Radisson Blu Royal Hotel, Copenaghen, ogni cosa, dalla facciata esterna alle posate del suo ristorante passando per le sedie Swan, il famoso Egg e le sedie Drops che adornano la Hall, è stata progettata dall’architetto danese Arne Jacobsen per la compagnia aerea SAS.
di Antonella Iozzo
Copenaghen – Radisson Blu Royal Hotel, un hotel storico dal fascino senza tempo, nel quartiere di Vesterbro, vicino ai Giardini di Tivoli e la stazione centrale. Progettato dall’architetto e designer danese Arne Jacobsen per la compagnia aerea Scandinavian Airlines System (SAS) tra il 1956 e il 1960, è stato inaugurato con il nome SAS Royal Hotel. Un hotel fortemente voluto dalla Scandinavian Airlines per offrire al jet set internazionale degli anni ’60 una vip Lounge, una luxury sospensione temporale che precede il viaggio, infatti, l’hotel era a tutti gli effetti, il primo terminale aeroportuale con il valore aggiunto dell’ospitalità per i passeggeri che avevano bisogno di pernottare prima di prendere un volo da Copenaghen, un bus shuttle della compagnia era sempre pronto per portarli verso l’aeroporto.
Più volte l’hotel ha cambiato nome nel 1994 è stato ribattezzato Radisson SAS Royal Hotel e nel 2009, quando la SAS ha venduto le sue quote, Radisson Blu Royal Hotel.
Con i suoi 70 metri di altezza ha ridisegnato lo skyline di Copenaghen, infatti, è stato il primo grattacielo della città e l’edificio più alto di tutta la Danimarca fino al 1969. Evoluzioni architettoniche che si sono elevate in forme nuove e svettanti tracciando gli inizi di un’era danese proiettata nel futuro, una realtà che nel 2009 ha proclamato il Radisson Blu Royal Hotel come la settima torre più alta della Danimarca.
Jacobsen Style
Ogni cosa del Radisson Blu Royal Hotel, dalla facciata esterna alle posate del suo ristorante passando per le sedie Swan, il famoso Egg e le sedie Drops che adornano la Hall, è stata progettata dall’architetto danese Arne Jacobsen. Postazioni reception e congerie dislocate nell’ordine sparso di un’orchestrazione che flette e dilata lo spazio per garantire a ciascun’ospite privacy e confort. Dalla Hall dove il bianco e il nero sono i colori predominanti, prende vita un’elegante scala a spirale. Curve avvolgenti che ci conducono al primo piano dove 10 meeting room modulari formano il corollario business dell’Hotel. Un design che osa quello di Jacobsen, se pensiamo agli anni ’50, un design estremamene moderno che sembra quasi condurci in un moderno loft con vista.
Uno stile, un imprinting, un concept che testimonia il carattere e le curve armoniche di un’idea divenuta concreta espressione di design e architettura. Jacobsen Style che oggi vibra di tutta la sua magnetica e confortevole essenza nella camera 606, mantenuta intatta. Ieri come oggi, l’arredo racconta la sua visione di essenzialità in accordo con la natura, evidente nella scelta dei colori blu – verde e grigio, nei pannelli in legno wengé sulla parete, e mobili che esprimono il design nel senso dell’autore nel senso più ampio del termine. Un must per gli appassionati di Arne
Jacobsen e gli amanti del design, dotato di tutti i confort per un relax che vibra di arte ed eleganza e di cura per i dettagli. Un gioco di specchi ci rimanda alla consolle per il trucco che diventa scrivania, alla radio e interfono costruiti nel mobile, genialità creativa firmata Jacobsen. Tessuti che arredano, colori che raccontano Jacobsen, che in quegli stessi anni stava anche lavorando come architetto paesaggista, ha sviluppato il tema di un giardino moderno nel quale forme organiche e forme rigide e geometriche si combinavano fra loro in perfetto equilibrio. Il risultato è una bellezza visiva straordinaria, rilassante e straordinariamente semplice, che distende lo sguardo a l’anima, è come se la natura entrasse in punta di piedi nella modernità quotidianità e ne smussasse le tensioni.
Design d’Autore
Tutte le 260 camere Radisson Blu Royal Hotel conservano le stesse linee pulite e semplici che aveva allora, ma soprattutto conserva l’emozione limpida dell’eleganza formale e moderna. Plus di sensazioni e di rilassante atmosfera anche nelle Royal Club Rooms, che si trovano dal decimo piano in poi. La loro pozione è strategica: zona corner dei piani per una sensazionale esperienza visiva. E se di giorno sono i colori del cielo a comporre la tavolozza cromatica delle nostre sensazioni, la notte sono le luci della città e dei Giardini di Tivoli a dipingere le suggestioni. Letto king-size o due letti singoli e un ampio bagno con due lavabo completano il confort. Ma è la 506, che si distingue per il suo nuovo look, formato dall’eclettico designer spagnolo Jaime Hayon in collaborazione con il marchio
danese Fritz Hansen, un tributo agli arredi originali degli anni Cinquanta di Arne Jacobsen, custoditi con cura nella famosa stanza 606. Due epoche, due maestri il danese Arne Jacobsen e il madrileno Jaime Hayon, due stili che dialogano armoniosamente. L’ispirazione Hayon, la trova proprio nell’iconica 606, con le sedute Swan, Egg e Drop, quest’ultima disegnata nel 1958 per le aree cocktail bar e per le stanze dell’albergo, un pezzo da collezione riconoscibile e indimenticabile per il proprio segno a forma di goccia, simbolo di un’epoca. Lo spazio luminoso e vitale rilancia la joie de vivre, è un continuum emozionale che parla il linguaggio dell’arte. L’essenza si rispecchia nelle opere esposte e si rispecchia nella linearità degli spazi e da un attento studio delle proporzioni.
Radisson Blu Royal Hotel, contemporanea nostalgia
Su venti piani il ritratto di Copenaghen rivive nei profili in alluminio e vetro trasparente anodizzato verde e grigio. Le ampie vetrate che caratterizzano le camere sono un tributo alla luce che sovrana entra in scena. Visioni d’autore per correre sul filo della memoria al New York Park Avenue, cioè Skidmore, Owings e Merrill Lever House che hanno ispirato Jacobsen. È un percorso parallelo che incontra i colori caratteristici e la tradizione danese con la modernità internazionale in una performance progettuale dinamica e in accordo con le linee e i colori dell’architettura già esistente, come il Municipio poco distante e la “Freedom Statue”, che commemora l’abolizione della servitù in Danimarca.
Storie di vita e storie di famiglia s’intrecciano al Radisson Blu Royal Hotel, nel segno di una continuità che porta il nome di Roy. A. Kappenberger, attuale direttore generale e figlio del primo direttore generale. Roy, è letteralmente cresciuto insieme all’hotel e tra le sue mura, avendo un proprio appartamento. Ne conosce le sfumature, le vicissitudini, il backstage. Memoria custodita e tradizione che diventa presente. Il ristorante al ventesimo piano dell’hotel Alberto K, dalla vista magnifica su Copenaghen porta il nome del fondatore Alberto Kappenberger. Piatti della tradizione italiana rivisitati in chiave moderna lo rendono uno dei ristoranti molto quotati della città. Al piano terra, invece, è il Royal cafè a dominare la scena culinaria ad iniziare dalla ricca colazione a buffet per poi proseguire con pranzi e cene tipiche danesi e internazionali. La sala è una vetrina sulla promanade cittadina con tavolini streetside che invitano a vivere la fascinazione di Copenaghen.
Radisson Blu Royal Hotel, contemporanea nostalgia d’ispirazione anni ’50 e ’60 che si distende sull’intera struttura inondata di luce che filtra dalle ampie finestre. Respiro sulla città e della città che accoglie il massimo confort e la vena creativa del fondatore Alberto Kappenberger e dell’architetto e designer Arne Jacobsen.
Radisson Blu Royal Hotel
Hammerichsgade 1 – DK-1611 – Copenhagen – Denmark
Phone +45 33 426000
http://www.radissonblu.com/royalhotel-copenhagen
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(01/06/2015)
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