Luxury anti covid. Emirati Arabi Uniti e Dubai: Turismo “luxury” del vaccino anti-covid. All inclusive, compreso il vaccino Pfizer? A Dubai si può, basta pagare. Sconto-ristorante e curiosità, si incoraggiano così i viaggi per i ricchi.
di Giulia Garofalo
All’inclusive luxury anti covid. Lo chiamano il “vaccination-vacation”, una cacofonia creata attorno al “turismo del vaccino” che sta incuriosendo sempre più persone riguardo alla possibilità di farsi inoculare il farmaco anti-coronavirus e, con l’occasione, anche una vacanza a Dubai. Tra le altre destinazioni, anche l’India e il Madagascar.
È quanto succede mentre in Europa ci si interroga su dove siano finiti gli stock già prodotti da AstraZeneca e Pfizer a fronte di un rischio di rallentamento delle campagne vaccinali nei Paesi dell’Ue. Bruxelles in queste ore fa i conti con il taglio delle consegne attese dai fornitori. Di oggi, la notizia che mancano le dosi a Madrid e che le autorità sanitarie hanno deciso di sospendere le vaccinazioni in Spagna (almeno per due settimane) dato che stanno finendo le scorte.
Contemporaneamente (e sembra un paradosso), aumentano le ricerche e prenotazioni per il cd. turismo vaccinale per chi può permettersi di organizzare un viaggio nelle destinazioni luxury negli Emirati Arabi Uniti o in India per prendere al ‘volo’ l’opportunità di vaccinarsi. Stando ai dati diffusi da Our World in Data, in UAE il vaccino è già stato somministrato ad almeno 2,5 milioni di pazienti. Anche lo sceicco Rashid Al Maktoum si è fatto vaccinare a novembre dello scorso anno con Sinopharm, il vaccino Made in China. Il Paese offre vaccinazioni gratuite contro il covid19 a tutti i cittadini e residenti dal 16 gennaio. E, da qualche giorno, si concedono anche appuntamenti privati.
Britannici un passo avanti nei viaggi “vaccine-inclusive”
Qualche giorno fa si è appreso che Knightsbridge Circle, un tour operator britannico sta proponendo ai clienti di considerare un viaggio con “vaccino incluso”. Sembra un’ottima soluzione che, come conferma un’italiana residente a Dubai, è disponibile in una realtà da sogno: una città che oltre al clima caldo e al mare offre strutture ricettive e resort da VIP con tanto di 5 stelle e ogni comfort. Ecco perché i pacchetti proposti allora si fanno interessanti nel momento in cui ci si può permettere il lusso di ricevere la dose del nuovo oro liquido: il vaccino contro il coronavirus. E questo si legge anche nei titoli del Telegraph e dell’Independent che parlano di “nuova frontiera” del turismo in piena pandemia in cui a fare ad apripista ci sono proprio degli inglesi.
Un pacchetto costoso: come si accede?
Serve un’iscrizione annuale al club privato che prevede un costo di 25.000 sterline (equivalgono a circa 28.000 euro). I soci possono così chiedere di accedere ad un “pacchetto” di viaggio che è tanto caro quanto assicurato, dato che si atterra a Dubai, una delle città più sicure al mondo. Una volta a destinazione, inizia l’esperienza, unica ed eccezionale, di somministrazione in via provata del vaccino prodotto dalla Pfizer. Tra un giro e l’altro, due passi in spiaggia, poi al gran Mall per lo shopping di rito. Per poi riposarsi come si deve al resort. Ovviamente, stiamo parlando di prezzi medi, perché aumentano progressivamente a seconda delle opzioni di pernottamento. Può salire fino a 40.000 sterline, ad esempio, se si è ospiti al noto Jumeirah Beach Hotel.
C’è chi ha accolto con favore questa “grande trovata di marketing” e chi invece esprime forti perplessità attraverso i post nelle piattaforme Social. Certamente, chi si rasserena può essere il turista d’elite. Sarebbe il caso dei super-ricchi nel Regno Unito, che però ora devono trovare i modi di aggirare la burocrazia e poter intraprendere viaggi “essenziali” fuori dal Paese alle prese con la variante inglese del covid-19.
Sconto-vaccino in alcuni ristoranti
Dato che tra i tanti già vaccinati ci sono sempre più turisti stranieri, probabilmente a caccia di posti in cui mangiare (per l’europeo medio, lo scontrino di Dubai è spesso un mezzo shock), molti ristoratori hanno ben pensato di fare qualche concessione. C’è chi applica il 10% di sconto a chi ha ricevuto la prima dose di vaccino, chi il 20% a chi ha fatto il richiamo. ( https://www.theitaliantimes.it/ )
di Giulia Garofalo
(30/01/2021)
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