Kenneth Tarver Dio mi ha dato un talento e un dono. Sono grato e onorato di presentare il mio timbro, il talento e la creatività.
Sublimi ambivalenze di grazia e luminosità. Kenneth Tarver tenore leggero che in-canta con la bellezza espressiva della purezza, sfumature di sensibile beltà. Kenneth Tarver, lei è conosciuto come uno dei migliori tenori di grazia del momento. Ci può raccontare brevemente il suo inizio?Il mio debutto operistico è stato nel ruolo di Don Ottavio del Don Giovanni di Mozart, all’Oberlin Collage Conservatory of Music. Quando ero studente non avrei mai potuto immaginare che in future avrei cantata quell personaggio nei miei debutti europei sia a Stoccarda che al Festival Aix-en-Provence in Francia e, ancora più significativo, nella registrazione dell’opera con René Jacob per Harmonia Mundi E’ la musica che le è venuta incontro o il contrario? Dal barocco di Haydn, all’ottocento rossiniano seriosità e melodramma? Il compositore che la coinvolge maggiormente? Virtuosismo, talento, genialità, è una questione di feeling musicale? Ha calcato i più autorevoli teatri internazionali da New York, a Berlino, da Amsterdam a Bruxelles, Parigi, Londra, solo per citarne alcuni, cosa le hanno lasciato e cosa sente aver regalato ai loro pubblici? Il suo primo pensiero quando entra per la prima volta in un teatro? Palcoscenici lirici e prestigiose sale di concerto, due versioni di un’autentica passione? Se dico emozione, successo, musica, vita, che ordine le da? All’Auditorium Verdi di Milano, in questi giorni, è impegnato come solista ne “La Passione secondo Matteo” di Bach per voci soliste, doppio coro e orchestra, direttore Ruben Jais. La tensione dell’anima come vibra nella voce di un tenore quando entra nelle corde della musica sacra? E’una partitura di grande respiro musicale che affronta l’episodio-chiave del Cristianesimo: dall’ultima cena di Gesù al tradimento di Giuda, fino alla condanna a morte, alla crocifissione e alla sepoltura di Gesù. Esige una preparazione particolare? Il suo di respiro scende o discende l’umana passione che accompagna la drammaticità di quest’opera? Kenneth Tarver e l’opera. Dove sta il punto d’incontro? E il punto di non ritorno? Canta con il cuore o con la mente? Il desiderio che cammina con lei? Progetti futuri? Kenneth Tarver in tre aggettivi di Antonella Iozzo © Riproduzione riservata (12/05/2011) |
Kenneth Tarver, a leggiero tenor whose bewitching voice is pure and expressive, full of sensitivity and beautiful nuances. Kenneth Tarver is known as one of the best tenore di grazia of the moment. Can you tell us briefly the beginning of your career? My first operatic role was Don Ottavio in Mozart’s Don Giovanni, at the Oberlin Collage Conservatory of Music. As a student I would never have imagined that later in life I’d portray that role in my European debuts in both Stuttgart Germany and the Aix-En-Provence Festival in France and, most significantly, record the opera for a CD with Rene Jacob’s for Harmonia Mundi. Did you find Music or was it Music that found you?As a youngster from Detroit I was always fascinated with creative arts and I was fortunate to have had the support of my family. I saw shows like Annie, A Chorus line, Sweeney Todd, Alvin Ailey Dance Theater of Harlem and Hamlet. In elementary school at the age of 9 I played the role of the Tin Man in the Wizard of Oz and I recall the horror of having to appear on stage in ballet shoes and tights. I sang solos in the school chorus at the age of 13 and at age 16 I left home as a scholarship winner to attend Interlochen Arts Academy, which is where I began to receive concentrated vocal training. In your Repertoire coexists Mozart, Verdi, Bach…How do you approach different composers? What’s the difference between Haydn and Rossini? Who is the composer that you like the most? Can you learn virtuosity and the feeling with Music or is an innate talent? You have sung in important theatres (New York, Berlin, Amsterdam, Brussels, Paris, London). How did you feel singing in these places and what do you think you have given to their different audiences? What’s your first thought when entering for the first time in a theatre? Prestigious opera stages and concert halls are two versions of the same passion or there is difference between singing in one or in the other? What order do you give to emotion, success, Music and personal life? At the Auditorium Verdi in Milan, you performed as a soloist in “La Passione secondo Matteo”. How is the passion, the tension of the soul vibrating in the voice of a tenor when singing sacred music? The Passion is a score of great music that addresses a key episode of Christianity: does it demand a special preparation? How do you sing the human drama and the passion of this work? Kenneth Tarver and the opera. Where is the meeting point? And the point of no return? Do you sing with your heart or with your mind? What’s your wish for the future? Future projects? Kenneth Tarver in three adjectives by Antonella Iozzo © reserved production |
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