. Attraverso i secoli l’Opera si racconta e racconta le epoche e le influenze del tempo, l’uomo e i sentimenti che da sempre lo animano: amore, potere, vendetta, gelosia. AMO-MuseoOperaUna danza nel polittico della vita che deflagra nell’Opera e l’Opera inscena la sua biografia e quella dei suoi compositori, lo spettacolo ha inizio con “Dall’idea Alla Scena”, esposizione permanente inaugurata nel 2012. Al piano nobile di Palazzo Forti, la storia si vede, si sente, si tocca è musica che avanza e racconta attraverso documenti originali come partiture autografe, lettere, appunti dei grandi compositori tra cui Bellini, Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini e poi costumi, scenografie, bozzetti, fotografie un illustre passato culturale che ha segnato in modo indelebile la nostra cultura, materiale proveniente in parte dall’Archivio Ricordi e in parte dall’Archivio dell’Arena. Un archivio di memorie future, proprio perché il tempo è un eterno attimo di perpetua armonia che si rinnova e si rigenera ogni qualvolta una nota prende vita continuando a risplendere del proprio suono.
Quindici sale per sette macrosezioni: Libretto, tutto accade in funzione della parola, ed è costruzione e creatività in perfetta combinazione che ci induce a profonde riflessioni, passiamo alla sala Partitura, infinito mutevole orizzonte, dramma vivace e destini sfalsati, rincorsi, cercati appaiano tra i pentagrammi, dalle teche agli schermi il passo è breve e dinanzi ai nostri occhi improvvisamente s’illumina il profilo che trasformerà il corpo musicale nell’Opera. Si prosegue nella sala dei Bozzetti seguita da quella sulla Scenografia: dettagli, effetti, evocazioni e vocazioni si rincorrono, sembra che il gesto artistico sia guidato dall’istinto e dall’immaginazione, si reinventano stili, si trasformano epoche, libertà inventiva ed eclettica che veste e sveste Nabucco, Rigoletto, La Traviata, solo per citarne alcuni. Si prosegue nella AMO-Mostra-Pavarotti-fotoEnnevisezione delle Voci: la quiete intorno a noi, i grandi interpreti nel nostro cuore, una pausa e proseguiamo verso la sala Costumi il segno poetico e febbrile della teatralità va in scena, i costumi si animano, prendono forma e fluttuano magicamente sul palcoscenico, è una danza di colori di tagli scolpiti, di texture originali. L’ultima sala, Rappresentazione, la fine ha il suo principio con la visione di alcuni spettacoli realizzati nelle passate stagioni dell’Arena: tra cui Aida, La Traviata, Il Trovatore, Tosca, Turandot. Il percorso è una vera e propria promanade musicale, un’esperienza dai risvolti suggestivi che amplifica il significato del fare, del creare, del vivere l’opera. Ogni sua fase ne disegna l’anima scandendo dal primo schizzo alla rappresentazione teatrale, dalla stesura del libretto alla scrittura della partitura, dal disegno delle scenografie e dei costumi alla preparazione dei cantanti, arte e passione una narrazione cadenzata dai ritmi della creazione che si distende oltre il quotidiano. L’allestimento è un teatro nel teatro con effetti scenici e scelte d’illuminazione studiate ed adottate per immergerci dentro la magia dell’opera, come le tende di velluto rosso porpora, della stessa consistenza di un vero sipario o i corpi illuminanti protetti che non solo non interferiscono con gli schermi su cui vengono proiettati gli audiovisivi e le teche, ma amplificano la cangiante vibrazione luminosa che rinsalda e completa l’atmosfera intima e lirica che si crea.
AMO -mostra-arena veronaAMO, confluenze di idee, interazioni di talenti sotto il segno della Musica. Nascono due nuovi progetti espositivi AMO L’ARENA – 100 anni di Festival attraverso 200 anni di Verdi e ARENA DI VERONA. La prima, una mostra che intende rievocare il Centenario del Festival Lirico e la musica di Giuseppe Verdi. Arena e Verdi un binomio perfetto che irradia l’essenza della Musica, dei valori e della Bellezza che porta in sé e con sé. Al terzo piano di Palazzo Forti, musica, immagini e documenti mai esposti, della Fondazione Arena di Verona, celebrano attraverso allestimenti scenici il Centenario. 100 anni di successi che vibrano della sublime tensione verdiana, sono molti infatti i documenti originali e digitali del compositore esposti in mostra. Più di un semplice omaggio, una preziosa testimonianza, un legame intenso e proficuo, una simbiosi artistica che ha reso entrambi protagonisti indiscussi della scena lirica mondiale, ora sotto i nostri occhi immersi dentro il palcoscenico dell’Arena mai così vero, mai così vicino alle nostre emozioni fluttuanti nelle splendide Sali di Palazzo Forti.
La seconda è una mostra fotografica allestita nella zona Archeologica di AMO, al piano terra. 100 fotografie, stampate in grande formato dagli originali conservati nell’Archivio della Fondazione Arena e appositamente restaurati, che raccontano, partendo dal 1913 la fascinazione del dietro le quinte: scenografie, regie, direttori d’orchestra, grandi interpreti e giovani promesse, il mondo che vibra di creatività e realtà sotto la polvere di stelle.
AMO-Scala-Interna-fotoEnneviAMO, le suggestioni e le emozioni continuano, focus on Pavarotti. In occasione del Centenario del Festival lirico Arena di Verona, infatti AMO dedica al maestro Luciano Pavarotti la mostra AMO Pavarotti al piano terra di Palazzo Forti. Nove stanze come nove scrigni che rivelano tutto il fascino del talento, tutta la storia del successo, quasi tutti i retroscena di una personalità musicale fatta di sentimento e studio. Into the voice, tra le sue cadenze, le sue flessioni, le sue trasposizioni, fraseggi, arpeggi e implosioni carismatiche di gioia e dolore perché Pavarotti vive più che mai in ogni sua interpretazione e ogni suo personaggio vive del suo imprinting. In mostra tutto ciò è pura evocazione, è tangibile percezione che ci viene incontro tramite video restaurati ed elaborati graficamente: grandi installazioni multischermo, strutture video trasparenti e di tessuto dall’effetto tridimensionale che rievocano il palcoscenico.
Lo spazio si dilata, il tempo sospende il suo scorrere, adesso è time Pavarotti con una speciale e originale timeline che trasmette un collage fotografico animato, in un avvolgente panorama a 180°, musica effetti sonori e la sua voce che raggiunge il ricordo e trionfa ancora una volta. Pavarotti e l’Arena, Pavarotti e il bel canto, Pavarotti e la quotidianità attraverso oggetti mai visti, Pavarotti e gli spartiti, le onorificenze, le fotografie con le celebrità e i capi di stato, i carteggi verdiani di sua proprietà, semplicemente Pavarotti nel suo essere artista per la musica per il suo pubblico che pulsa ancora dinanzi ad una grande esclusiva, qui in mostra: un documento video che risale al 27 settembre 1997, la registrazione delle prove, mai vista prima, di Turandot al Metropolitan di New York, vent’anni dopo la sua ultima recita nel ruolo di Calaf. Una mostra approdata proprio a New York il 16 aprile scorso, in occasione dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti e prossimamente a Mosca.
AMO quando l’opera si rivela il museo entra in scena, emotional touch nel cuore di Verona.

AMO Arena Museo Opera
Palazzo Forti Via Massalongo 7  – 37121 Verona (ITALY) 
Tel. +39 045 8030461

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                   (13/11/2013)
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