Un bar aux folies-Bergère


Édouard Manet (1832-1883)

Un bar aux folies-Bergère

Manet-un-bar-aux-folies-bergèreParzialmente paralizzato, Manet dipinge questo locale delle Folies-Bergère… come un piacere ormai negatogli. Dopo anni d’incomprensione, l’artista conquista il successo con questo capolavoro.
Affascinato dalla vita mondana,Manet dipinse una serie di tele ambientate in un bar, tra cui questo ritratto di << una giovane inglese dai capelli d’oro>>. La modella, Suzan, cameriera alle Folies-Bergère, è raffigurata nello scenario dove abitualmente lavora.

L’opera
E’ la prima volta che Manet utilizza l’effetto dello specchio, già impiegato da Degas.
Grazie ad un gioco di prospettive, sposta l’immagine riflessa delle bottiglie e della cameriera, anche se lo specchio è perfettamente parallelo al bancone. Spostamento voluto in quanto Manet dipinse la scena nel suo atelier, senza cercare di restituire fedelmente l’immagine della realtà. Questo artificio serve per permettergli d dipingere l’uomo con i baffi a cui indirizza lo sguardo Suzan. Il pittore Gaston Latouche.
L’artista G.Jeanniot conferma questa prassi:<<Manet(…) non copiava la natura così come si vede; mi resi conto delle sue magistrali semplificazioni(…).Tutto era come riassunto; i toni più chiari, i colori più vivi, i valori cromatici più vicini>>.
La cameriera sembra interporsi tra il nostro sguardo e il mondo quasi onirico dei mondani d’alto bordo nella sala. Un’impressione di solitudine emana dalla sua grande figura, immobile, indifferente alla folla rumorosa.
Nel riflesso dello specchio si può vedere la persona su cui la giovane cameriera fa cadere lo sguardo: il pittore Latouche, un amico di Manet.

La Critica
Alcuni critici furono sviati dall’errore di prospettiva presente nella scena dipinta. << Il Bar aux Folies-Bergère di Manet stupisce gli astanti che si accalcano davanti al dipinto, scambiandosi osservazioni disorientate sul miraggio di questa tela (…) la cui ottica è di una correttezza discutibile>>. Malgrado le inevitabili critiche, il dipinto ebbe un grande successo al Salone del 1882.

La Storia
Nel 1884 il musicista Emannuel Chabrier acquistò il dipinto per 5850 franchi. Alla sua morte, la moglie lo vendette al famoso mercante parigino Paul Duurand-Ruel. Entrò in seguito nella collezione Auguste Pellerin, prima di essere acquistato da Eduard Arnhold e Heinrich Tonnhauser.
Percy More Turner lo acquistò nel 1924, per poi cederlo due anni dopo a Samuel Countaulden.

Il Listino
Un Manet di medie dimensioni ha raggiunto i 41 miliardi di lire in un asta svoltasi a New York nel 1989. La rarità delle opere di questo artista nelle aste rende praticamente impossibile la determinazione di una quotazione precisa.

Nel 2010 nell’asta della Sothey’s il newyorkese Franck Giraud sì è aggiudicato l’opera: Autoritratto con Tavolozza di Édouard Manet per 22,4 milioni di sterline ( 27 milioni di euro9).

Édouard Manet (1832-1883)
Un Bar aux Folies-Bergère, olio su tela, cm 96×130
Firmato e datato sul bordo sinistro<<Manet 1882>>, sopra l’etichetta di una bottiglia.
Dipinto nel 1881 e 1882.
Localizzazione: Londra, Copuntauld Institute
Esposizioni: Parigi 1882,1900,1932,1983; Londra,1910,1911;
San Pietroburgo, 1912; New York,1983.

  Redazione
(29.10.2012)

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