Monet, dalle Collezioni del Musée d’Orsay, un’eccezionale rassegna monografica dedicata al grande maestro francese, con i capolavori dalle Collezioni del Musée d’Orsay. Nel 1886 Monet realizza l’emblematica figura intrisa di luce dell’Essai de figure en plein air Femme à l’ombrelle tournée vers la droite. Tra le opere rare poste in apertura il trittico composto dal banchiere Ernest May.
Redazione
Torino – Dopo la mostra di Degas nel 2012 e quella dedicata a Renoir nel 2013, la collaborazione tra la Città di Torino e l’asse Musée d’Orsay e gruppo Skira si rinnova con una straordinaria esposizione dedicata a Claude MONET (1840-1926), capofila della grande stagione impressionista accanto a Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley e Cézanne.
Alla base della mostra, come già è avvenuto per Renoir, è una partnership istituzionale tra la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino – Fondazione Torino Musei e il Musée d’Orsay di Parigi, che vede impegnati nella curatela Guy Cogeval, Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie, Xavier Rey, Conservatore presso il Musée d’Orsay e specialista di Monet, e Virginia Bertone, Conservatrice della GAM di Torino.
La mostra sarà allestita al primo piano della GAM, nella sala dell’Exhibition Area, all’interno del percorso delle collezioni permanenti. Il Musée d’Orsay, che conserva la più importante collezione di opere di Claude Monet, ha concesso oltre quaranta capolavori, per dare vita a una speciale rassegna che documenta l’attività del maestro, testimoniando alcuni dei momenti più significativi del suo lungo e complesso percorso artistico.
Dopo un esordio all’insegna del realismo courbettiano negli anni 60 dell’Ottocento, i dipinti di Monet mostrano la cifra più pura dell’Impressionismo, prima di dare vita, inizialmente tramite uno sguardo sempre più acuto e penetrante, poi attraverso una libertà e un lirismo sempre più marcati, a un intero capitolo dell’arte del XX secolo.
Facendo tesoro della messa a fuoco avvenuta con la grande retrospettiva organizzata dal Musée d’Orsay al Grand Palais nel 2010, la mostra di Torino presenta una selezione delle opere che vi furono presentate allo scopo di rendere omaggio a uno dei più grandi artisti francesi e di far comprendere il suo ruolo di figura chiave per la storia dell’arte.
A rendere la mostra di eccezionale interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai prima presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l’herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air e come passaggio cruciale per giungere all’Impressionismo.
Per meglio contestualizzare questa straordinaria presenza, cui si lega anche il superbo ritratto a figura intera di Madame Louis Joachim Gaudibert, sono stati selezionati due prestigiosi nuclei di dipinti che documentano i luoghi che accolsero le fasi decisive della sua ricerca, da un lato gli studi dei riflessi della luce sull’acqua ad Argenteuil, dall’altro quelli legati al soggiorno di Vétheuil, che riprendono nello studio della resa luminosa della neve il precoce motivo de La pie (La gazza), anch’essa esposta.
Tra le opere rare poste in apertura di percorso è il trittico composto dal banchiere Ernest May, recoce collezionista degli impressionisti e generoso sostenitore delle collezioni pubbliche francesi. Egli volle porre al centro della composizione il dipinto di Camille Pissarro, Entrée du village de Voisins, affiancandolo a sinistra da L’île Saint-Denis di Alfred Sisley e a destra da Bateaux de plaisance di Claude Monet, tre opere eseguite tutte nel 1872, una consacrazione degli artisti che egli considerava i padri del movimento.
La mostra documenta, proprio a partire da opere capitali come Le déjeuner sur l’herbe, per la prima volta in prestito in Italia, momenti decisivi del percorso di Monet sino al 1886, anno in cui Monet realizza l’emblematica figura intrisa di luce dell’Essai de figure en plein air Femme à l’ombrelle tournée vers la droite, affiancando ad essa capolavori come La rue Montorgueil, à Paris. Fête du 30 juin 1878, con l’immagine delle bandiere che si sfaldano nella luce parigina o Les villas à Bordighera (1884) che restituisce gli sfolgoranti colori che egli registra nel suo primo soggiorno nella Riviera ligure.
Ad evocare la ricchezza dell’ultima parte della produzione dell’artista sono altre presenze d’eccezione come le due straordinarie versioni della Cattedrale di Rouen: Le portail, temps gris e Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil: qui il gioco di scelte cromatiche quasi antitetiche rimanda alla messa a punto di serie e ripetizioni che egli compone tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, mentre in Londres, le Parlement, l’architettura monumentale del parlamento inglese è ormai pressoché dissolta nella luce.
L’esposizione consentirà dunque di mettere a fuoco alcuni tratti decisivi della complessa evoluzione del percorso artistico di Monet, evidenziando la varietà e qualità della sua tecnica pittorica, concentrando lo sguardo su temi e innovative soluzioni che ne fanno uno dei padri indiscussi dell’arte moderna.
Monet. Dalle collezioni del Musée d’Orsay
Dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016
www.mostramonet.it #mostramonet
GAM – via Magenta 31, Torino
orario: martedì – domenica 10.00-19.30
info, prenotazioni e prevendita: call center e info-line 011-0881178 – www.gamtorino.it
Redazione
(30/09/2015)
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1