Si ordina anche con un’app, bastano sei dollari e cinque minuti: è il primo prodotto di Creator, una start-up in cui ha investito anche Google.
Redazione
San Francisco – Il 27 giugno ha aperto a San Francisco il primo «ristorante robot». Si chiama Creator e vende hamburger preparati da una macchina. Che fa tutto al momento: cuoce la carne, affetta pomodori insalata, uova sode, cetriolini, aggiunge le salse e il formaggio. Per avere l’hamburger, che si potrà ordinare anche con un’app, bastano sei dollari e cinque minuti. Si punta quindi sul rapporto qualità-prezzo.
Dietro c’è uno sviluppo tecnologico notevole: il robot è lungo più di quattro metri, ha 7.000 componenti, è in grado di preparare due hamburger al minuto. Costa circa un milione di dollari e Creator ha impiegato otto anni per metterlo a punto. Più che un ristorante, si tratta quindi di una vera e propria startup. Che ha richiesto le risorse necessarie a una startup: nel progetto hanno investito (tra gli altri) Google Ventures, Khosla Ventures (fondo molto attento alle nuove tendenze alimentari) e Root Ventures (il cui focus è invece sull’hardware). L’ammontare dei finanziamenti incassati non è noto. Ma, dal 2013 a oggi, dovrebbe aggirarsi attorno ai 25 milioni di dollari.
Anche la storia del ceo di Creator, Alex Vardakostas, è singolare: da ragazzino ha lavorato nel fast food dei genitori. Ma poi ha studiato fisica. E, una volta arrivato in Silicon Valley, ha deciso di unire le due cose. L’obiettivo non è, quindi, solo dare una dimostrazione di cosa possa fare un robot in cucina: è creare un nuovo modello di ristorazione. «Abbiamo diversi vantaggi», ha Vardakostas a TechCrunch. Ad esempio, un ristorante di Creator ha in media «il 50% in più di superficie calpestabile». Tradotto: il robot è molto più piccolo di una cucina e ha quindi bisogno di spazi (e di spese) ridotti. Senza dimenticare i costi ridotti per il personale.
Fonte: www.lastampa.it
Redazione
(28/06/2018)
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