La Gam secondo Eccher
Una Finestra aperta sul mondo dell’Arte
Torino – “Una finestra aperta sul mondo dell’arte”, il nuovo maquillage della Gam di Torino firmato Danilo Eccher. Novità a tinte forti incidono la tradizione e s’impongono al visitatore come il nervo propulsore della stagione apertasi il 24 ottobre scorso. Poco meno di due mesi di chiusura per espletare un progetto che ha come centro focale la collezione permanente. Tutto ruota intorno all’immenso patrimonio artistico della Gam, più di 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, disegni, incisioni, giacenti in gran parte nei depositi. Impossibile esporlo contemporaneamente in toto, possibile un riallestimento capace di far dialogare epoche e stili, una concezione che, secondo i curatori e il nuovo direttore Danilo Eccher, dovrebbe stimolare, coinvolgere, incuriosire intellettualmente.
Alla conferenza stampa di presentazione il direttore ha sottolineato l’importanza del lavoro di gruppo nell’attuazione di un pensiero progettuale concepito per condurre il visitatore dentro l’Arte e poterne assorbire gli umori, i contrasti, le sfumature, evitando una rigida e scolastica suddivisione per “capitoli”.
Innovazione non solo fa rima con rivoluzione, ma a volte sembra addirittura fomentarla con soluzioni che a molti sembrano azzardate ad altri semplicemente logiche per leggere l’Arte e coglierne differenze e similitudini, e così passato, passato prossimo e presente futuribile, si trovano sulla stessa traiettoria, certo non priva di tensione emotiva.
Nuova videoteca, nuova educational area, al pian terreno, più funzionale ed illuminata, nuova sala mostre dedicata alle grandi esposizioni di carattere storico, posta al primo piano e in continuità con le gallerie tematiche della collezione. Una soluzione ottimale per far vivere il museo al visitatore, attratto dalle “sinfonie temporanee” di grande richiamo e che improvvisamente si trova circondato dalle meraviglie della Gam, un modo per svecchiare la sede museale e renderla consona ad un pubblico sempre più esigente e sedotto dalla suggestione artistica più che dalla profondità estetica.
La mostra attualmente in corso fino al 31 gennaio 2010, è “Il Teatro della Performance” curata da Eccher, nella quale troviamo lavori di Pistoletto, Bock, Nitsch, Shiraga. L’azione, il gesto, il corpo, il prima piuttosto che il dopo della creazione. Movimenti riflessi nella teatralità della performance e dove il pensiero dinamico da vita all’allestimento scenico affinché l’opera prende forma.
Sempre al primo piano, un piccolo gioiello, una sala-scrigno la Wunderkammer, dedicata ai capolavori più delicati e fragili raramente esposti come grafiche, acquarelli, incisioni, si apre con la mostra, in corso fino al 24 gennaio 2010, Pietro Giacomo Palmieri, celebre disegnatore a penna di fine Settecento.
Infine la ridisegnazione di un nuovo spazio il Gam Underground Project, luogo nel seminterrato dedicato all’arte contemporanea più estrema, alla sperimentazione, attualmente e fino al 31 gennaio 2010 “Ian Kiaer”, ci asteniamo, le parole ricadano su se stesse, i pensieri si sfilacciano nel bianco delle sale, la mostra ci guarda…
Cambiano i tempi, cambiano i concetti e il riallestimento delle collezioni si suddivide in quattro aree tematiche definite da quattro docenti. Quattro temi: “Genere – Veduta – Specularità – Infanzia” quattro aspetti diversi analizzati nelle varie sfaccettare, su di essi l’Arte scivolerà poi rilasciando il senso e l’essenza di ciò la mente ha elaborato in precedenza e che adesso la creatività afferra per esplodere alla fine nell’opera.
Per il Genere, ripetizione e serialità. Il molteplice si ripropone ad alternanza o simultaneamente, ma ogni atto è quasi un estratto preliminare della forma, sarà lo sguardo della percezione a vedere e determinare, oltre la rappresentazione, le linee della passione. Tra le opere in mostra non possiamo non citare le splendide nature morte di Morandi poste a confronto con “Scultura A” di Melotti.
La Vedutaè pittura di paesaggio, illusione di paesaggio, evasione di paesaggio nelle sfaccettature più disparate con Savinio, Fabro, Licini, Carrà.
Se Specularità è la qualità di un oggetto di riflettere un’immagine, l’Arte in questa sezione è posta nello specchio dell’Arte, la riflessione riflette la vita, l’oggetto riflette l’ombra, situazioni a confronto tra le sale della Gam dove Gomez sembra contemplare Gormley ed interrogare Paladino, mentre noi vibriamo dinanzi ai colori di Cucchi e i toni scuri di De Gubernatis.
Si conclude con Infanzia, affetti ed effetti tra sogni ed incubi, tra l’essere e il sentirsi superstiti nei territori dell’infanzia . Segno, forma ma soprattutto colore nel linguaggio visivo, travolgente quello di Gallizio, Jorn ed Appel capace di estasiare perfino i bambini di Medardo Rosso.
Alla Gam di Torino l’Arte si mostra, le collezioni moderano, i visitatori discutono.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
( 29.10.2009 )
Foto: Gonella
GAM – Via Magenta, 31 – Torino
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