Ogni trasformazione che avviene nella creatività di Paseri è la nascita di un nuovo giorno. Un percorso che inizia dentro lo spirito di luoghi unici
a cura di Antonella Iozzo
Marco Paseri, un artista che imprime ed esprime in ogni sua nuova opera la voce metamorfica dell’arte. L’arte possiamo dire che per sua natura, è metamorfica, muta la sua forma, la sua espressione, il suo linguaggio, ma sempre e comunque in ogni luogo e in ogni tempo comunica emozioni, concetti, situazioni. Marco Paseri dona corpo e anima a tutto ciò scivolando sugli orizzonti delle forme, librandosi lungo panorami cromatici senza fini, varcando territori inesplorati per poi riportare sul supporto le melodie che disegnano la curva delle emozioni.
Ogni trasformazione che avviene nella creatività di Paseri è la nascita di un nuovo giorno, di una nuova luce portatrice e alimentatrice di quel flusso vitale che pulsa, che governa, che fomenta la sua sensibilità artistica. Anima dalla quale si diramano i colori della natura, le trasparenze del pensiero, il particolare legame con il paesaggio, tutto nel segno ampio della metamorfosi creativa, trasfigurazione del gesto, evoluzione della mente.
Un percorso che inizia dentro lo spirito di luoghi unici, Paseri ne interpreta la fascinazione con chine che sono la scansione di ogni frammento emotivo suscitato dall’incanto del tempo. La precisione, oserei dire, stenografica, del segno rilascia l’intimità di un istante sospeso fra le anse della memoria. Sono evocazioni di un’architettura affascinante capace di combinarsi al ritmo visivo, solo così la magia di Castel Thun, della Torraccia o Palazzo Nero diviene musica che si eleva nell’ampiezza del segno, nella raffinatezza dello stile.
Poi, Paseri muta pelle creativa, l’estro subisce la metamorfosi del gesto e del profondo, una melodia silenziosa e implosiva che lo porta a scandagliare il sensibile, l’invisibile, il cosciente e il sub cosciente che vibrano dentro di noi.
Inizia l’introspezione del sentimento, un viaggio nel corpo dell’anima, un’incontro con le brucianti verità che abitano la nostra essenza, materica entità dal suono profondo interpretata magistralmente da Paseri in un cantico figurativo in grado di elevare tutte le sfumature del non detto ma intuito, sentito, percepito.
L’arte si apre all’emozione e volti, situazioni, donne rilasciano quell’attimo in cui vibra tutta l’interiorità, la sensibilità, l’inviolabile, è un attimo colto e reso all’eternità dall’azione artistico – interpretativa di Paseri.
Racconto – frammento, percorsi vibrazionali e sotterranei, desideri che rivivono, appaiono e scompaiono in una pennellata capace di rilasciare il proprio esistere.
Traccia di una partitura coreografica impregnata di ricordi e di vissuto, ecco allora aprirsi un nuovo affascinante sipario: l’esperienza umana irrompe nel presente come una rifrazione del ricordo, superficie dove si rispecchiano le ipotesi degli infiniti destini possibili. Riflessioni e situazioni in bianco e nero, è un suono nitido, forte e chiaro che giunge direttamente dall’anima e ci colpisce come un grande silenzio, un silenzio che ci sembra assoluto ma che improvvisamente riusciamo a comprendere, è la segreta forza comunicativa dell’esistenza nella sua purezza più disarmante.
Paseri, scopre continuamente nuove dimensione nell’infinito essere dell’Arte, scopre le coordinate che ridefiniscono lo spazio dei desideri, dei sogni. Questa volta è una metamorfosi nel segno del fantastico, del visionario dalla magnetica e leggiadra bellezza.
Rappresentazione di sensi e di flessuosa sensualità che, come un sospiro ricco di memoria e tradizione figurativa, avvolge in un’aurea soffusa di purezza classica, quella modernità capace di emergere da una luminosità soffusa.
Declinazioni cromatiche intinti di poesia e illeggiadriti dal sogno innervano di vitalità del disegno, vero profluvio di raffinate decorazioni. Mirabili invenzioni sanciscono il connubio tra la tensione del gesto, quasi una danza, e la narrazione, ne nasce una complicità in continua evoluzione dalla quale si sviluppa una scenografica e lussureggiante rappresentazione, in essa s’inscenano battaglie e romantici incontri, quasi un omaggio alla più antica tradizione favolistica.
È come se visioni travolgenti, incanti allusivi, vertiginosi ritmi cromatici, delineassero una teatralità che rimanda a veli di luci, a carezze di velluto, a palpiti di sensazioni che irrompono nell’essenza artistica come arcani abissi di mare. In sostanza, confluiscono ancora una volta, nell’universo scenico di Paseri, tutte le possibili sfaccettature di una visione incastonata tra la fantasia e il sogno, tra l’incanto e il desiderio, tra l’illusione e il dormiveglia della mente. Tutto avviene nell’ambito di un codice che lo induce alla nettezza di contorni, al dominio della linea, all’appiattimento dei volumi, al segno flessuoso, impossibile non ammirarne la sobrietà e la sostanziale sintesi che affiora, che, vibra che vive dinanzi ai nostri occhi.Sono opere che suscitano l’ammirazione più entusiastica per la varietà, per l’armonia, per la raffinatezza. È un corteo di colori e di sogni, è una rapsodica effervescenza creativa in una rinnovata espressione sintetica e insieme cromatica.
Il rigore formale di Paseri è percorso da una vitalità lineare che scorre sotterranea in modo incorporeo e mirabilmente lieve, e che grazie al suo gesto discreto riaffiora con una felicità leggera e danzante.
La straordinaria sensibilità di Paseri riconduce le accese scelte coloristiche alle note perfettamente intonate di una fanfara cromatica che declama il perfetto equilibrio compositivo, o meglio ancora ad una gaia, varia e leggiadra operetta, messa in scena dal pensiero sedotto dal sogno, dal gesto guidato dalla storia, dal segno indotto dall’abilità tecnica, interpreti che seguono il copione illuminato dall’evocazione, dal buon gusto e da uno squisito senso costruttivo.
In questo contesto, cadenze disegnative di estrema sinuosità, ricadono come battito d’ali, farfalla in posa per un istante di intima elegia. Sono visioni cangianti in un interpretazione fantastica che richiama il clima da mille e una notte.
La leggerezza e la limpidezza sono, in tutte le sue opere, tanto più evidenti e gioiose, quanto più sono contenute in forme dalla semplice eleganza. Forme dense di cultura, di tradizione, del proprio vissuto imbevuto di cari ricordi, di memorie cavalcanti la fantasia; fantasia che altro non è che l’indole immaginativo innescato dalla magia dei racconti. Tutto ciò si dispiega in una progressiva stilizzazione onirica, nella quale intravediamo incorporee fate, dame e cavalieri capaci di veicolare la levità stilistica.
Frammenti di armonia plastica e cromatica in grado di decantare un poema grafico, ritmico e decorativo, anche quando il colore esce di scena e il segno diviene assoluto protagonista su fondi bianchi o neri. Sono chine che assumono il sapore di un episodio culminante, chine dal gusto vagamente orientaleggiante nelle quali si ravvisa una complessa melodia, pervasa da un senso di atmosfera sospesa, un’atmosfera in continua evoluzione e in sintonia con il flusso immaginativo che indaga le possibili variazioni su tema.
Si apre all’anima e allo sguardo come un’oasi di bellezza magica e flessuosa è Arte semplicemente Arte nella metamorfosi creativa di Marco Paseri.
( www.marcopaseri.it )
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(29/06/2013)
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