La Musica, l’altra voce. For Haydn Education al Teatro di Pergine Valsugana, l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da Marco Pierobon. Un programma evocativo, suggestivo, coinvolgente: America!
di Antonella Iozzo
Pergine Valsugana (TN) – La Musica, l’altra voce che rivela noi stessi e il mondo circostante, saperla ascoltare è cogliere le infinite sfumature della cultura e del reale. S’inserisce i questo contesto il programma Haydn Education che porta la musica nelle scuole, con percorsi differenziati per fasce di età.
Concerti, incontri con gli artisti, attività per entrare in contatto con il meraviglioso mondo della musica e scoprire come può aprire la mente, stimolare la curiosità, innescare lo spirito critico. Connessioni con il mondo che iniziano con il mondo della musica ed i suoi interpreti. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano ne è più che un valido esempio è testimonial di una vicinanza con la società che non solo avvicina i più giovani alla musica ma ne evidenzia il carattere formativo, e la sinergia, senso etico e valori umani. Qualità indispensabili per una società protesa alla crescita culturale del domani.
Tra gli eventi del programma Haydn Education una serie di sei concerti per le scuole primaie e secondarie che si sono concluse con un concerto serale, sabato scorso, presso il Teatro di Pergine Valsugana. Sul palcoscenico l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, direttore e solista Marco Pierobon.
Un programma evocativo, suggestivo, coinvolgente “America!” Un viaggio musicale che si apre all’immaginazione e conduce l’ascoltare oltre oceano, in quel sogno che si mescola alle pieghe del desiderio avvicinandoci a nuova realtà possibile, “America!” riprendendo una delle frasi più famose di La leggenda del pianista sull’oceano di Morricone. S’inizia da qui, con una Suite da “La leggenda del Pianista sull’oceano”, appunto, di Ennio Morricone.
L’Orchestra Haydn punta dritto al cuore e quella linea dell’Oceano diventa immagine in musica, tutto scorre nella sentita e sincera interpretazione degli archi, mentre le evoluzioni esecutive dei fiati assumono sempre più i colori delle emozioni passando dal seducente, all’intimistico fino ad una certa profondità lirica. Il gesto del direttore Pierobon e ampio e proteso verso quel sentimento che anima ogni singola nota.
A seguire West Side Story Suite, tratti dall’omonimo musical di Leonard Bernstein. Indimenticabile fascinazione armonica e melodia la cui forza espressiva dirompe con ritmo e carattere, quello del maestro Pierobon che non solo dirige ma diventa formidabile solista con la sua tromba. Attraverso il celeberrimo lavoro di Bernstein la musica diventa messaggio di integrazione e apre una riflessione sull’intolleranza razziale, ecco allora come la sua forza intrinseca la sua potenzialità comunicativa si trasforma in dialogo sulle dinamiche sociali. Basta saper ascoltare i diversi linguaggi, Haydn Education parte dalla musica.
L’interpretazione di Marco Pierobon è energia, slancio, freschezza. Un’eruzione incandescente che sa modulare, cadenzare, lasciando che l’ottima padronanza strumentale dell’orchestra ne rilanci la perfetta armonia. West Side Story è un musical di grandi emozioni e questa nell’interpretazione dell’Orchestra Haydn e Pierobon ne evidenza il sentiment nella sua massima essenza.
Marco Pierobon è carismatico anche quando lascia la tromba o la direzione e conversa con il pubblico, la sua loquacità è musica in parole che avvicina e conquista.
Dal grande Leonard Bernstein a George Gershwin, talento incontrastato di Broadway negli anni Venti e Trenta il passo è breve, basta un titolo: Rhapsody in Blue ed è magica atmosfera, alchimia musicale di jazz e classica, contaminazione di stili e linguaggi che si fondono e si completano in un‘inafferrabile istante che reinventa la musica, che modifica il corso estetico musicale del Novecento.
Rhapsody in Blue, un unico scenario sonoro, una sua identità ben precisa. In questa versione per tromba e orchestra piuttosto che per pianoforte, la tromba di Pierobon esalta, cesella, sfuma la straordinaria fantasia del compositore, che riuscì ad alternare magnificamente vivacità ritmica a momenti malinconici. Temi ricorrenti, progressivamente arricchiti nel corso dello svolgimento musicale. È un susseguirsi di tensioni emotive, di dinamiche ad iniziare dal tema principale, introdotto in apertura dal famoso glissando del clarinetto, egregiamente eseguito, poi, affidato all’Orchestra Haydn, che riemerge, a volte, trasformato da variazioni ritmiche e dinamiche.
Una fusion sonora perfetta, sostenuta dai timbri bruniti degli ottoni seguiti da quelli più delicati dei legni che s’integrano perfettamente al gesto e alla verve direzionale e solistica di Marco Pierobon.
Per il finale torna Leonard Bernstein Slava, A Political Overture for Orchestra, scritta per il concerto inaugurale della prima stagione del suo amico violoncellista Mstislav Rostropovich alla guida della National Symphony Orchestra di Washington, D.C. Durante il brano un nastro magnetico riproduceva le voci di Bernstein, Michael Wager, Adolph Green e Patrick O’Neal che inscenano un comizio politico, arricchito da boati di folla in acclamazione. Gioco vivace ed entusiasta di suoni e voci qui, sostituiti dalla voce unica della tromba di Pierobon e dalle acclamazioni orchestrali. Originale interpretazione che strappa sorrisi e applausi.
Un concerto che rende la musica protagonista di un sano divertimento a misura di comunicazione aperta al futuro che si conclude con un bis ironico il Rondò for Lifey di Leonard Bernstein. Lifey è il nome dello Skye Terrier di Judy Holliday. Un brano giocoso che inizia con una breve, lenta ed espressiva introduzione di tromba solista, per poi prendere improvvisamente vita con l’introduzione del tema principale tutto in soli due minuti. Rondo for Lifey, infatti, è uno dei due lavori più lunghi della serie, che dura collettivamente solo otto minuti.
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di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(16/05/2022)
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