Mostra Collettiva “Petali d’Immenso”
Con gli Artisti : Isella Barresi, Carloluigi Colombo, Faustina Aurora Ribenedetto, Aldo Francin, Donato Lotito, Giusi Martinico, Enrico Pinto, Selene
a cura di Antonella Iozzo
Su Bluarte Virtual i riflessi della natura in sedici opere. “Petali d’Immenso”, una poetica collettiva per raccontare il battito dell’universo e la sua linfatica essenza. L’Arte, l’altra vita della natura scolpisce la notte della luna per vortici creativi che esplorano la materia e ne tracciano l’incandescente sensorialità in aggregazioni cellulari sfuggenti alla forma. Una metamorfosi espressa all’stremo da Colombo con ritmi di colore mimetizzanti l’immagine interiore della natura. La seduzione dell’universo splende di recondita concentrazione, un viaggio all’origine della vita attraverso la mano dell’Arte che tocca il creato e sorvola l’informe nella mutazione del tempo. L’immenso in un petalo è un’intima rivelazione, una luce nella luce della natura fotografata da Lotito. L’inquadratura, la scelta dei colori e dei soggetti creano composizioni in cui il tempo è sospeso nella poesia. Petalo dopo petalo il rosso corposo, vitale, acceso, intenso, seduce l’anima, suscita pathos e sfiora la sensibilità estetica di un perlaceo istante trattenuto in una goccia d’acqua, rugiada sull’incarnato dell’universo. Nell’intensità del crepuscolo il blu è pervaso d’incanto onirico, l’atmosfera affascina, attrae, evoca sogni improvvisi, quasi esperienze multi – sensoriali, quelle di Francin, quasi percezione specchiate la forma evaporata dell’acqua vitale. Nella spazialità dilatata delle sue opere compaiono, in un primo piano decentrato, etere presenze femminili, stelle cadenti nell’infinito ravvicinato e modulato con un controllo cromatico essenziale e materico, una sintesi tra simbolo, segno, immagine. La natura scende fra noi e con Barresi l’incontro è emozionale oltre che visivo. Scie luminose, respiri, inondazioni laviche, meteore ancora accese nella frantumazione del cosmo, veicolano, nel fulmineo lasso di tempo che attraversa l’iride, l’eterno. L’occhio ne seziona i riflessi su una linea d’orizzonte che lascia filtrare i colori, mentre il confine fra la sensazione ed il pensiero, scivola su tela, dove il meraviglioso segue un gesto attento e un’impostazione quasi geometrica come se volesse rispecchiare l’armonico ordine celeste. Petali d’immenso come risvegli cromatici in nuvole vaporose adagi tra rose suadenti, Martinico nutre di romantiche impressioni la natura, mentre la vita inanimata su tela, emerge dallo sfondo con dettagli che ne rivelano la sostanza. Il sentire la natura come quintessenza del proprio essere è un soffio nell’assoluto, un’impressione tracciante il contorno della sensibilità tra velature impalpabili Corpi puri, incisi nella memoria del gesto per essere poi restituiti allo sguardo con materiche combinazioni formali. Petali come volti della natura ripresi da Selene nell’evanescente movimento della luce. I fiori risultano imbevuti di cromie calde e materiche tanto da risultare identità corporea dell’infinito, nessuna elaborazione solo il suono del vero nella verità del paesaggio naturalistico. L’esistenza si veste d’immenso e con Pinto incontra la natura, nuances vibranti, nel segno del colore, rivela l’immagine come un fiore trepido di nebbiolina leggermente condensata. Suggestiva rarefazione dal taglio fotografico raffinato per corpi rischiarati da una luce – polvere, fiori – simbolo, stagioni – luoghi, arte – vita, dentro e fuori di noi. Fiori dipinti, ninfee quelle di Dibenedetto, un imagerie da raccontare con la semplicità di un linguaggio simbolico. Una pittura leggera, immediata che riscopre la bellezza decorativa, immagini evocanti un cuore pieno d’amore tra le mani della natura. La mostra è uno sfogliarsi di petali arruffati, vitali, angelici, timbrati, vibranti, tenuissimi, carnosi, da sospendere il fiato. Un respiro ancora e il visibile si sovrappone all’invisibile espandendosi in un unico frammento sonoro, in un unico petalo d’immenso. di Antonella Iozzo © Produzione riservata |
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