La chitarra di Barrueco. La sublime bellezza di Bach, la brillante eleganza di Scarlatti,il fuoco del flamenco, le immagini, i suoni e i colori della Spagna nella chitarra di Manuel Barrueco. Redazione
Roma – Manuel Barrueco – uno dei più grandi chitarristi di oggi in ambito classico, forse il più grande – si esibisce martedì 25 marzo alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza, per i concerti della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.
Barrueco ha iniziato a suonare la chitarra a orecchio a Cuba e ha concluso gli studi al Peabody Conservatory of Music, una delle più prestigiose istituzioni musicali degli Usa. In questa sua duplice formazione sta forse il segreto di questo artista, che si fa amare per la naturalezza e l’immediata e spontanea comunicativa ma anche ammirare per il gusto, l’eleganza, lo stile. Tutte queste sue qualità avranno modo di rifulgere al meglio in un programma che spazia dal Settecento di Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti ai ritmi e ai colori spagnoli di Isaac Albeniz e Joaquìn Turina.
Il programma è diviso infatti nettamente in due part. Nella prima Barrueco esegue la Suite in re maggiore BWV 1007 di Johann Sebastian Bach e cinque Sonate di Domenico Scarlatti: in origine destinate rispettivamente al violoncello e al clavicembalo, ma che si adattano particolarmente bene alla chitarra, strumento sempre alla ricerca di brani da aggiungere al suo repertorio, per ovviare alla disattenzione nei suoi confronti da parte dei grandi autori dei secolo passati.
La situazione è radicalmente cambiata a partire dal Novecento, soprattutto per merito dei compositori spagnoli, che, rispondendo all’appello del grande chitarrista Andrés Segovia, hanno dato un decisivo impulso alla musica per chitarra. Ed è a due compositori spagnoli che Barrueco dedica la seconda parte del suo concerto. Del sivigliano Joaquìn Turina si ascolterà la Sonata op. 61 del 1931, che usa anche la tecnica del rasguedo, tipica della musica flamenca.
Descrizioni impressionistiche dei luoghi, dei colori, dei suoni della Spagna sono i cinque pezzi di Isaac Albeniz: un’immagine di Cordoba, un tango, la visione di un’antica torre a picco sul mare. Albeniz ha scritto queste musiche per se stesso e quindi per il pianoforte, di cui era un celebre virtuoso, ma Barrueco, suonandole con lo strumento tipico delle tradizioni musicali spagnole, le riporta a quello che è forse il loro autentico carattere.
Manuel Barrueco chitarra
J. S. Bach Suite in re maggiore BWV 1007
D. Scarlatti 5 Sonate: in mi minore K 11, in mi minore K 32, in si bemolle minore K 27, in mi minore K 474, in mi maggiore K 531
J. Turina Sonata op. 61
I. Albéniz Preludio da España op. 165 n. 1
I. Albéniz Rumores de la Caleta da Recuerdos del viaje op. 71 n. 6
I. Albéniz Tango da España op. 165 n. 2
I. Albéniz Cordoba da Cantos de España op. 232
I. Albéniz una toree sul amre da Piezas Caracteristicas op. 92
Martedì 25 marzo 2014 ore 20.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma – Piazzale Aldo Moro 5 – Info: : Istituzione Universitaria dei Concerti Tel. 06 3610051-2 – www.concertiiuc.it
Redazione
(21.03.2014)
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