Titian’s Vision of Women. La poesia legge la bellezza al KHM

Titian’s Vision of Women al Kunsthistorisches Museum di Vienna, una mostra che sfodera l’arte della bellezza vista da un maestro del 500’ e dai suoi contemporanei nelle fibre più celate della sua entità. Corpo e anima, spirito e mente ne indossano la luce e le ombre, i colori e le sfumature è un’impalpabile poetica impressione su tela che ritrae la donna: musa, dea e realtà.

di Antonella Iozzo

Vienna (A) – Titian’s Vision of Women è la straordinaria mostra che fino al 16 febbraio 2022 impreziosirà la già stravolgente preziosità artistica del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

In 10 sezione, la donna sotto i riflettori di maestri unici che ne indagano la bellezza, la poesia, il carisma e la sua essenza. Un viaggio che inizia nella Venezia del 500’ dove Tiziano inizio a dipingere la donna sotto una nuova luce, ispirato dalla poesia e dalla letteratura d’amore del tempo. Nei suoi dipinti Tiziano celebra le donne come il soggetto più splendido nella vita, nell’amore e nell’arte, influenzò molti suoi contemporanei come Palma Vecchio, Lorenzo Lotto, Paris Bordone, Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese.

La donna diviene di conseguenza protagonista indiscussa della tela. Il gesto dell’artista è rivolto alla sua sublimazione, evocare una bellezza simbolica che suscita pathos nello spettatore è la sua aspirazione. Ecco spiegato perché vi sono molte rappresentazioni di giovani donne bionde, considerate l’ideale della bellezza femminile a Venezia.

Titian’s Vision of Women, arte, bellezza femminile e politica intrecciano le loro pulsazioni in una danza che ora cede il passo all’estetica ora alle convenzioni del potere, un’esclusiva maschile. Le donne non erano generalmente presenti quindi raramente rappresentate nei dipinti. Una regola alla quale non sfugge Tiziano, infatti, molte delle sue modelle sono ancora anonime, come la Schiavona, ora a Londra. Ma ogni regola ha la sua eccezione e Tiziano riesce a produrre ritratti di donne famose, mogli dei sovrani dei molti principati italiani, anche se molte di loro non li ha mai effettivamente incontrate. Si basava su ritratti di altri artisti al quale univa il suo tocco unico e magico, idealizzandole come nel caso di Isabella d’Este, Marchesa di Mantova (1474–1539).

Fil rouge di alcuni dei suoi ritratti i legami familiari, in alcuni dei suoi ritratti sono state identificate come membri della sua stessa famiglia: forse il più famoso di questi è il dipinto di Dresda che raffigura presumibilmente sua figlia Lavinia.

La terza sezione di Titian’s Vision of Women propone un tematica affasciante e sottile: Gli specchi. Gli specchi riflettono, invitano alla consapevolezza, leggono il nostro sguardo e scrutando la bellezza. La pittura ne segue il senso, indaga, rivela e richiama a se la bellezza.  A tu per tu con la bellezza e la profondità dello specchio. Un dialogo che deborda il periplo della speculazione mentale tra due pennelli d’eccezione, Giovanni Bellini con “La “Giovane donna allo specchio” dove lo specchio è rivolto verso la protagonista, forese la sua ombra o quella di un corteggiatore. In contrapposizione “Vanitas “di Tiziano, qui la giovane donna ha rivolto lo specchio verso lo spettatore: ricorda a tutti noi la caducità della vita.

Tra le sale del Kunsthistorisches Museum la bellezza scorre come nastri di luce che innervano la passione e il sentimento. Sulla tela sempre lei, la donna ritratta come divinità, sognate tensione emozionale. Un classico esempio?  Flora, la dea dei fiori. Due differenti versioni quella di Tiziano e quella di Bartolomeo Veneto entrambe seducenti nella loro differente concezione.

 

“Uniti per sempre innamorati da cinque secoli e ancora insieme”. Il titolo della quinta sezione della mostra Titian’s Vision of Women è fortemente evocativo. L’amore e le sue infinite sfumature, l’amore e la sua natura complessa e multisfaccettata. Amanti, sposi ma anche sofferenza quanto tutto finisce. Cause ed effetti divengono espressioni su tela da Bordone con “The Lovers” a, Bernardino Licinio con “Young Woman with Her Groom”. Complice dell’amore e delle sue movenze la musica, che appare in molte composizione di Tiziano come in “Venere con un organista”.

Dall’amore alle virtù il passo al Kunsthistorisches Museum è breve. La sesta sezione, infatti, è molto eloquente “L’incarnazione di virtù, coraggio e devozione: eroine e donne sante, donne bibliche e mitologiche come modelli”.  Da Lucrezia con Lorenzo Lotto “Portrait of a Woman inspired by Lucretia” e Tiziano con “Lucrecia and her Husband” a Giuditta con “Judith” di Veronese, da Salome con “Salome” di Palma il Giovane a Susanna con “Susanna” di Tintoretto, la bellezza è una costante, una sinuosa verità che evidenza doti nascoste, entità e pensieri. Nel loro incarnato, nel loro portamento, nella loro veemenza, valore, devozione e determinazione uniti a castità, virtù e umiltà. Storie diverse ma sempre e comunque dispensatrici di bellezza. Tratto essenziale per l’epoca perché un bel corpo simboleggiava anche una bellezza mentale.

Titian’s Vision of Women evidenza la donna anche come fonte d’ispirazione non solo per gli artisti del pennello ma anche per scrittori e poeti. Venezia era un centro molto fervido per l’editoria. Sono molti i versi e le pagine con oggetto le donne e la settima sezione passeggia fra le menti di nomi noti che appaiano da questi grandi ritratti come “Pietro Aretino” di Tiziano. Ma naturalmente vi sono anche donne scrittrici molto loquaci e sorprendente acute che hanno saputo tradurre nella bellezza delle parole verità nascoste, stati d’animo e situazioni viste da altri occhi. Alcuni vivevano come suore, altre rimasero celibe fino a tarda età, altre ancora vedove o cosiddette “cortigiane onorevoli”. Semplicemente Titian’s Vision of Women.
La bellezza inarca la sua essenza e infiamma il gesto di grandi maestri come Tiziano nel rappresentare “Lo splendido mondo dei miti”, penultima sezione. Non a caso, gli artisti del Rinascimento e i loro mecenati consideravano la pittura di storia come l’apice della grande arte.

Il gesto di Tiziano diventa teatrale, profondo, fortemente evocativo, tesse mito e leggenda, vissuto e memoria in racconti che trasudano passione e carisma. Il colore si fa materia e la luminosità radioso splendore. Si apre un mondo che i chiaro scuri scalfiscono rendendo l’atmosfera ancora più densa. La grande sala ospita opere come “Venus and Adonis” di Titian, “Danae” sempre di Tiziano e ancora la sua veemenza poetica in “Venus Blindfolding Cupid” che dialoga con “Venus, Vulcan and Mars” di Tintoretto che rappresenta in modo ironico l’adulterio divino di Venere e Marte nascosto sotto il letto per sfuggire all’ira del marito di Venere, Vulcano, una satira resa divertimento ad arte.

La mostra Titian’s Vision of Women si congeda con un ultima sezione dedicata alle “Allegorie”. “La Sapienza” di Tiziano, qui esposta, è l’unica sopravvissuta del celebre soffitto della Biblioteca Marciana di Venezia. Una donna stringe sia un libro che un rotolo, un’altra forma di bellezza che vuole identificare come la saggezza o forse la storia.
Ma in questa sezione, ciò che rapisce l’attenzione è senza dubbio “La Vecchia” di Giorgione. Intensa, straordinaria espressività che punta dritto al sensibile. L’iride scruta poi metabolizza e l’anima precipita nel turbine di una drammatica realtà altra che è vicina a noi più di quanto si pensi. È la voce, il sussurro, la danza del tempo che porta inevitabilmente all’invecchiamento.
Il pezzo di carta con l’iscrizione “COL TEMPORE” (con il passare del tempo) nella mano della vecchia, non mente, non ostenta la verità, e lo sguardo incorniciato da quei capelli opachi che trasudano tutta la complessità della vita persa, ritrovata e poi ancora vissuta, è un dialogo con lo spettatore irto di scogli, di conoscenza ed esperienza, di dubbi che solcano il quotidiano e che solo il domani, forse, potrà sciogliere, ma ormai il tempo non ritorna, non perdona, aspetta e osserva la caducità della vita. Mai allegoria è stata così reale.

Al Kunsthistorisches Museum di Vienna, Titian’s vision of women, una mostra che sfodera l’arte della bellezza vista da un maestro del 500’ e dai suoi contemporanei nelle fibre più celate della sua entità. Corpo e anima, spirito e mente ne indossano la luce e le ombre, i colori e le sfumature è un’impalpabile poetica impressione su tela che ritrae la donna: musa, dea e realtà.

TITIAN’S VISION OF WOMEN – 5 October 2021 – 16 January 2022
Kunsthistorisches Museum Vienna
Maria-Theresien-Platz, 1010 Wien
Tel. +43 1 525 24 – 5202
https://www.khm.at/en/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (23/12/2021)

 

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