Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello
Mostra sontuosa che risveglia i sensi riconducendoci all’Arte “la massima arte romana e del mondo”
Roma – Ultime settimane per la mostra “Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello”, presso Palazzo Sciarra, Roma che chiuderà il 12 febbraio. Il respiro della cultura nutre il verbo dell’Essere e la coscienza dei popoli riscopre la Bellezza, l’energia creativa, il mistero che circonda il cielo e la terra nelle fibre dell’Arte. È il pensiero che risuona in noi visitando la mostra, oltre 180 opere, tra sculture, dipinti, disegni, incisioni, medaglie e splendidi oggetti di arredo, che raccontano lo straordinario momento iniziato con il pontificato di Giulio II della Rovere, attraversato da quello di Leone X e di Clemente VII dè Medici e conclusosi con Paolo III Farnese.
Personalità che hanno intessuto la storia costruendo le fondamenta artistica dell’Italia.
A Roma nel Cinquecento troviamo Michelangelo che lavora agli affreschi della Sistina, Raffaello che dipinge le Stanze di Giulio II in Vaticano e la Loggiadi Amore e Psiche nella Villa Farnesina, Bramante che riprogetta la basilica di San Pietro. Maestri intorno ai quali ruotava un fermento di estri creativi che concorrevano a costruire la magnificenza della città dei Papi
Curata da Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, l’esposizione si articola in diverse sezioni, spazi, stanze, luoghi attraversati dalla sostanza e dal sentimento che illuminò e che continua ad illuminare il nostro sentiero conoscitivo.
Il ritratto di Michelangelo attribuito a Sebastiano del Piombo ci accoglie all’ingresso, sguardo sottile, intenso, perspicace capace di ridisegnare ogni pensiero interiore fuoriesce dalla tela e plasma l’impasto cromatico, quasi un controcanto con il celebre autoritratto di Raffaello, prestato dagli Uffizi di Firenze, poetica linea, sinuosa visione.
Si procede attraverso il ventennio del mecenatismo di Giulio II e Leone X, piante e progetti come il Modello ligneo dell’Abside di San Pietro dedicata ai lavori per la Basilica, nella quinta sezione, sembrano bordare elegantemente dipinti importanti mentre la loro importanza architettonica risuona nei ricordi che corrono alle chiese e ai palazzi più belli della capitale.
Ancora un ritratto sembra venirci incontro, è il ritratto del cardinale Alessandro Farnese di Raffaello, ogni piega delle vesti, ogni ruga del viso è un segno del tempo, quello scandito dal tocco di Raffaello. Gli artisti presenti in mostra si susseguno è un turbine di emozioni Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi, Parmigianino Polidoro da Caravaggio, Benvenuto Tisi, Michelangelo con lo Studio per una figura maschile nuda seduta, semplicemente perfetto.
La nostra passeggiata artistica giunge nella seconda sezione che illustra il Rinascimento e il rapporto con l’ antico, la sua influenza sugli artisti che si ritrovano a tu per tu con opere come il Laocoonte o gli affreschi della Domus Aurea.
Lo studio del passato è documentato dal mirabile disegno del Pantheon di Raffaello solo per citarne qualcuno, ma anche dalle incisioni osé di Perin del Vaga (in copia di Gian Giacomo Caraglio) che si ispirò agli amori degli dei dell’ Olimpo per raffigurare scene erotiche.
In mostra anche l’ unico esemplare a stampa finora noto dei Sonetti lussuriosi, che Pietro Aretino scrisse intorno al 1525 come commento ai sedici disegni di Giulio Romano riproducenti altrettante posizioni amorose: l’ Aretino, come già aveva fatto l’ artista, dovette lasciare Roma inseguito dallo scandalo e dalle ire di papa Clemente VII, che malinconicamente sospeso nella sua posizione affiora dai due ritratti eseguiti da Sebastiano del Piombo, visibili nella terza sezione.
Nella quarta sezione Michelangelo risuona ancora con l’Apollo-Dafne, qui esposto e realizzato per l’allora comandante delle guardie del Papa e per il Crocifisso di Oxford e la Pietàdi Buffalo, capolavori ancora discussi. ed il modello ligneo, e i disegni del San Pietro moderno. L’esposizione si completa di ricostruzioni virtuali in 3D della Cappella Sistina e della Loggia di Amore e Psiche di Villa Farnesina.
Mostra sontuosa che risveglia i sensi riconducendoci all’Arte “la massima arte romana e del mondo” nell’epoca a cavallo del Concilio di Trento, il Ritratto di Lutero, di Lucas Cranach il Vecchio, terza sezione, è il simbolo di quell’epoca che affiora nella precisione intimistica e realistica del tratto.
Mostra che riconosce la città eterna come centro nevralgico dal quale si diramò quell’essenza artistica he continua ad infiammare l’anima nel suo impeto vibrante la forza della Bellezza.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
(19.01.2012)
Mostra : “Il Rinascimento A Roma
Nel segno di Michelangelo e Raffaello”
Dal 25 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012
A cura di Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli
Roma – Museo Palazzo Sciarra via Minghetti,22
Orari:
Da martedì a domenica ore 10.00-20.00
Chiuso il Luendì
Biglietteria Chiusura ore 19.00
Biglietti
Intero9 euro 10.00 Ridotto Euro 8.00
Ridotto gruppi euro8,00
(Valido dal martedì al venerdì)
Scuole Euro 4.50 / Famiglia Euro 20.50
INFO:
Te + 39 06 339 678 88
Fondazione Roma Museo
Palazzo Sciarra
Via Minghetti, 22 – Roma
Tel + 39 06 697 645 599
www.fondazioneromamuseo.it
Immagine: Piero Buonaccorsi detto Perin del Vaga, Sacra famiglia, 1545-1546 , olio su tavola, cm 48 x 34 – Melbourne, National Gallery of Victoria, Felton Bequest
Immagine: Michelangelo Buonarroti (?), Pietà di Ragusa, 1545, tempera grassa su tavola, cm 64 x 46 – Collezione privata, PRE-RESTAURO
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