L’Arte c’è ma non si vede, non si respira nonostante iniziative quali On Stage, che quest’anno propone con “I ben andanti” un focus sul delicato ruolo del curatore nell’attuale sistema dell’arte
Verona – L’ottava edizione di ArtVerona, ha aperto il mercato autunnale dell’arte sotto tono lo scorso 18 ottobre e proseguirà fino al 22. Una delle più importanti mostre-mercato italiane di arte moderna e contemporanea si svolge nel pieno delle congiunture economiche e finanziarie più difficili degli ultimi anni. Il mercato dell’arte ha subito una serie di radicali cambiamenti, che hanno intaccato anche il sistema fiere, nonostante, in uno scenario di competizione globale, si conferma come un’opportunità strategica per le aziende italiane di conquistare i mercati internazionali con l’eccellenza del Made in Italy, ma evidentemente anche in questo particolare settore, l’Arte di “fare Arte” in tutte le sue sfaccettature è capitolata nelle notte delle aquile. Investitori e collezionisti frenano, artisti e gallerie galoppano fra le nuvole annaspando nel mondo delle meraviglie che non c’è, ed il risultato è un vuoto assoluto che borda i padiglioni della manifestazione veronese.
Di solito è prassi scrivere che anche nel 2012 si è puntato su una selezione rigorosa degli spazi espositivi e su un layout innovativo proponendo un confronto tra artisti di generazioni differenti con un’attenzione specifica nei confronti delle nuove tendenze, ma passeggiando fra gli stand si sfioravano i contenuti di buone idee che sono sfuggiti altrove per lasciare solo l’impronta delle forma, ora occupata da sogni alla deriva travestiti installazioni che punteggiano il cantiere dell’arte ovviamente quello che non c’è, ed i format innovativi quali StartingCollection.com e Independents3 ma lasciano il tempo che trovano, visto che in ArtVeronaEasyArea, la sezione per collezionisti interessati a investimenti in opere del valore fino ai 6.000 euro, visionabili in anteprima on line su StartingCollection.com, in risposta alle nuove esigenze di mercato la proposta, a nostro avviso valeva solo 6.000 parole sul genere, come pure i corner dedicati a editoria minore e blog d’arte, che sempre più peso assumono nel mondo dell’informazione e della critica.
L’Arte c’è ma non si vede, non si respira nonostante iniziative quali On Stage, che quest’anno propone con “I ben andanti” un focus sul delicato ruolo del curatore nell’attuale sistema dell’arte e “FaceToFace”, il tradizionale spazio dedicato all’approfondimento, che ospiterà un fitto programma di talk, presentazioni, conferenze. Si respira invece la crisi, la depressione economica che collima con la depressione della vena creativa di molti artisti il cui unico obiettivo sembra essere quello di crearsi un nome in banca piuttosto che un Arte che riaccende il loro nome. Icona 12, il concorso per immagine di ArtVerona 2013: l’opera selezionata diventerà l’immagine di campagna della comunicazione per l’edizione successiva ed entrerà a far parte della collezione, quest’anno come in passato del Mart di Rovereto. Il vincitore di questa edizione è Michele Spanghero con l’opera Voice of Space, presentata dalla Galleria Mario Mazzoli di Berlino.
Degna di nota ArtVeronaYoung, la nuova sezione pensata per avvicinare all’arte moderna e contemporanea bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni con laboratori creativi gli appuntamenti in città, tra i quali la mostra “NeoRealismo – La nuova immagine in Italia 1932-196” al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri e la rassegna TheatreArtVerona a cura del Teatro Stabile di Verona.
Dai tagli dettati dalla crisi, con la diminuzione delle gallerie ai tagli di Fontana proposti dalla Galleria Mazzoleni di Torino, un nome una garanzia che propone anche Guttuso, De Chirico, Chia, solo per citarne alcuni, insomma il novecento storicizzato, ma è subito Arte, forse semplicemente perché i Maestri storici erano figli si del proprio tempo, ma erano anche artefici delle loro idee. Germi che fermentavano il pensiero creativo. A Mazzoleni fa eco Spirale Arte di Milano con Xhixha e Warhol fra gli altri, si distingue inoltre la Galeria Sangallo Art Station di Firenze per le proposte molto raffinate di Sena. Interessantissime le proposte della Galleria 132, di San Felice sul Panaro (MO), Fabrizio Cattabriga ed Enrico Maccaferri possiamo tranquillamente chiamarli artisti, ne incarnano il senso e l’essenza. Le loro opere si contraddistinguono per espressività, lavori in ceramica raku che mantengono inalterato il sapore della creazione manuale, che trasmettano il calore della materia nel fondersi in vita che pulsa.
Galleria che nobilitano lo Stand n.6, riflessi, sfumature, prospettive del mondo dell’Arte che superano i confini del tempo e dello spazio, soprattutto quello dello Stand n. 7 avanguardia senza fissa dimora frantumatasi all’ombra della crisi …. forse quella d’identità.
di Antonella Iozzo © Riproduzione riservata
(20.10.2012)
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