Orchestra Sinfonica di Milano inaugura alla Scala

Orchestra Sinfonica di Milano inaugura  sul palco del Teatro alla la propria Stagione, con la direzione di Emmanuel Tjeknavorian. In programma: Dmitrij Šostakovič, Ludwig van Beethoven, Petr Il’ič Čajkovskij.
Redazione 

Orchestra Sinfonica di Milano inaugura alla Scala
Tjeknavorian dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano in Amore in musica foto di Angelica Concari

Orchestra Sinfonica di Milano Direzione Musicale del M. Emmanuel Tjeknavorian.. Domenica 15 settembre (ore 20) è una data che rappresenta un’ulteriore attestazione della vicinanza tra due istituzioni del mondo culturale milanese e italiano, l’Orchestra Sinfonica di Milano e il Teatro alla Scala, la cui gentile ospitalità consente all’Orchestra di Largo Mahler di inaugurare sul suo palco la propria Stagione.

Un debutto attesissimo, quello di Emmanuel Tjeknavorian come guida della Sinfonica di Milano: “Sono entusiasta di rivolgermi a voi per la prima volta in qualità di Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano – come vostro Direttore Musicale. Questa Stagione inaugurale segna non solo un traguardo personale, ma anche l’inizio di un emozionante viaggio per tutta la nostra comunità”, afferma il Direttore austriaco.

Una programmazione che vede 31 programmi sinfonici affiancati da 4 rassegne collaterali, grandi solisti, da Daniel Lozakovich a Daniel Müller-Schott, da Thomas Hampson a Sergei Babayan, e un repertorio estremamente ampio, da Pergolesi a Ravel, da Haydn a Prokofiev.

Il Concerto Inaugurale della Stagione 2024/2025 dell’Orchestra Sinfonica di Milano è un impaginato estremamente caro al Direttore Musicale. Tjeknavorian se le ricorda bene, quella volta in cui ha messo piede su un podio per la prima volta, e la prima volta in cui lo ha fatto con un’orchestra professionista. E si ricorda anche cosa ha suonato: la Seconda di Beethoven e l’Ouverture Festiva di Šostakovič. Ora le mette insieme e apre il suo cuore sul palco del Piermarini per dare l’abbrivio a una delle Stagioni più importanti della sua carriera da direttore. E corona il programma con la Quarta di Čajkovskij.

Da una parte, la Sinfonia n. 2 di Beethoven, scritta intorno tra il 1800 e il 1802 – il periodo in cui il compositore avverte le prime avvisaglie di sordità – e, sin da subito, i contemporanei percepirono nell’opera qualcosa di eccessivo e sorprendente rispetto alle loro abitudini di ascolto. Anche se quest’opera rappresenta ancora un lavoro giovanile (“il Finale è troppo bizzarro, selvaggio e rumoroso”), nell’opera esiste già la futura grandezza beethoveniana.

Dall’altra, l’Ouverture festiva di Šostakovič, Si tratta di una pagina che risale al 1947, composta per celebrare il trentennale della Rivoluzione d’ottobre. In verità questo brano sinfonico dovette attendere il 1954 per essere eseguito. Un anno sereno e ricco dal punto di vista creativo, anche perché il contesto politico si mostrava più sereno per il musicista (Stalin era morto l’anno precedente), che si apprestava a riflettere sul senso della musica a programma in rapporto alla società russa.

A suggellare questo denso programma sinfonico, la Quarta Sinfonia di Čajkovskij, lavoro che il compositore realizza tra il 1877 e il 1878, periodo in cui il suo dramma interiore si fa sempre più acuto: proprio nel 1877 Cajkovskij sposa Antonina Miliukova in un matrimonio di copertura che gli provoca una profonda sofferenza. Il destino che bussa alla porta, che ci rimanda alle prime battute della Quinta di Beethoven, giunge puntuale all’inizio della sinfonia, con gli ottoni che squillano inesorabili e aprono così l’Andante sostenuto. Di queste prime battute lo stesso Cajkovskij scrive alla sua amica Nadezda Filaretovna, la baronessa von Meck: “L’introduzione è il nocciolo dell’intera Sinfonia; l’idea principale è il fato, forza nefasta che si oppone al conseguimento della nostra felicità e che perfidamente fa sì che benessere e pace non siano mai perfetti, mai scevri da nubi; quella forza che sta sospesa come la spada di Damocle sul nostro capo, e incessantemente ci amareggia l’animo.”

Un programma emotivamente denso, in cui gli stati d’animo si alternano repentini con enorme concitazione. Tjeknavorian dà un assaggio di quello che sarà la Stagione 2024/2025, una Stagione per tutti, che non esclude nessuno, e che, come afferma il Maestro, “garantisce in ogni sua parte che tutti coloro che saranno in sala, da settembre a giugno, saranno toccati emotivamente da ciò che ascolteranno.” Ognuno è invitato a vivere la sua personale esperienza con l’Orchestra Sinfonica di Milano.

Concerto d’inaugurazione, il  debutto di Emmanuel Tjeknavorian nel ruolo di Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano avviene sul palco del Piermarini: Beethoven, Šostakovič e Čajkovskij, in un programma dal significato profondo per il Direttore austriaco

Domenica 15 settembre 2024 ore 20
Teatro alla Scala, Piazza della Scala

Dmitrij Šostakovič
Ouverture Festiva in La maggiore op. 96

Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 2 in Re maggiore op. 36

Petr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia n. 4 in Fa minore op. 36

Info  : https://www.sinfonicadimilano.org/https://www.teatroallascala.org/it/index.html – e Foto : Tjeknavorian dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano in Amore in musica – di  Angelica Concari

 

    Redazione
  (18/06/2024)

 

 

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