Claudia Mangeli. Evoluzioni di silenzi in forma cromatica
Il linguaggio artistico scuote tutti i sussulti e le vertigini della sfera emozionale, epidermide della condizione umana, esposta alla corrosione della realtà.
Uno sfaldamento colto e tradotto in una saturazione cromatica
a cura di Antonella Iozzo
L’intento di questa mostra è quello di raccontare l’Arte di Claudia Mangeli, traducendo il linguaggio visivo in linguaggio verbale. Immagine e parola, per propria natura, pur rappresentando il mondo hanno dei limiti e delle differenze, in queste differenze di segni, le passioni i sentimenti, le emozioni che giungono all’anima si elevano come un suono articolato in frammenti visivi ed uditivi. Segni spaziali quelli della pittura, segni temporali quelli della parola: potenzialità e limiti che si snodano su un percorso parallelo e che noi attraverseremo cercando, con la parola, di dar voce e corpo, agli effetti procurati dalla pittura, un incessante e affascinante processo di trasformazione che esprime l’attimo fuggente della creazione, un istante trattenuto dal passato e proteso verso il futuro, vita silente nell’evoluzione cromatica di Claudia Mangeli. Una lirica comunicazione fra il se e il mondo, una corrispondenza emotiva fra la realtà interiore e la realtà esterna, è questa l’Arte di Claudia Mangeli. Una reciproca, intensa relazione espressa attraverso il gesto, il colore, la luce usati come suoni di una partitura, una diafona ragnatela sonora sospesa nello spazio ed intrisa di silenzi. Il contrappunto fra suono e silenzio è la soglia sulla quale il senso profondo, impenetrabile, inesauribile del desiderio/necessità spirituale, costruisce la tessitura filigrana dentro la quale vivono sentimenti, emozioni, stati d’animo: un mormorio sotterraneo che lentamente irrompe nell’Arte, l’evoluzione del silenzio in forma cromatica è in atto. Oltre questa porta il senso oscuro del presagio inizia il suo rito pagano, uno struggente pathos, una linea drammatico – espressiva, un inquietante movimento, parlano l’uno la lingua dell’altro e Claudia Mangeli, usando il colore come personificazione di un sentimento, ne traduce il senso componendo sinfonie cromatiche. Per Mangeli, il colore è quasi “un’entità viva” con una grande ricchezza interiore, in esso dimora l’altrove, in esso si trovano le stanze segrete dell’invisibile. Scivolare dentro il risveglio improvviso del colore è qualcosa di misterioso, d’intimo, di trascendente che la Mangeli afferra ed elabora con fervida passionalità e gelida freddezza, due movimenti che si sovrappongono e si intersecano l’uno nell’altro; ma nell’altro campo sonoro della sua Arte impercettibili onde accarezzano l’oceano delle sensazioni, è una musica evocativa, ricca di suggestioni e sempre diversa per impressioni, capace di restituire un’emozione magica, sentire quell’inconscio magma pulsionale tramutarsi in forma, volto, canto del colore. Il linguaggio artistico della Mangeli scuote tutti i sussulti e le vertigini della sfera emozionale, epidermide della condizione umana, esposta alla corrosione della realtà. Uno sfaldamento colto e tradotto in una saturazione cromatica che a poco a poco si attenua stemperandosi in velature, sempre più rarefatte, fino a giungere alla dissoluzione. Una fusione con la vita, oltre la vita stessa del colore risolta, trasportando sulla tela pellicole trasparenti, velature di plastica in grado di rendere visibile l’invisibile sostanza del concreto. Si sviluppa così, un discorso materico nell’antimateria della trasparenza, un’antitesi necessaria per rivelare e non celare l’emozione della creatività nella manualità del gesto e la verità del colore. Claudia Mangeli sente il suo respiro, il suo grido silenzioso, sente l’odore del rosso, i trilli acuti del giallo, la quiete del blu, la calma del bianco, il suono grave del nero, l’immobilità del grigio, la freddezza del viola, il mormorio del marrone. Una realtà interna salda e vitale ricca di equilibri interni che produce una sequenza sonora, un fruscio di suoni che fuoriesce dalla tela, supera il suo involucro e raggiunge la patria primigenia dell’uomo, il luogo della coscienza, un intimo riparo interno al suo essere chiamato anima. Qui il ritmo si spezza in un vaporoso languore ardente d’espressività, sostanza vera e originaria, silenziosa evoluzione dell’elemento irreale in reale metamorfosi cromatica, afferrarne il senso ci permette di entrare nella vita intima dell’Arte di Claudia Mangeli . di Antonella Iozzo © Produzione riservata Curriculum La brillante tesi presentata, “ Malinconia del colore”, è la soglia della consapevolezza artistica, oltre quella porta la pittura scaturisce in rielaborazioni d’energia vitale, complesse “situazioni cromatiche” intrise di passione, vita, amore. Emozioni portate al massimo livello dal suo vivere in parallelo l’intensità dell’Arte, nel mistero dell’ispirazione/creazione, è la normalità di essere donna, moglie e madre di una splendida bambina. Il vero della vita nella verità del colore. Personali e Collettive Chromatic evolutions of silences The artwork forms a lyrical communication between the self and the world, an emotional correspondence between inner reality and the outside world. Claudia Mangeli’s Art can be described as a deep, mutual relationship expressed through touch, colour and light evolving into the sounds of a score, a cobweb of clear, contrasting sounds suspended in space juxtaposed with dramatic silences. The contrast between vibrant sounds and silence represents the threshold on which the deep, obscure and inexhaustible sense of spiritual desire/need weaves amongst the filigree where feelings, emotions and states of mind live: an underground whispering that bursts slowly into Art, the chromatic evolution of silence is in progress. Beyond this door, the obscure sense of an omen starts its pagan rite: there’s a poignant pathos, a dramatic – expressive line, a worrying movement where mutual understanding between the observer and Claudia Mangeli is discovered with ease, through the colour used as personification of a feeling, unravels their meaning and composes chromatic symphonies. According to Mrs Mangeli, colour is almost an “alive entity” endowed with a great inner wealth: the outside alive within it, the secret rooms of the invisible enclosed within. Slipping into the sudden awakening of colour is a mysterious, inner, transcendent experience that Mrs Mangeli derives through a heart-felt passion and an icy self-control, two attitudes that overlap and intersect one within the other. But in the other sound area of her Art, imperceptible waves fill the ocean of feelings; it’s an evocative melody full of suggestions, that always convey different impressions and can offer a magical emotion: a feeling of that unconscious, living magma evolving into a form, a face, a song of colour. Mrs Mangeli’s artistic language rouses all the thrills and shocks of the emotional sphere, the epidermis of the human condition exposed to the corrosion of reality. A crumbling translated into a chromatic saturation that, little by little, tones down leaving glazes more and more rarefied till they reach dissolution. A fusion with life beyond the life of colour itself, achieved by adding on the canvas transparent films, plastic glazes able to make visible the invisible substance of the concrete. In this way, a subject of matter develops in the antimatter of transparency, a necessary antithesis to reveal and not to hide the emotion of creativity, in the manual ability of the touch, and the truth of colour. Claudia Mangeli perceives it’s breath, it’s silent cry, she perceives the smell of red, the piercing trills of yellow, the quiet of blue, the peace of white, the low sound of black, the stillness of grey, the coldness of purple, the whispering of brown. A solid, vital inside reality full of internal balances that produces a sound sequence, a rustle of sounds emerging from the canvas, leaving its covering and reaching the primitive core of man where the conscience lies, an inner shelter within the soul. Here the rhythm breaks into a soft languor burning with expressivity, a true, original substance, a silent evolution of the unreal element in a real chromatic metamorphosis: reaching this meaning lets us discover the inner life of Claudia Mangeli’s Art. di Antonella Iozzo © Produzione riservata Her brilliant thesis, Malinconia del colore (The melancholy of colour), represents the threshold of her artistic awareness: breaking boundaries, painting results in new elaborations of vital energy, complex “chromatic situations” drenched in passion, life and love. These emotions have reached a peak through her parallel life, the intensity of Art, in the mystery of inspiration/creation: it’s not unusual for her, a woman, wife and mother of a beautiful child. The truth of life in the truth of colour One-man and group exhibitions 2001 Participation at the joint exhibition for the opening of the gallery “Il Transito”, run by the “Gruppo Arti Visive” of Arco. 2005 Participation at the joint exhibition promoted by the “G. B. Cignaroli”AcademyofFine Artsat “Interzona” (cultural association) inVerona. 2007 Participation at the Competition Città dell’aria (Cities of the air) in Colorno,Parma. 2007 One-man exhibition at the gallery “Il Transito”, run by the “Gruppo Arti Visive” of Arco. traduzione di Camilla Morelli Évolution de silences sous la forme de couleur Le but de ce catalogue est de raconter l’Art de Claudia Mangeli par la traduction de son langage visuel en langage verbal. Tout en représentant le monde, l’image et la parole ont, par nature, des limites et des différences et c’est justement dans ces différences de signes que les passions, les sentiments et les émotions qui atteignent notre âme s’élèvent sous la forme d’un son constitué de fragments visuels et auditifs. Les signes spatiaux appartiennent à la peinture, les signes temporels à la parole: des capacités et des limites qui serpentent dans un parcours parallèle que nous traverserons en essayant, par le biais de la parole, de donner voix et corps aux effets produits par la peinture, un processus de transformation charmant et incessant qui exprime l’instant précaire de la création, un instant qui appartient encore au passé mais qui est tout de même projeté vers l’avenir: vie silencieuse dans l’évolution des couleurs de Claudia Mangeli. Une communication lyrique entre le soi et le monde, une correspondance émotionnelle entre la réalité intérieure et l’extérieur: voilà l’Art de Claudia Mangeli. Une relation réciproque et intense qui s’exprime par le geste, la couleur et la lumière, employés comme les sons d’une partition, une toile de sons clairs et contrastants suspendue dans l’espace et pétrie de silences. Le contrepoint entre son et silence représente la limite où le sens profond, impénétrable, inépuisable du désir/nécessité spirituelle crée la toile filigranée où vivent les sentiments, les émotions, les états d’âme; un murmure souterrain qui déferle peu à peu dans l’Art: l’évolution du silence sous la forme de couleur se réalise. Une fois cette limite dépassée, le sens obscur du présage commence son rituel païen. Un pathos poignant, une ligne dramatique-expressive et un mouvement troublant parlent l’un la langue de l’autre et Claudia Mangeli, employant la couleur comme personnification d’un sentiment, en traduit le sens profond en créant des symphonies de couleurs. D’après Claudia Mangeli la couleur est presque une « entité vivante » d’une richesse intérieure extraordinaire, et dans cette couleur demeure l’ailleurs et vivent les pièces secrètes de l’invisible. Glisser dans le réveil imprévu de la couleur est quelque chose de mystérieux, d’intime, de transcendant que Claudia Mangeli saisit et élabore d’un ardent caractère passionné et un sang-froid glacial, deux mouvements qui se superposent et se croisent; mais dans l’autre domaine du son de son Art il y a des vagues imperceptibles qui caressent l’océan des sensations: c’est une musique évocatoire, riche en suggestions et toujours différente en impressions, capable de redonner une émotion magique: sentir ce magma inconscient et pulsionnel prendre forme et visage, chant de la couleur. Le langage artistique de Claudia Mangeli secoue tous les tremblements et les vertiges de l’émotion, épiderme de la condition humaine face à l’érosion de la réalité. Un effritement qui a été saisi et traduit dans une saturation chromatique se nuançant peu à peu jusqu’à se transformer en glacis de plus en plus raréfiés, des glacis qui précèdent la dissolution. Une fusion avec la vie, au-delà de la vie même de la couleur qui s’achève par l’application de pellicules transparentes sur la toile, des glacis en plastique qui arrivent à visualiser la substance invisible du concret. Un discours matiériste se développe ainsi dans l’antimatière de la transparence, une antithèse nécessaire afin de déceler et de ne pas cacher l’émotion de la créativité dans le caractère manuel du geste et dans la vérité de la couleur. Claudia Mangeli perçoit son souffle, son cri silencieux, elle sent l’odeur du rouge, les trilles aigus du jaune, le calme du bleu, la paix du blanc, le son grave du noir, l’immuabilité du gris, la froideur du violet, le murmure du marron. Une réalité intérieure ferme, vitale, riche en équilibres intérieurs qui produit une séquence-son, un bruissement de sons qui sort de la toile, dépasse son coquillage et atteint la partie la plus primitive de l’être humain, le lieu de la conscience, un abri intime dans son âme. Là, le rythme se brise dans une floue langueur qui brûle d’expressivité, substance réelle et originaire, une évolution silencieuse du caractère irréel dans une réelle métamorphose de couleurs: saisir le sens de cette transformation nous permet de rentrer dans la vie intime de l’Art de Claudia Mangeli. par Antonella Iozzo Curriculum Sa thèse remarquable, Malinconia del colore (Mélancolie de la couleur), représente le seuil de sa conscience artistique: au-delà de cette porte la peinture jaillit en de nouvelles élaborations d’énergie vitale, des “situations chromatiques” complexes et pétries de passion, de vie, d’amour. Des émotions qui touchent le niveau maximum par son vivre en parallèle l’intensité de l’Art, dans le mystère de l’inspiration/création: c’est la normalité d’être une femme mariée, mère d’une enfant splendide. Le vrai de la vie dans la vérité de la couleur. Expositions individuelles et collectives 2001 Participation à l’exposition collective d’inauguration de la galerie “Il Transito”, gérée par le “Gruppo Arti Visive” d’Arco. 2005 Participation à l’exposition collective organisée par l’Académie des Beaux-Arts “G.B. Cignaroli” à “Interzona” (association culturelle de Vérone). 2007 Participation au Concours Città dell’aria (Villes de l’air) à Colorno, Parme. 2007 Exposition individuelle à la galerie “Il Transito”, gérée par le “Gruppo Arti Visive” de Arco. traduzione di Camilla Morelli di Antonella Iozzo © Produzione riservata Articolo correalto: Mangeli forma cromatica |
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