Spasimo e meditazione

 

 

Spasimo e meditazione

 Energia, dolore, sacrifico, pentimento è la musica di Sollima “Spasimo”

 

 

brunelloBassano del Grappa – Serata densa e impegnativa quella del “ Brunello Baroque experience” proposto al Castello degli Ezzelini di Bassano del Grappa nell’ambito Opera Estate Festival Veneto.
Prima parte interamente dedicata a Boccherini conla Sonata in Do M, op 17, il Quintetto secondo op. 27 e il Concerto in Sol M, op. 3. Composizioni espressive messe in risalto con suprema abilità. Il violoncello di Brunello accompagnato da un nuovo gruppo di musicisti, composto da Fabio Paggioro e Chiari Kanda ai violini, Luca Volpato alla viola, Simone Tieppo al Violoncello, Gianluca Sfriso alla tastiera e Pietro Pompei alle percussioni che vedremo nella seconda parte con il lavoro di Sollima “Spasimo”, ci conducono in un eloquio fluido e accattivante.

La vena delicata e meditativa del primo violino Fabio Paggioro raggiunge armoniosamente Mario Brunello. Leggerezza e brio creativo sono le peculiarità di un’esecuzione impeccabile che ha evaporato in ricchezza di invenzioni, fluidità e colori emozionali. Alla maturazione degli interpreti ed alla freschezza si è aggiunto, poi, uno scavo interpretativo e un’attenzione ai dettagli degni di un quartetto solido e collaudato. La flessibilità nel fraseggio e nel suono, affascinano e avvolgono violini e violoncelli che con purezza cantabile sembrano quasi offrirsi alle varie cadenze per poi intervenire e dialogare con il solista.

Impatto emotivo, suggestioni, incandescenza nell’inafferrabilità del suono è la musica di Sollima “Spasimo” che riempie come un’orchestra sinfonica incendiata di pulsione. Suoni quasi elastici, che si allungano e si ricompattano. Energia, dolore, sacrifico e pentimento c’è tutto in questa composizione, ma soprattutto c’è la sua Palermo.

Lo “Spasimo” è infatti una chiesa di Palermo. E’ il trauma di una chiesa che senza tregua per quattro secoli ha cambiato identità. Teatro, lazzaretto, albergo dei poveri, ospedale. bombardamenti e oblio, declino fisico e psichico l’hanno resa contenitore del vuoto, memoria latente della città. Sollima scrisse questa composizione per la sua riapertura (1995), è una febbrile vertigine che naviga in voci danzanti, in frenetici coreografie che si animano in gesti musicali, in immagini e parole, in note corporee nelle quali la tensione è la prima cosa che si percepisce.

Tutti i musicisti sembrano immersi in un’atmosfera senza tempo, in un preludio mediterraneo che ha radici arabe, orientali e ramificazioni primordiali. La violenta energia del tocco si muta in bellezza feroce, in tepore riflessivo, in struggimento che fende l’aria con l’archetto di Brunello ed esplode in tutta la sua potenza nell’alchimia percussiva. Impeto sonoro sollimiano tra le corde del Brunello Baroque experience, ma che non raggiunge le vette nel respiro e nell’anima.

Il pubblico visibilmente calamitato nel turbine di tale musica emerge con uno scrosciante applauso al quale segue un simpatico bis “la Marcia militare per le strade di Madrid” di Boccherini, effetti singolari, giochi cromatici ed un violino che scivola nelle melodie mediterranee tanto da faci pensare ad una chitarra nelle strade madrilene.

 di Antonella Iozzo © Produzione riservata
25/08/2010

 

 

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