Bottura e Gucci. Il connubio fa già parlare di sè. Il numero uno della cucina in Italia e la maison del lusso fiorentina insieme sono già una notizia. L’imminente apertura del Gucci Garden, il nuovo bistrot che porta la firma di Bottura non è l’ennesima apertura di un locale trendy, ma l’emblema di una tendenza di business che può dare il proprio prezioso contributo allo sviluppo del brand Made in Italy.
di Lucia Bisogni
Firenze – Una location eccezionale, il piano terra del palazzo della Mercanzia in piazza della Signoria a Firenze, 35 coperti, la cucina sempre aperta con orario continuato, un menù firmato dal patron della Francescana e tutta la classe della maison Gucci. Queste sono le basi di partenza del Gucci Garden che aprirà martedì in occasione del primo giorno di Pitti Uomo e che si pone come una via di mezzo tra il bistrot e il ristorante di alta cucina, come un luogo dove la tradizione italiana, non mancheranno chianina e tortellini, incontrerà la migliore cucina internazionale. Il tutto creato dal genio di Bottura e curato dai suoi collaboratori più selezionati.
La cucina, infatti, sarà guidata da Ana Karine Lopez Kondo, che arriva dal Central di Lima, uno dei migliori ristoranti del Sud America, e moglie di Taka Kondo, sous chef della Francescana.
Bottura si è sempre solo impegnato nella sua Francescana e nei suoi Refettori diffusi in tutto il mondo. Questa con Gucci è la prima collaborazione esterna al proprio ristorante portata avanti dallo chef tristellato. Una collaborazione nata dall’amicizia consolidata dello chef con Marco Bizzarri, amministratore delegato di Gucci e, secondo Panorama, uno dei 20 manager più influenti al mondo.
Se le regole dell’alta cucina impongono spesso collaborazioni esterne per la sopravvivenza stessa dei ristoranti, che devono fare i conti con costi di gestione altissimi, questa prima volta del nome e dello stile Bottura fuori dalla Francescana ha tutto ciò che occorre per non essere un flop.
Grandi nomi dell’alta cucina che collaborano con altrettanti grandi nomi del fashion. Quello che vediamo nel progetto Gucci Garden è un trend che si ritrova anche con altri nomi. Un esempio fra tutti Niko Romito, altro 3 stelle italiano che coordina e firma i ristoranti dei diversi hotel Bulgari in tutto il mondo.
Il grande chef, che è già di per sè un’azienda, riesce in questo caso ad ampliare i propri orizzonti e le aziende partner ottengono un plus di visibilità e di interesse per il nuovo progetto. La commistione tra diversi settori come ad esempio la moda e la cucina, può portate vantaggio a entrambi.
Lo si nota da tempo con i ristoranti e i locali legati ai nomi dell’alta moda, ma anche con la diffusione di locali che, accanto alla cucina, offrono la possibilità di acquistare non solo prodotti legati al food, ma abbigliamento, complementi d’arredo, libri. Veri e propri luoghi dove vivere un’esperienza a tutto tondo.
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Lucia Bisogni
(07/01/2018)
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