Vigilius Mountain Resort. Anima che si stacca dalla nostra anima, vibrando d’impressioni profonde, nell’illuminazione perfetta, nella sobrietà del legno. Un’insolita esperienza che esprime appieno la necessità dell’assoluto mai respirato eppure intuito, ed ora così palpitante da avvertirne al Vigilius, la matericità.
di Antonella Iozzo
Monte S. Vigilio – Lana (Bz) – Esiste un luogo, dove la tensione sublime della natura raggiunge il soffio vitale dell’esistenza. Una sorta di dimensione aurea del benessere, un luogo dove corpo e mente si ascoltano vicendevolmente in una nuova estensione dell’anima è il vigilius mountain resort 5 Stelle. Completamente avvolti dalla natura, la nostra sensibilità inizia a percepirne il suono sotterraneo che diventa sempre più chiaro e distinto, fino a diventare una folgorante sinfonia, capace di rivelarsi rivelando noi stessi. È un insistente e fugace attimo, così incalzante e vicino e pure così intimo e profondo da tessere inesorabilmente la trama del tempo, meravigliosamente infinito nel respiro simbiotico del Vigilius e della natura.
Un breve tragitto in funivia ci porta a 1.500 metri di quota, anfiteatro del Vigilius, subito si avverte la quiete musicale del paesaggio, l’abbraccio delle montagne, il calore dell’accoglienza che come una carezza scivola sulla pelle emozioni, silenziosamente, delicatamente. Discrezione, eleganza informale, armonia in un battito d’ali che si adagia sulla nostra sensibilità interiore dando luogo ad una bellezza nuova, invisibile e più reale del nostro pulsare giornaliero. Dalla reception con un design dall’eleganza primitiva, pavimento in quarzite locale, divani di pelle e un lampadario tipico con corna di renne canadesi, alla camera, il sorriso dello staff, la fascinazione del legno, la luce di un cielo che improvvisamente ci sembra più vicino sono una costante.
L’architettura, firmata Matteo Thun, si sviluppa in orizzontale, come se volesse abbracciare il panorama, la curva delle montagne, l’arcobaleno dei nostri pensieri che qui raggiungono i sogni, le certezze e le incertezze della società contemporanea così sicura e solida nei suoi labirinti di cemento, eppure così fragile negli anfratti del cuore e dell’anima. La mission dell’intero team del Vigilius, sembra essere quella di soddisfare le nostre esigenze divenendo angeli invisibili, custodi silenziosi di momenti che trattengono lo spirito del luogo e rilasciano la sua essenza in piccoli ma significativi gesti.
La natura veste l’architettura
L’immagine della nostra quotidianità lentamente si staglia sullo sfondo esattamente come la città di Merano e Lana. Ed è qui che abbiamo lasciato l’auto, nel parcheggio riservato all’hotel, per percorrere l’ascesa in funivia, la seconda più antica d’Europa, verso il Monte San Vigilius, quasi specchio spirituale che risveglia le corde assopite dell’anima. Un luogo unico di 12 ettari e 14 fonti acqua di qualità, imbottigliata come Acqua Minerale Merano, utilizzata per la produzione della Birra Forst e sfruttata dalle Terme di Merano.
L’incanto della natura è stato l’imprinting anche del vecchio albergo “Berghotel Vigiljoch” costruito nel 1912, un passato che ritorna a pulsare della sua magia nel nuovo resort, il Vigilius, sorto esattamente nello stesso posto. Il committente, il magnetico imprenditore meranese Ulrich Ladurner, ha voluto ricreare la pulsazione della natura, l’intenso mistero dell’immenso, l’insondabile infinito. Impossibile? No, se si entra in contatto con l’incrinatura del creato, se si riesce a toccarne la sonorità, a percepire quell’inafferabile impressione che l’architetto Matteo Thun ha plasmato in ordine, verità, bellezza, in altre parole nell’equilibrio del nostro essere, ispirandosi alla musica della natura e prediligendo come materiale il legno, caldo, accogliente, vitale e … naturale.
Architettura, natura, design, creano un dialogo intimo ed essenziale, una sorta di orizzonte di senso che ridefinisce il concept di vacanza, di benessere, di relax. È tempo di vivere la vera bellezza che scaturisce dalla sostanza delle cose, dai nostri pensieri, dall’occhio della mente che entra in uno stato di contemplazione e meditazione capace di raggiungere l’urlo silente del nostro “io” e il resort con la sua facciata in legno listellare, ispirata alla corteccia degli alberi, sembra proprio divenire la casa del pensiero che apprende il proprio tempo.
Lo spazio, il tempo, la necessità interiore
Un’armonica ripartizione spaziale sottolineata da un fraseggio ampio e brillante scandisce con un ordine ritmico la musicalità dell’albergo lineare sintesi che accompagna le forme del vissuto come parte del presente. Un percorso che inizia dal piano terra, lunghi corridoi in larice naturale, come linee di congiunzione fra il nostro essere e quell’altrove che risplende di luce modulata in energia vitale, sono cadenzati da pilastri bianchi, posti al centro, anzi piedistalli, perfettamente allineati e in sequenza per opere scultoree in legno realizzate dall’artista giapponese Hideki Linuma, raffinate silhoutte contemporaneo evocano la femminilità sottendono la sua celata intimità.
Perfetta ouverture alla lounge chiamata “La Piazza”, simbolica evocazione di un lifestyle italiano che rivive nella scenografica partitura degli spazi, proscenio all’immenso, ai boschi della Val d’Ultimo, che dalle ampie vetrate accarezza lo sguardo, scruta la ragione, rinsalda la suggestione. Persi dentro di noi cerchiamo il sublime, navigando verso sponde ancora sconosciute e quasi inconsciamente scivoliamo nelle morbide sedute dai toni caldi, rosso e marrone.
Il design ricercato incontra una creatività lineare e feconda capace di evocare forti emozioni, sublimi davanti al camino aperto sui quattro lati, quasi posto in posizione centrale. Atmosfera, profondità, esistenza remota tutto arde nella luce della ragione. Modulazione da sviluppare nell’elegante biblioteca, tempio del sapere, dimora dell’intelletto da deliziare anche con CD di musica e film classici in DVD.
Lungo il corridoio 35 camere e sei suite affacciate tutte all’esterno. Ed è come se la natura fosse parte viva della scena, grazie anche ai balconi con i brise soleil. Il bosco sembra un dipinto di Corot, quinte di alberi come quinte di palcoscenico, che esprimono il loro carattere come se evocassero la personalità e perfino l’interiorità di ciascuno di noi. Arredi essenziali, lineari, che possono suggerire i sentimenti del paesaggio interiore. Anima che si stacca dalla nostra anima, vibrando d’impressioni profonde, nell’illuminazione perfetta, nella sobrietà del legno. Un’insolita esperienza che esprime appieno la necessità dell’assoluto mai respirato eppure intuito, ed ora così palpitante da avvertirne la matericità. La stessa della quinta in argilla pressata, che separa la zona notte dal bagno e funge da regolazione climatica in tutte le stagioni.
Vigilius eco-living, eco-relax
Al Vigilius il feeling tra natura e architettura sviluppa il concetto di eco sostenibilità al massimo livello ad iniziare dall’uso dei materiali: triplo vetro, quarzite, argilla, legno di larice e dall’uso di pannelli radianti. Corrispondenza di sensi sensibilmente e fattivamente espressiva, in ogni sua parte, i due livelli, infatti, sono stati realizzati in legno e dotati di vetrate panoramiche. Il tetto piatto, attrezzato a verde, è dotato di una copertura coibente ad alto isolamento e di uno strato di humus, riducendo notevolmente il fabbisogno termico. In estate poi, il brise soleil, accumulatori termici e un efficiente sistema di ventilazione prevengono il surriscaldamento. Sinfonia architettonica in perfetta armonia con la natura, equilibrio che rinsalda il contatto epidermico tra due realtà che insieme, grazie all’intervento dell’uomo, hanno creato un luogo unico, dove ascoltarsi per ascoltare il mondo, è quel silenzio insondabile da dove scaturisce ogni conversazione umana capace di varcare la soglia del sensibile.
Dimensione benessere
Dimensione benessere che conduce la mente a cogliere la vera bellezza, facendo cadere le barriere fra conscio e inconscio, fra dentro e fuori, fra ciò che è logico, razionale, convergente e il passionale, ci troviamo nella Vigilius Mountain Spa, che comprende la piscina con acqua sorgiva, la sauna affacciata sulla natura, il bagno turco e il solarium, un indoor-outdoor-whirlpool, una zona relax con angolo camino e ancora i locali per il bagno di fieno, gli impacchi di fango ed i massaggi. Una nuova avventura dell’anima tra il ritmo della natura, il suo pulsare che sembra dilatare lo spazio intorno a noi. Una Spa, come una dimora del proprio sé che finalmente emerge e irradia di luce la quotidianità. Ogni ospite può scegliere il proprio percorso, il proprio cammino per ritrovare la linfa naturale, l’energia dinamica che sfiora la fibra vitale come per esempio le attività move & explore nella sala duy oppure il “paradise garden” con la spettacolare terrazza panoramica.
Tra istinto e immaginazione il sogno spa, delinea gli spazi dedicati al relax, rivelandosi appieno nell’atmosfera creata dal camino accanto alla vasca idromassaggio. Poesia lieve e salutare scandita dall’acqua sorgiva, mentre il nostro sguardo, attraverso enormi vetrate panoramiche, varca i confini dell’universo. 11 locali dedicati per trattamenti come il Sodashi, Trehs, Salin de Biosel, con prodotti di altissima qualità, meditazione, pratica Cinque Tibetani© per un dolce naufragare nell’immensità.
Taste experience
Ristorante Vigilius 1500 e Stube Ida dove il cibo diviene viaggio sensoriale. Forme d’arte che custodiscono la tradizione e la tramandano con creatività e innovazione grazie all’abilità dello Chef Mauro Buffo. Ristorante Vigilius 1500 e Stube Ida diversi per natura, simili per l’intensità emozionale che rilasciano. La Stube, indossa la tradizione con la cucina tipica e il design che utilizza travi storiche in legno massiccio. Un total living altoatesino che ci proietta in una bucolica visione, quasi una favola che ricrea escursioni paesaggistiche tra gli ornamenti della natura, soprattutto se sostiamo sulla terrazza panoramica aperta sulle Dolomiti. L’altra anima gastronomica del Vigilius è il Ristorante Vigilius 1500. Quintessenza della sensualità percettiva, armonia sull’epidermide, melodia infinita come leitmotive del nostro benessere. Legno di larice e vista spettacolare sull’universo. Terra e cielo si estendono, si allungano, imprimendo una sonorità avvolgente, un inestinguibile languore come anelito all’inafferrabile, ora così presente, così corporeo, così palpabile da sfiorarlo con ogni senso. In quest’aurea dimensione le creazioni di Buffo veicolano il piacere più recondito, il supremo più intimo, la bellezza più aromatica e gustosa che dilaga in noi.
Una poetica evoluzione creativa
Una poetica evoluzione creativa, potremmo definire così lo stile dello Chef Mauro Buffo. Uno stile ispirato dalla tradizione e dalla natura e modulato in espressione contemporanea. Una ricerca che parte dalla stagionalità, dalla materia prima di prim’ordine e prosegue con abbinamenti equilibrati e innovativi, senza mai dimenticare, però, la voce del passato, delle origini. È una suite che cattura lo splendore della genuinità e rilascia la naturale declinazione della semplicità. Stilemi mediterranei e regionali svettano tra tradizione e modernità in modo versatile e omogeneo e la verità del cibo incontra il nostro sentimento.
Le seduzioni del gusto ci conducono nei Viaggi Culinari di Buffo, un tour gastronomico attraverso paesaggi, luoghi e temi per scoprire le altezze vertiginose dei sapori. Noi abbiamo scelto la “Crema di asparagi verdi con spugnole e uovo aromatico”, paradisiaca evanescenza di un sogno che si scioglie soavemente nella cremosità degli asparagi, in controcanto con la croccatezza dei vegetali che formano un corollario di petali in fiore. Raffinatissima presentazione che richiama il verde dei prati intorno, vivido e intenso. Ma le nostre papille gustative ci inducono a nuovi assaggi e ogni volta scopriamo il piacere della freschezza vibrante, che scivola verso la voluttà carnosa e dolce delle spugnole, l’equilibrio è perfetto, sembra di aver raggiungo l’apoteosi, mai, poi, scopri l’uovo e improvvisamente il verde si tinge di giallo. È la vita nei suoi riflessi più pieni a venirci incontro in un accordo di colore e poesia.
Ogni piatto di Buffo è tecnica e invenzione, tradizione e modernità, interpretazioni che gravitano di passione come nella “Tartara di Manzo della Val Venosta invecchiato con crema di lardo e misticanza”, in un unico boccone tutti sapori della terra si elevano verso l’armonia. Leggerezza e morbidezza viaggiano all’unisono, come negli “Stracci di pasta al basilico, erbette e gamberi di fiumi”, la presentazione ci ricorda un fiore dalle forme generose, la pasta assorbe deliziosamente l’aroma del basilico e abbraccia i gamberi che, cucinati alla perfezione, hanno perso quel retrogusto tipico dell’acqua dolce.
Ricerca e tradizione innovativa stimolano il palato che sorride dinanzi al “Petto di coscia di piccione arrosto, fegato fritto con mostarda, finocchio stufato e patata viola”. Una carne particolare non facile, ma la cottura è perfetta e lascia l’interno morbido e rosa, essenziale la nota intensa della mostarda. Il finocchio fresco e leggero rende meno materico il piatto e ne esalta l’equilibrio deciso e forte. Creatività che si fonde con le curve morbide di una dolcezza discretamente suadente e solare con il “Cremoso di cioccolato bianco, fragole marinate e gelato al miele” trilogia di golosità in una presentazione, lineare, pulita, nitida giocata sulla pulizia formale. Eterea primavera che sboccia dalle fragole per ricadere nettare sul cioccolato avvolgente e cremoso, tramonto audace verso il gelato al miele che sovverte le regole e travolge le papille gustative. Di delizia in delizia con le “Rose del deserto con olive taggiasche”, croccante tessuto sonoro in frammenti timbrici dal sapore rotondo e ben definito.
Ottimo l’abbinamento ai vini dall’eleganza del Sauvignon Plozner 2012, alla sapidità e mineralità del Pinot Grigio Lageder 2013, fino ad arrivare alla Schiava Ansitz Waldgries 2013. Tra i vincitori dell’ultima edizione del Vernatsch Cup svoltasi nel maggio scorso. Il Trofeo della Schiava è uno degli eventi di punta del Vigilius, fortemente voluto dal proprietario Ulrich Ladurner, appassionato di vini e in particolar modo della schiava, un vino conviviale, fresco, informale e soprattutto mai di moda. È semplice e vero come chi lo produce.
Storie in divenire
Quando le parole acquistano corpo e l’idea materia, nasce la scrittura. Espressione della mente e del cuore che scandisce e ordina il tempo, le emozioni, il puro fluire delle cose. Una dimensione altra che qui al Vigilius e non altrove trova le condizioni più favorevoli, l’habitat ideale per emergere come trasposizione sentimentale di ciò che è invisibile nella natura. Per questo motivo il Vigilius invita i suoi ospiti a scrivere storie. Storie che aspirano da una tensione verso l’inesprimibile, storie che contengono un’espressione più profonda della bellezza estetica, perché con-vibrano di intime verità, di vissuto, di autenticità.
Ogni storia diverrà parte di una raccolta custodita nella biblioteca del Vigilius, una raccolta che racconta la storia del resort divenendo contemporaneamente parte della sua storia.
Corrispondenze misteriose tra natura e immaginazione, tra la nostra natura interiore e l’immagine del mondo che ci circonda. È un attimo in divenire tra il lirico silenzio musicale del Vigilius Mountain Resort.
vigilius mountain resort
Monte San Vigilio, 39011 Lana (Bz)
Tel. 0473 556600 – http://www.vigilius.it
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(02/07/2014)
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