Hanry Cartier – Bresson Immagini e Parole
L’arte della comunicazione della realtà
Roma – Fino al 6 maggio 2012 presso Palazzo Incontro di Roma la mostra “Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole”.
L’attimo fuggente ritratto dal maestro della fotografia, il pensiero visivo tratteggiato dalle parole dei suoi amici. Dediche che incastonano, sottolineano, avvolgono l’«istante decisivo» in un’esposizione capace di affascinare e sedurre con eleganza, intelligenza e sentimento.
Quando l’occhio cade sull’immagine e lo sguardo, completamente rapito, naufraga nell’isola della percezione sensitiva, la parola soccorre e placa le sue vertigini in slittamenti verbali che inducono la mente alla più alta riflessione. È quanto accade visitando quest’esposizione di “Immagini e Parole”, che riprende, potremmo dire, la mostra nata dall’idea di festeggiare, qualche anno fa, il compleanno dell’artista.
Un’originale e preziosa testimonianza in grado di riverberare nel tempo: scrittori, artisti, architetti e intellettuali hanno scelto ognuno un’immagine alla quale hanno dedicato un commento. Quarantaquattro fotografie con i relativi testi snodano il percorso espositivo dall’allestimento essenziale e minimale esalta la concretezza estetica di ogni scatto.
A sei anni dalla scomparsa di Cartier-Bresson, le sue immagini continuano a raccontare l’inesprimibile balenio che nasce da sensazioni come estasi, tormento, gioia, dolore, angoscia, disperazione, crudeltà, indifferenza. Verità brucianti che come una velatura si adagiano sulla pelle, è il vissuto nella Storia dispiegato in mille storie, è l’eternità nell’attimo fremente della vita che sussulta.
Un battito d’ali inscindibile dal suo divenire, logica conseguenza tratta dalle stesse parole di Henri Cartier-Bresson «Per me una sola cosa conta: l’istante e l’eternità, l’eternità che, come la linea dell’orizzonte, non smette di arretrare».
Parole incise, parole affettuose, parole taglienti, sicure, sognatrici, amate e amanti di uno scatto che agita dolcemente la penna di Pierre Alechinsky, Ernst Gombrich, Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna, Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Jarmusch, Kundera, Miller, Steinberg e Varda, e molti altri ancora.
Tra “Immagini e Parole” il suono nitido della Bellezza si diffonde con valenze materiche, con trasparenze disarmanti, con riflessi di chiaro scuro dal forte potere evocativo, solo così il senso più intimo e toccante della comunicazione si eleva sopra ogni cosa.
Rigorosamente bianco e nero, semplicemente verità, realtà, vita che continua a scorrere nell’istante prelevato all’eternità che scorre. Barlumi di tempo ridati all’uomo attraverso l’obietto, scatti che hanno saputo cogliere il mondo nelle sue pieghe più profonde. India, Pakistan, Cina e Indocina sono alcuni dei luoghi dove ha lavorato producendo capolavori di arte fotografica, qui esposti.
Una personalità che ha saputo coniugare tutte le sfumature della sua attività artistica rilasciando emozioni stupefacenti anche nel cinema, nel 1935 lavorò, infatti, negli Stati Uniti con Paul Strand, rientrato a Parigi collaborò come aiuto regista di Jean Renoir e al termine della guerra diresse il film “Le Retour”.
La mostra organizzata da Contrasto, Magnum Photos e Fondation Cartier-Bresson in collaborazione con Civita coglie l’importanza del lascito di Cartier-Bresson, il suo obiettivo ha colto il fuggevole nell’occhio del mondo.
di Antonella Iozzo
© Produzione riservata
(20.01.2012)
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Mostra:Henri Cartier-Bresson. “Immagini e Parole”
Dal 20 gennaio – 6 maggio 2012
A cura di Alessandra Mauro
Roma : Palazzo Incontro Via dei Prefetti 22, Roma
Immagine: L’Isle sur la Sorgue, Francia, settembre 1988© Henri Cart© Henri Cartier-BressonMagnum PhotosContrasto
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