Vilnius risplende, le sue lunghe giornate la irradiano di calma e di quiete, quanto di fresca e giovane vitalità. È un orizzonte che riaccende romantiche evocazioni e ricama prospettive future.
di Antonella Iozzo
Vilnius (LT) – Vilnius dal cuore dell’Europa al cuore di chi la visita. Vivace, culturale, ospitale, conquista al primo sguardo. Patrimonio dell’umanità dall’Unesco è un pulsare di stili architettonici che si distendono nella memoria e nell’immaginazione. Le forme del barocco predominano su chiese e campanili e palazzi storici rilasciando al mondo dei sensi una poetica visione. La città vecchia sembra essere un sogno sospeso nel domani che porta in sé l’inno alla vita nato dal suo passato. Un mosaico di emozioni scandisce una felice combinazione di sacro e profano dal fascino straordinario, basti pensare che questa è l’unica città che ha dedicato una statua a Frank Zappa e che annovera ben 45 chiese fra cristiane e ortodosse, tanto che in qualsiasi punto della città ci si trovi, si può vedere almeno una chiesa.
Qualche pagina di storia
Secondo la leggenda Vilnius fu fondata nel 1320 dal duca Gediminas, dopo una visione avuta in sogno. I monarchi lituani e allo stesso tempo monarchi del regno di Polonia, abbellirono la città con palazzi tardo gotici, successivamente di stile rinascimentale. Splendore e decadenza si alternarono nella storia di Vilnius lasciando ogni qualvolta segni profondi. Nel XVII e nel XVIII secolo, Vilnius a causa delle numerose guerre, patì pestilenze e siccità. Drammi umani che la ferirono nel suo animo e dimezzarono la popolazione. Devastata dalla prima guerra mondiale e lacerata tra ostilità bolsceviche, lituani, russi e polacchi durante la seconda.
In questo periodo si sviluppo un grosso centro di cultura ebraica tanto da venire indicata come la Piccola Gerusalemme. Più che pagine di storia, una realtà tangibile letteralmente cancellata dalla violenza nazista. Visioni di guerra riempiono libri, scorrono in fiumi di parole, sussurrano il loro dolore da angoli e scorci che rimandano ad un passato forse a volte troppo recente dove Hitler e Stalin con il patto Ribentrop-Molotov decisero di diversi la regione ai loro confini.
Il risultato? una tragedia immane con tutti gli ebrei giustiziati e i lituani deportati in Siberia. I partigiani lituani combatterono con ardente impeto, difesero, credetterò, sognarono, poi rivoli rossi sulla neve sempre più ampi segnarono il loro destino. Nel 1990 dichiarò finalmente la propria indipendenza dall’unione sovietica, che la ignorarono fini 1991, quando tentarono di prendere d’assalto il Parlamento e la torre della Televisione, persero la vita 14 persone prima che la loro indipendenza fosse riconosciuta a livello internazionale.
Vilnius si rialzò dalle proprie ceneri e introdusse la propria moneta, partecipò con la propria bandiera alle Olimpiadi Invernali del 1992 ed infine entrò a far parte dell’Unione Europea. Quartiere ebraico che spinse Napoleone a chiamarla la Gerusalemme del Nord, diviso in Ghetto minore e Ghetto Grande, è stato teatro di fucilazione di massa, un passato cruento che riposa nella città odierna. Molti i palazzi di valore storico che si trovano al suo interno come la Grande Sinagoga dove si custodivano 18 rotoli della Torà, in grado di accogliere fino a 5.000 fedeli.
Un orizzonte che riaccende romantiche evocazioni
Vilnius risplende, le sue lunghe giornate la irradiano di calma e di quiete, quanto di fresca e giovane vitalità. È un orizzonte che riaccende romantiche evocazioni e ricama prospettive future, fulgide e solari. Passeggiando fra le sue vie scopriamo la chiesa di Sant’Anna, in stile neogotico, risalente al 1394. 33 forme diverse di mattoni, compongono la facciata, tre torri, archi allungate disegnano la sua aurea di bellezza sospesa nel tempo. Ricostruita nel 1582 dopo un incendio, la sua particolare estetica colpì perfino Napoleone tanto da dire di volerla portare a Parigi nel palmo delle proprie mani. La Cattedrale dei Santi Stanislao e Ladislao, è il palcoscenico della vita religiosa, risale al 1251 ed è stata edificata nello stesso posto, dove sorgeva un tempio pagano proprio per testimoniare la conversione del Re alla religione cristiana. Al suo interno si trova la basilica, dedicata a San Casimiro, la Madonna dei Sapiega, circondata d’oro, alla quale le sono attributi molti miracoli. Suggestive le catacombe, qui, riposano molti nomi illustri che hanno segnato la storia della Lituania, come Vytautas il Grande, il cuore di Re Vladislovas Vaza, la regina Elisabetta d’Austria, il re Alexander di Polonia.
La Cattedrale è un maestoso edificio in un’altrettanta maestosa, spaziosa e geometrica piazza. Un’ampiezza che scivola nello sguardo fluidamente, il senso di profondità, d’infinito e di metafisica situazione che rinsalda i punti di fuga del pensiero, trovano forza e ragion d’essere linfa per il domani che verrà. Non è un caso se da qui, nel 1989, partì la catena umana da due milioni di persone e lunga 600 chilometri che passava per Riga (Lettonia) e finiva a Tallinn (Estonia) per ricordare al mondo la situazione di tre Stati sotto l’occupazione di Mosca. Dietro la Cattedrale, sulla cima di una collinetta, troviamo la Torre di Gediminas, in mattoni rossi e dalla forma ottagonale.
Pochi passi e si arriva al complesso dell’Università di Vilnius, dove si può salire sul campanile per ammirare la città. Dalla Cattedrale parte la via più importante, Gediminas Avenue, che concentra le istituzioni centrali del Paese come il Parlamento e la Corte costituzionale e il Museo delle vittime del genocidio, allestito nello stesso edificio usato per cinquant’anni dal Kgb. Gediminas Avenue è anche la moderna via dello shopping, frenetica e frizzante, con numerosi locali, dove il senso del relax è una pausa piacevole fra caffè e cocktail molto originali.
Un quartiere di Vilnius decisamente originale è il quartiere Užupis, la Repubblica degli artisti che da oltre vent’anni raccoglie scrittori, intellettuali e pittori con una propria Costituzione di 41 articoli che punta molto sulla felicità e sull’anticonformismo. In questa strada, dal tipico stile bohemien, gli artisti della città s’incontrano per esporre e parlare delle proprie opere e delle proprie idee.
Armonia d’intima allure
Il senso della musicalità, l’armonia, l’intima allure è una condizione speciale che raramente s’innesta al fascino di una città, a Vilnius succede. E’ un invito a scoprire la sua elegia nascosta, il diletto del vivere e la voce sommessa della nostra anima, tutto in una passeggiata nella città vecchia. Partendo dal municipio, strade e stradine formano un dedalo magico che rivela angoli gravidi di sfumature inebrianti. Serenità, bellezza evocativa, sensazioni di calma per un ritrovarsi nel risveglio della città, magari seduti su comodi divani in piazza gustando manicaretti tipici.
La cucina locale è molto gustosa e vanta una grande varietà di piatti a base di carne, farina e patate che sono il prodotto base della cucina lituana. Da provare i Cepelinai grossi gnocchi di patate bollite, con ripieno di carne, molto particolari anche le salsicce di patate a forno (vèdarai). Ma ciò che più vi sorprenderà sono le zuppe estive. Delicata, fresca, profumata è la Šaltibarščiai, una zuppa di latte fermentato con barbabietole rosse marinate, erba cipollina, cetrioli, aneto e uova sode accompagnate da patate bollite a forno. Il suo colore rosa, è un invito a scoprire la cremosità avvolgente che avvolgerà ogni papilla gustativa.
Promanade nella scenografica vitalità di Vilnius, è un’esperienza che rinasce in nuove sensazioni, in armonica evanescenza del momento, è vivere il passato in dialogo con il presente sullo sfondo del futuro, è incontrare il sorriso della gente, è riconoscere la seduzione della più antica via di Vilnus Via Pilies, dove si concentrano monumenti e localini tipici. E ancora l’Università con i suoi cortili interni e la Biblioteca, e il Palazzo Presidenziale, dai tratti neoclassici, stile Impero, candore bianco che s’impone allo sguardo e quasi con raggiante grazia ci concede il dubbio di una dimora lontana dalla sua funzione rappresentativa.
Dalla parte opposta, dopo il Municipio, giungiamo fino alla Porta dell’Aurora costruita tra il 1503 e il 1522 come parte delle fortificazioni di Vilnius. Il nome della porta deriva dal quartiere di Ostry Koniec, appena fuori porta, ed è l’unica rimanente delle nove porte cittadine, tutte demolite per ordine del governo alla fine del XVIII secolo. Presso la Porta dell’Aurora si trova l’immagine di Maria venerata come Madre di misericordia, gli abitanti, molto devoti, volgevano da questo luogo le loro preghiere per se stessi e per la protezione della città. In seguito fu costruita una cappella per ripararla dalle intemperie il cui accesso è costituito da una scalinata monumentale, oggi il Santuario è venerato dai cristiani cattolici, ortodossi e luterani. Papa Giovanni Paolo II venne in pellegrinaggio il 4 settembre 1993. La visione è molto evocativa, è come se la porta stessa rappresentasse un varco mistico, una soglia, dove il tempo si ferma.
Vilnius continua a sorprenderci con un sogno che fluttua nell’aria e ci regala la possibilità di fare il giro su una mongolfiera, dietro prenotazione. Nel silenzio dei cieli la Lituania si lascia ammirare mentre tanti nasi all’insù curiosi e stupiti ammirano la danza sospesa di tante mongolfiere tra nuvole e riflessi azzurri. Impressioni di una favola tra avventura e sogno romantico
Vilniun e il suo desiderio di crescere foriera della propria identità, della sua storia e del fascino architettonico. Vilnius sognante e felice che accoglie il visitatore e regala attimi di felicità. Aprendo le porte dei suoi hotel storici, intimi, eleganti, internazionali come il Relais & Chateaux Stikliai carico di charme e il Kempinski Hotel Cathedral Square, raffinato e di carattere.
Vilnius magia baltica tra serenità e cultura.
Vilnius Tourism Office
Vilniaus g. 22
Didžioji g. 31
Šventaragio g. 2
Rodūnios kelias 2-1
Tel. +370 5 262 9660
http://www.vilnius-tourism.lt/en/
Relais & Chateaux Stikliai
Stikliai Hotel
Gaono Str. 7
LT-01131 Vilnius – Lituania
Tel.: + 370 5 264 95 95 – Fax: + 370 5 212 38 70
http://www.stikliai.com
Kempinski Hotel Cathedral Square
Universiteto street 14 –
01122 Vilnius – Lithuania
Tel +37052201100 – Fax +37052201120
http://www.kempinski.com/en/vilnius/hotel-cathedral-square
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(15/07/2015)
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