InterContinental Paris Le Grand. Parisian allure, exclusive luxury Un capolavoro unico capace di esibire le sue gloriosi origini con calore e regalità, un invito ad entrare e a condividerne la bellezza e l’arte del vivere. Perdersi e poi ritrovarsi rimanendo con lo sguardo sull’Opéra è un lusso vero e vivo che non conosce tempo.
di Antonella Iozzo
Paris – InterContinental Paris Le Grand Hôtel, proporzioni spettacolari e lusso nel segno della fascinazione storica. Autentico gioiello d’ospitalità in stile impero che occupa un intero isolato nel cuore di Parigi.
Sito di fronte al leggendario Palace de l’Opéra, si estende da un lato su Rue Scribe, dall’altro su rue Auber e il Boulevard des Capucines, risplende oltre il tempo riconducendoci al 5 maggio 1862, giorno della sua inaugurazione.
Fusion d’intenti e di talenti che ha visto impegnati per ben 15 mesi, 64.000 lavoratori e non meno di 30 diversi artigiani e artisti orchestrati dall’architetto Alfred Armand. Un capolavoro unico capace di esibire le sue gloriose origini con calore e regalità, un invito ad entrare e a condividerne la bellezza e l’arte del vivere, non è un caso, infatti, se i fratelli Pereire, primi proprietari della struttura, pensato per far vivere ai propri ospiti un’esperienza sensoriale unica e completa, magnificata dall’accoglienza e dal piacere gastronomico.
E al Café de la Paix cuore gourmet del Grand Hotel si vivono sensazioni che ridefiniscono la joie de vivre e il piacere di ridefinire gli orizzonti del convivio. Arte e cultura, delizie del palato e conversazioni letterarie, interazioni d’idee e confluenze sociali con-vibrano in un luogo alla moda, ambito e ricercato da artisti e personaggi come Victor Hugo, Emile Zola, Joséphine Baker che ha cantato presso la sala concerti Olympia, Marlène Dietrich, ospite abituale dell’hotel. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’hotel fu requisito dai tedeschi fino a quando arrivarono gli americani durante la liberazione di Parigi.
Le Grand Hôtel diviene testimone del tempo
Nell’alternarsi degli stili e degli avvenimenti mondiali Le Grand Hôtel diviene testimone del tempo e degli eventi e la sua opulenza sembra custodire verità storiche o presunte nel respiro sopito in silenzio del tempo.
Appagante esistenza di una struttura che trova nuova luce e nuovo splendore nel 1982 diventa membro della catena Hotels & Resorts InterContinental e negli anni a seguire i lavori di ristrutturazione coordinati dall’architetto Pierre-Yves Rochon creano un’ode di versatilità perfettamente integrata allo stile Secondo Impero originario. Sono lavori impegnativi che richiedono la chiusura dell’hotel dal 2001 al 2003 ma alla sua apertura, il sublime entra in scena.
Dimensioni monumentali e l’attenzione per i dettagli capaci di orchestrare un contesto armonioso sono le caratteristiche che s’impongono alla nostra attenzione appena varcata la soglia, una lobby di 400m² creata nel primo cortile, quello che un tempo accoglieva le carrozze.
Spazialità avvolgente, niente ferisce lo sguardo anzi una misura opulenza lo proietta oltre la storia mentre, pezzi d’antiquariato, colonne e il respiro della natura, con una coreografia floreale posta su un tavolo centrale, crea un allure calda e accogliente, ma anche equilibrio e simmetria. Stupefacente icona che seduce oltre ogni limite il Café de la Paix, riportato al suo antico splendore con oro zecchino. Una seduzione che continua a richiamare a se un parterre internazionale come James Cameron, Buzz Aldrin, Jean Reno, Roman Polanski, Christian Lacroix, John Travolta, John Galliano.
InterContinental Paris. Tra istinto e immaginazione la favola ha inizio
Tra istinto e immaginazione la favola ha inizio, è un intrecciarsi di emozioni e pensieri che ricamano le fibre del tempo. È come se risvegliandoci ci trovassimo in luogo carico di tensione emotiva, dove la bellezza è la quintessenza dell’essere e il lusso una condizione esistenziale, in soluzione di continuità con il diletto del vivere. Un crescendo di musicalità nel senso letterale del termine con le due scale con ringhiere in ferro battuto, lo scalone e la scala principessa, apoteosi ascensionale che conduce verso le 470 camere e suite.
Camere e suite rinnovate in stile Napoleone III da Pierre-Yves Rochon, con toni di rosso o blu, arricchiti da tocchi color oro. Eleganza che disegna l’estetica e viceversa nella gestione dello spazio. Colori, forme e opere d’arte, su tutte le ballerine di Degas. Una danza leggera ed evanescente che riprende il lento movimento delle sensazioni e lo riscrive in fondo ai nostri occhi. Semplicemente istanti magici filtrati dalla luce che sfuma il cielo di Parigi.
Arredi e decor che hanno un impatto profondo sui nostri sensi dai tavoli in mogano verniciato con piedini in bronzo alla consolle, dalle morbide poltrone in velluto ai tendaggi fino a giungere alla bellezza evocativa dei soffitti dipinti nelle suite. Layout secolare e vista spettacolare su Parigi. In alcune camere infatti i balconi si affacciano sui tetti di Parigi, il teatro dell’opera Palais Garnier o Torre Eiffel, ed il sogno non ha più confini.
Perdersi e poi ritrovarsi rimanendo con lo sguardo sull’Opéra è un lusso vero e vivo che non conosce tempo. Ogni sfumatura del giorno, ogni profondità della notte rilascia la sua sinfonia emozionale che da Palais Garnier ricade sulle fibre dell’anima dipingendola unicità, intimità, elegia.
Affascinante allure classica che non esclude la più moderna tecnologia come TV a schermo piatto, doppia linea telefonica, Wi-Fi. Ogni angolo e un microcosmo, dipinti, tessuti preziosi e oggetti d’antiquariato compongono affreschi di rara eleganza e discrezione.
Il sapore dell’ospitalità all’ InterContinental Paris Le Grand Hôtel
Il sapore dell’ospitalità al InterContinental Paris Le Grand Hôtel si tinge di pulsazione internazionale sin dal mattino con una Chinese Breakfast che affianca quella più tradizionale. Il Café de la Paix indossa colori e profumi d’oriente e nel menu troviamo la“Zongzi”, zuppa di riso leggermente salata arricchito con pollame, carne di maiale, pesce essiccato, gamberetti e tofu, aromatizzato con zenzero, citronella, coriandolo, aglio fritto e cipolle cinese.
Un mosaico intessuto di spezie e tradizioni lontani che risvegliano la curiosità gastronomica e soddisfazione i palati della clientele orientale. È come scoprire nuove fragranze in un viaggio immaginario tra Pechino, Shanghai o Canton che comprende specialità al vapore come “dim sum”, pane Mantou, gnocchi morbidi ripieni di verdure o carne, serviti in cestini di bambù. Il mondo è più vicino, now, basta saperlo assaporare.
Ogni momento della giornata è perfetto per deliziarci ai focus gourmet de Le Grand Hôtel. Memorable promanade in the seafood platter al Oyster Bar. Da giugno a settembre, ostriche, gamberi, aragoste sono le protagoniste assolute di una messa in scena che seduce e inebria i sensi.
Assolutamente da provare il Sunday Brunch al Café de la Paix. Originale e diverso, riaccende la fantasia e stimola la creatività non solo gastronomica con il famoso mentalist Burt Wayne che con il sottile senso dell’umorismo e lo stile elegante, coinvolge gli ospiti a partecipare ai suoi spettacoli.
Dalla cena al Brunch il Café de la Paix offre sempre un servizio e una cucina impeccabile con prodotti di alta qualità e materia prima pregiata dal pesce alla carne, dalle verdure a tanti deliziosi manicaretti, fino ai favolosi dessert profiteroles, bignè, torte, praline alla crema Paris-Brest, per non parlare dei millefoglie notoriamente irresistibile al Café de la Paix.
InterContinental Paris Le Grand. Spazi con un’anima scandita dall’arte
L’InterContinental Paris Le Grand con un magnifico giardino d’inverno 800m², La Verrière, oltre al fascino del tempo risplende di poesia e soft touch in chiave contemporanea.
Dalla lobby a La Verrière, tutto fluisce morbidamente sotto il cielo di Parigi, grazie alla luce diretta che accarezza gli alberi di ficus giganteschi e le bianche orchidee.
Design, raffinatezza dal piglio impeccabile e atmosfera discreta creano l’ambiente ideale per il pranzo o una pausa pomeridiana. Al calare del crepuscolo invece è il un superbo chandelier a creare una carezzevole evanescenza sensoriale.
Spazio con un’anima scandita dall’arte, infatti, La Verrière è anche uno spazio espositivo d’eccezione che ha ospitato le celebri sculture di Laurence Jenkell come le fotografie di Simon Procter dal mondo della moda.
Il piacere del convivio e un atmosfera calda e accogliente anche al Grand Hôtel Bar. Old style per gustare un aperitivo o un drink e riscoprire “cocktail retrò” come il Martinez, Manhattan, Bellini, o l’originale Dry Martini creato nel 1904 da capo barman Franck Newman, per rendere omaggio a Sarah Bernhardt.
L’InterContinental Paris Le Grand al centro del mondo
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L’InterContinental Paris Le Grand al centro del mondo per incontrare il mondo con le sue diciannove sale meeting adatte per ogni situazione. Dalla Sala Ravel che può ospitare fino a 120 persone, dotata di tutti i comfort e la tecnologia necessaria conquista subito per l’arredo deciso in rosso e oro e le finestre trompe-l’oeil con vista sui giardini in controluce.
Ma la vera star è la Opera Ballroom, inaugurata ufficialmente il 30 giugno 1862 e da subito luogo simbolo, icona di eventi che hanno permeato il tempo di lapislazzuli culturali. Storie e bellezza si fondono e si evolvono in una partitura armonica abilmente orchestrata. La spazialità abbraccia lo sguardo rapito dalle 48 statue dalla luce rilasciata dal maestoso lampadario e dai numerosi specchi sequenziali che suggellano ogni evento. Con il suo soffitto alto 16 metri è in grado di ospitare più di 800 persone. Dal 1970 André Malraux, allora ministro della Cultura, ha deciso di registrare il luogo come Patrimonio Nazionale assicurando il suo giusto posto tra i luoghi più belli di Parigi.
InterContinental Paris Le Grand. Parisian allure, luxury unique and exclusive
InterContinental Paris Le Grand
2 Rue Scribe : Paris ,75009, France
Tel. +33-1-40073232
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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(24/04/2017)
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