Quando la Gran Bretagna divenne pop
La mostra, che ha inaugurato i nuovi saloni espositivi di Christie’s, è un omaggio alla corrente artistica nata nella capitale inglese
Finalmente una mostra per rendere giustizia all’arte Pop britannica, nel paese in cui il movimento artistico ha avuto, principalmente, la sua origine. Sessantasei anni dopo che Richard Hamilton , folgorato dai collage di Eduardo Paolozzi, coniò il termine Pop Art, Christie’s presenta oltre 140 lavori dello stesso Hamilton, di Paolozzi, David Hockney, Allen Jones, Peter Blake.
Nn si era mai visto un simile omaggio all’arte Pop inglese nella città dove la corrente artistica è sbocciata prima che altrove.
Era una vera pecca, tenuto conto “che sono stati i Brits a dare il via a tutto quanto”, fa notare l’americano Lock Kresler che ha contribuito a realizzare l’esposizione “When Britain Went Pop”, quando la Gran Bretagna divenne pop.
La mostra inaugura i nuovi saloni espositivi di Christie’s nella centrale New Bond Street, in una delle case che furono di Nelson. Resterà aperta fino al 23 novembre. Forse proprio perché si tratta della prima asta nella nuova galleria, l’esposizione è molto più una mostra che un’asta, diverse opere provengono infatti da prestiti di privati o da musei, soltanto pochi lavori potranno, su richiesta, essere venduti ai privati.
Dice il presidente della casa d’aste Jussi Pylkkanen: “L’enfasi non è sull’asta ma sull’esposizione. Non posso promettere che ogni volta potremo avere show di questo livello: è come una macchina del tempo, dove si vede l’Inghilterra avanti di 20 anni sul resto del mondo”. Il pubblico non può che essere riconoscente, anche se è evidente che Christieìs non è Babbo Natale: l’intento principale è quello di tirare su le quotazioni della Pop Art britannica in vista di future lucrose aste.
“We are Only in it for the Money”, sbeffeggiava Frank Zappa nel 1968, in piena era Pop.
Il mercato della Pop Art internazionale è oggi dominato da giganti come gli americani Andy Warhol e Roy Lichtenstein ma l’esposizione mostra come Paolozzi e Hamilton furono dei precursori fin dagli anni ‘50 e ’60. Oggi il prezzo massimo per un Peter Blake è di 300 mila sterline, mentre un Warhol non vale meno di 70 milioni. “Mi sembra un vero oltraggio”, dice Losk Kresler. ( www.lastampa.it )
di Claudio Gallo
(15.10.2013)
Immagine: Allen Jones, First Step, 1966
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