I 500 anni di Jacopo Bassano
E los tupendo inganno dell’occhio
Jacopo Basano 500 un progetto articolato in tre anni per coprire un lasso di tempo fondamentale e cruciale, visto l’incertezza sulla data di nascita di Jacopo Bassano, 1510? Un punto interrogativo dal quale si diramano, fino al tutto il 2012, le file di un progetto di altissimo spessore artistico.
Tre anni d’intensa attività culturale, tre grandi mostre e numerosissime iniziative che coinvolgeranno l’intera cittadina bassanese per un compleanno oscillante tra l’incertezza sulla data di nascita di Jacopo e la certezza di essere di fronte ad un grande artista che il tempo continua a riconoscere.
Dopo questo primo grande evento, nel dicembre del 2010 un convegno internazionale, approfondirà l’attività dell’artista e il significato della sua opera, e sempre nello stesso mese aprirà la seconda mostra “I Bassano ai raggi X”, uno sguardo oltre la superficie della tela grazie all’uso di moderne tecnologie. Esami non invasivi sui supporti ed i pigmenti consentiranno al pubblico di ammirare dal di dentro questi meravigliosi dipinti. Nel 2012 una mostra sull’ultimo Jacopo Bassano, i figli, la scuola e l’eredità, concluderà le celebrazioni Jacopo Bassano una delle menti più solide, complesse e tentacolari di tutto il ‘500, silenziosamente, naturalmente e virtuosamente afferra le sfumature ed i riflessi del mondo circostante e le distilla nella sua particolarissima personalità per capolavori unici.
Ventidue opere dell’artista custodite dal Museo Civico di Bassano, quindici selezionati dipinti e un disegno provenienti da collezioni private e da prestiti internazionali, Londra, Parigi, Budapest , Berlino Houston e l’Havana sono le città coinvolte, costituiscono la preziosa mostra che si snoda nel contesto museale. Quasi una mostra nella mostra, Arte nell’Arte, un allestimento ideato in piena consonanza con la nuova immagine dei Musei, luogo per eccellenza della conservazione, aperto al fermento contemporaneo di qualità, vicino al pubblico, in particolare ai giovani. Nuove premesse per valorizzare sia le esposizioni temporanee sia quelle permanenti come sottolinea la direttrice del Museo Giuliana Ericani, in una simbiosi di conoscenza artistica ad ampio raggio.
Jacopo Bassano quasi coetaneo di Tintoretto, segue vie opposte e contrarie, rispetto a quest’ultimo, coagulando e lasciando scorrere una vena naturalistica che si identifica con la “scena di genere”.
Ci inoltriamo nell’esposizione e scopriamo una tenera “Fuga in Egitto” con un’aurora dilagante e con dolci segni di nobiltà sui visi che si piegano alla psiche. Proseguendo rimaniamo attratti dal “Martirio di Santa Caterina “, corpi, gambe, avambracci come anatomie michelangiolesche compressi nello spazio. Il manierismo è sotto gli occhi dosato e pensato con ingegno disegnativo, e poi rosa cangianti, verdi, aranci, cromie che riverberano, virano, catturano.
Inganni ottici, naturalismo, manierismo. La mano dell’artista cerca, avanza con soluzioni pericolosamente proiettate in avanti, ma l’occhio torna a farsi avido di verità. Scorrono dinanzi a noi scene sacre e ritratti di cardinali e d’improvviso “Due bracchi legati al tronco di un albero”: lento distillato di prudenza naturalistica, consapevolezza formale, nostalgia del reale, precisione nei contorni, come per dire un pensiero in figura.
Luce, poesia e con “San Gerolamo” anche tratto introspettivo e sublime traversata mistica con “Ecce Homo”. Una passeggiata a ritroso nel tempo, nei profumi di una tavolozza carica di timbri possenti, la maturità di Jacopo si dispiega, consuma la tela, sono bagliori, pigmenti sgranati, meditazioni che ci conducano tra le fascinazioni intensive ed emotive dell’ultimo Jacopo Bassano da scoprire nel 2012.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
(07,03.2010)
Immagine Ecce Homo, 1553 ca.
olio su tela cm 83×67
Collezione privata
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