De Franceschi Manuel
La scultura non è solo l’oggetto in se
Alla fiera d’Arte contemporanea di Longarone , allo stand della Galleria Leonart , lo scultore De Franceschi Manuel, ci racconta della sua arte.
Quale percorso ha svolto per giungere all’arte scultorea?
Dal liceo scientifico ho approdato all’architettura e come architetto ho lavorato su grandi opere per uno studio di Milano.
Da quando tempo è nell’arte?
Diciamo da sempre, ho iniziato da bambino con il disegno, poi la pittura ad olio, infine tra il 1999 – 2000 la scultura.
Come mai questa svolta ?
Mi è sempre piaciuto disegnare, ma non trovavo grande soddisfazione, con la scultura, invece, avverto con più forza il senso del creare, della tridimensionalità .
Quale materiale usa per le sue opere ?
Principalmente il legno. Alla sua massa amo darle leggerezza , trattarla come un foglio di carta, esaltarlo per le sue caratteristiche estetiche, le sue venature .
Si considera un figurativo o un astrattista ?
Sono stato sempre molto figurativo, interessato allo studio della fisiognomica che ho riportato nella scultura ma con delle differenze create dal dualismo luce e ombra tramite i tagli . Mai un volto completo. .
Parla di tagli, si riferisce al maestro Lucio Fontana ?
No. Tagli per rimandare all’altra metà .
Non crede che il taglio rappresenti anche un qualcosa di incompiuto ?
Esatto. E’ la famosa parte che non si vede, non è l’incompiutezza in se, infatti nelle mie opere gli spigoli sono sempre nitidi, razionali. Rappresento solo una parte del volta per dare la possibilità di vedere ciò che sta dietro. Un minimo di forma per rimandare a una forma che non è compiuta.
Scultura e spazio che relazione hanno ?
La scultura non è solo l’oggetto in se , determina il rapporto con l’ambiente circostante perché vive solo di luce e di ombre.
Cosa trasmette la sua scultura ?
Lascio interpretare allo spettatore.
Lei dà un titolo alle sue opere ?
Si, per me il titolo è indispensabile, da l’input all’opera .
Lei è un giovane scultore, dove va la scultura oggi ?
La scultura, purtroppo, credo sia per un pubblico molto ristretto, la gente è molto più abituata ad appendere un quadro riuscendo ad arredare lo spazio, invece, la scultura occupa e crea spazio per cui credo che il pubblica di massa abbia maggiore difficoltà .
La scultura e le commissioni pubbliche.
Il periodo non è sicuramente propizio, comunque, solitamente le istituzioni sono disponibili.
di Michele Luongo © Produzione riservata
(11.10.2008 ) http://www.viacialdini.it
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