L’eco degli avvenimenti passati è una suggestione nell’espressione di Rava
Pergine Valsugana (TN) – Il tempo della memoria e l’eterno vissuto sono paesaggi interiori dilatati in materia sonora da Enrico Rava. “Requiem per Chris” soggetto inedito di Andrea Camilleri, con Rava, Sergio Rubini e con Rava New Generation plus Mauro Negri, (Enrico Rava tromba, Mauro Negri sax soprano / clarinetto, Giovanni Guidi piano, Stefano Senni contrabbasso, Joao Lobo batteria), è un raffinata introspezione lirica, un viaggio dentro le corde più remote della musica assopitesi in Chris Lambertine, personaggio fantastico attraverso il quale rivive la storia del jazz, una storia che inizia in Sicilia e si conclude nella New Orleans profondamente segnata dall’uragano Katrina. Un’elegante spettacolo andato in scena a Pergine Valsugana.
Le parole di Camilleri fluiscono dalla voce di Sergio Rubini come immagini scolpite dal ricordo mentre il jazz caldo e vibrante ne legge l’essenza trattenuta sul bordeline del linguaggio verbale. È una musica corporea suonata con la pelle, le labbra, il torace, le mani . Enrico Rava valorizza ogni frammento, ogni micro – particella, ogni cellula musicale, con un respiro sonoro che esce dal cuore del jazz e penetra il cuore del pubblico, il risultato è un’inconsapevole evoluzione sensoriale che si deposita lentamente sui tasti del pianoforte.
Le parole si alternano alle note, le note alle parole ed il vento sopra New Orleans, è una musica eterea intrisa d’emozioni che si librano nella voce della notte con una libertà creativa in perfetto equilibrio tra composizione ed improvvisazione.
La storia del jazz, o meglio di un suono che contiene il senso, l’essenza, l’inafferrabile, l’indescrivibile, non è solo la presenza tangibile che guida l’intero spettacolo ma è il significato più intrinseco ed intimo del jazz stesso.
Un immenso indefinito si agita dentro Rava è un suono lento ma lievemente nervoso, palpitante e sensuale, la vita diviene musica e la passione un magma d’impressioni incandescenti. Ogni increspatura, ogni soffio, ogni sospiro, ogni gemito musicale è raccolto in quella elevazione spirituale espressa nel movimento ritmato, un rincorrersi d’emozioni e di tensioni interiori sospesi nella congiunzione spaziale – temporale della scena.
L’eco degli avvenimenti passati è una suggestione nell’espressione di Rava, luoghi musicali che raccontano, distese che respirano, riflessi anteriori di un suono che cammina.
Dopo, solo applausi scroscianti per richiamare sul palcoscenico Rava e la sua tromba, un bis. E’ Jazz . Il suono della tromba è delicato, puro, folgorante, particolare nel timbro, un veloce fraseggio, un’illimitata creatività, un quadro sonoro nella cornice di Pergine Spettacolo Aperto.
di Antonella Iozzo © Riproduzione riservata
(21/07/2008)
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