Patrizio Mugnaini. Sottili intuizioni nel risveglio cromatico
a cura di Antonella Iozzo
Il passato e la modernità, fra di essi progressive rotture e poetiche individuali. Movimenti, approdi, costellazioni che in Patrizio Mugnaini determinando un radicarsi dei valori artistici e un rinnovo della pulsione creativa. Incandescente liquidità rappresa nella verità della percezione e risolta tematizzando la riflessione attraverso l’Arte. Risonanze profonde in un susseguirsi di onde fluiscono nella liberta dei mari, spazio immenso ricco di echi musicali che circondano “L’Isola dei Guerrieri”. Lontana dal tempo, imponente e solitaria si eleva scomponendo e ricomponendo rapporti di sintesi pittorica impossibili da coniugare se non fossero fondati su un’autentica consonanza poetica capace di unire le spigolature della realtà circostante, elaborandole in visioni intense, in esperienze di senso e di vita. La marcata espressività affidata anche ai contrasti cromatici delinea le curve del pensiero, percorso frastagliato come le coste dell’isola, un perimetro interiore dentro il quale risuonano vibranti pennellate, quasi una pausa cromatica finale: solo dopo può apparire l’inizio di un nuovo mondo. Grande semplicità e forza visiva comunicano sfumature di sensazioni dormienti nella profondità, in essa scivola il silenzio della mente, del reale vissuto, del guerriero dopo il congedo dalla vita. L’ispirazione di Mugnaini incontra il ritmo della natura e del cosmo e ne condivide le sequenze in un preludio in grado di modellare le varianti sentimentali in intrecci di tensioni, la costruzione plastica dell’opera, di conseguenza, vive nelle possenti forme sbalzate in avanti dall’artista, come se fossero intuizioni rese visibili dal gesto, attimi sfuggenti e perennemente presenti tra le mani dell’uomo, nei suoi occhi persi nel vuoto del nulla, nel suo cuore smarrito nella pienezza di un’idea. Un’integrazione del segno e della tonalità che invade la superficie in tutte le direzioni e rivela il rapporto con l’intensità espressionista, con l’umano metafisico, con il poetico figurativo. L’energia di Mugnaini sembra sgorgare liberamente in dinamiche gestuali concrete e pregne di significati. Una suggestiva trama pittorica satura di sensazioni che dallo sfondo avanza pericolosamente verso il primo piano, prospettiva infuocata grazie ad una tavolozza che allude alla purezza lirica dei colori, ma mitigata dal rigore celebrale. Dalle sue anse divaricate l’imperiosa “Isola dei Guerrieri” si apre verso un’umanità eroica e sublime, almeno nella visionarietà inseguita sul cavalletto, mentre una tormentata colluttazione con il visibile raggiunge la sua vetta e si trasforma in solidità geometrica ed un po’ metallica. Sono architetture dove il taglio di luce rischiara la materia pittorica, la stessa materia di cui è fatto lo spazio dell’eternità. La robusta vitalità resa manifesta da Mugnaini, seziona l’aurea metafisica nelle forme piene che ricordano vortici, spirali, casse di risonanze di un movimento sotterraneo capace di implodere simultaneamente in complesse relazioni iconografiche, queste conferiscono al dipinto una profondità appassionante e incitano l’osservatore, a cercare nella tempesta schiumosa del mare la linea sinuosa tracciata dell’evaporazione pittorica, un ritaglio della forma figurativa che consente all’artista di affrontare gli impeti di un universo sonoro interiorizzato con la forza tranquilla del disegno, geometria di segni e concetti, di pura ispirazione e forza emotiva. Perfetto equilibrio verticale in uno spazio bidimensionale dove sfolgoranti, ma quasi programmati, flussi di pennello si abbattono contro “L’ Isola dei Guerrieri”: alto naufragio che scuote la fisicità dell’Arte per ricomporsi metafisica presenza in Patrizio Mugnaini. di Antonella Iozzo © Produzione riservata Articoli correlati: Intervista all’artista: Patrizio Mugnaini Il sito dell’artista Patrizio Mugnaini www.patriziomugnaini.it |
Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1