Renato Guttuso
“Passione e Realtà” alla Fondazione Magnani Rocca
Sotto i nostri occhi sfilano capolavori come “Comizio”, “Spes contra spem”, “Caffè Greco”
Mamiano di Traversetolo (Parma) – La passione per la realtà è una parabola discendente nel cuore di Renato Guttuso che determina il gesto e definisce il segno. “Passione e realtà” è il tiolo della mostra in corso fino all’8 dicembre 2010 presso, la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, preludio alle celebrazioni per l’imminente centenario della nascita di Guttuso.
Più di 60 opere provenienti da importanti musei italiani e da celebri collezioni, come la Collezione Barilla d’Arte Moderna, la Collezione Bocchi, per un’esposizione che snoda nelle sale della Fondazione il percorso artistico dell’artista mettendo in luce le sue tematiche, il suo stile, la sua febbricitante passione e i risvolti della vita sociale in una realtà che non può che assumere altre forme se non quelle della verità.
Sotto i nostri occhi sfilano capolavori come “Comizio”, “Spes contra spem”, “Caffè Greco”, eccezionalmente prestato dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e l’opera monumentale “La spiaggia”, (4,5 metri di base) opera, esposta nel 1963 alla mostra che Parma dedicò a Guttuso, e che il maestro di Bagheria destinò alla Galleria Nazionale di Parma.
La Fondazioni Magnani, quindi, ricorda Guttuso con una mostra antologica che porta in se le radici del profondo rapporto tra il maestro e Luigi Magnani – imprenditore e uomo di cultura che, nella sua magnifica dimora, si circondò delle opere di grandi artisti come Dürer, Tiziano, Van Dyck, Rubens, Füssli, Goya, Canova, Monet, Cézanne e Morandi, De Pisis -, un rapporto intenso e ricco di reciproca stima e ammirazione documentato da un cospicuo fondo epistolare. Alcune di queste preziose testimonianze sono esposte all’inizio del percorso, quasi sfondi di parole ai ritratti e autoritratti della prima sala, pennellate espressive, tensioni emotive, cromie intense, forti legami di amicizia che disegnano le linee e ricamano i contorni, mentre la realtà non sta mai a guardare con Guttuso come appare chiaro dalle linee veloci e irregolari di un’altro ritratto “Anna Maria” sua modella preferita; una delle quattro opere presenti nella collezione permanente della Magnani Rocca, insieme a “Natura morta con pianoforte”, “I pescatori” e “Nudo femminile di schiena”.
Il percorso espositivo, che inizia con la sezione dei ritratti, segue con “il realismo sociale e bellico, il lavoro, la politica”; “la vita collettiva/la solitudine, i divertimenti, il realismo allegorico, l’eros”; “gli interni, le nature morte, i paesaggi. E’ come attraversare l’Arte di Guttuso sguainando pensieri, tormenti, passioni, nude verità, riflessioni, divaricazioni intellettuali, tutto rivestito di volta in volta di sentito realismo espressionista, di fulgido vigore e della forte carica espressiva del periodo formativo.
Sotto il suo pennello la condizione umana urlava la sua sofferenza, la tela si poneva come palcoscenico ed il colore eruttava l’esistenziale macchiato di realtà con la stessa passione con la quale viveva la sua stessa vita: dolore, amore, verità e poi politica, ideali e brucianti schegge, colpi di sarcastica, tragica natura che sembra morire e rinascere cenere in opere come: “Gott mit uns”, “Fosse Ardeatine”, o ancora “Acciaieria”, “Lavandaia”, lavoro, duro, umile, umano nella sua dissacrante realtà.
Inoltrandoci nel percorso non possiamo che rimanere letteralmente rapiti dalle splendide natura morte, realismo e narrazione postcubista, magma cromatica, e disarmante inquadratura spaziale, “Natura morta con falcetto” del 1958 è intriso di una intimità domestica rivestita di rude sfumature legate al duro lavoro dei campi, una poesia a tinte forte che lascia un retrogusto di figurazione meditata e vissuta. Di notevole forza attrattiva è senza dubbio “Natura morta con eruzione dell’Etna” del 1983, rosso intenso, terra solcata da magma infuocato e luce che brucia fino ad implodere nei colori ulteriormente caricati. Questa sembra essere la Sicilia rimasta dentro Guttuso, l’isola che continua a sciogliersi attimo dopo attimo nel sangue.
Significati allegorici, sapore in lontananza metafisico e silenzi sospesi tra natura e uomo, tra indicibile fragilità e sconfinata passionalità condivisa con poeti come Pasolini, Montale, Neruda, Moravia – raffigurato da Guttuso in un celebre ritratto – , lo scultore Manzù – che gli dedicò il monumento funebre di Bagheria dove è sepolto – , musicisti come Nono e maestri della pittura come Picasso, Sutherland.
Memoria, realtà, ricerca artistica, impegno sociale e politico, una vita dentro la vita sociale in tutte le sue sfaccettature, una personalità carismatica che parte dall’uomo per arrivare all’uomo e con esso nutrire l’essenza stessa della vita.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
(13.09.2010 )
Immagine:
Stiratrice e ragazzo di Caravaggio di Renato Guttuso, Anno 1974, olio su tela cm 125 x 205
GUTTUSO. “Passione e Realtà”
Mostra e catalogo a cura di Stefano Roffi con saggio in catalogo di Enrico Crispolti e interventi di Alberto Mattia Martini e Stefano Roffi. Edizioni Gabriele Mazzotta.
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4,
Parma – Mamiano di Traversetolo.
Dall’11 settembre all’8 dicembre 2010.
Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre.
Orario: dal martedì al venerdì orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17)
Sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18).
Lunedì chiuso.
Ingresso: € 8,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 4,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337
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