Südtirol Jazz Festival Alto Adige
Bollani diviene sapiente emozionalità narrativa
Bolzano – Dal 26 giugno al 5 luglio 2009 si tiene la ventisettesima edizione del Südtirol Jazz Festival Alto Adige, 60 spettacoli, 45 luoghi, 4 città: Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano per un full immersion nel mondo del jazz, articolata in coinvolgenti eventi sospesi tra azione e immaginazione, tra fantasia ed invenzioni. Ad iniziare dai Mainstage nei quali non mancano i grandi nomi internazionali del jazz, Jazz on the Mountains, splendidi panorami dolomitici e rifugi per suggestivi concerti, Jazz & Wine arte non solo da sentire, Jazz and the Cities, musica nelle strade nelle piazze, nei locali e nei ristoranti delle città altoatesine e per finire Jazz & Banking By Sparkasse eventi musicali e mostre fotografiche all’interno delle filiali della Cassa di Risparmio, sponsor primario della manifestazione.
Per la serata inaugurale al Teatro comunale di Bolzano, un grande evento: Stefano Bollani & Friends “Brazilian Mood”, più che un concerto un’esperienza pura intorno all’inafferrabilità della musica. Un omaggio al Brasile, ai maestri brasiliani, all’evocazione sonora brasiliana ricca di suggestioni, sempre diverse per colori e tensione espressiva.
Sul palcoscenico, insieme a Bollani – pianista vorticosamente agile, dinamico, versatile, dotato di grande padronanza tecno – interpretativa – Nicola Stilo flauto, Mirco Guerrini sassofono, Nico Goriclarinetto, Marcos Sacramento voce ed il virtuoso del mandolino Hamilton De Holanda.
Ogni musicista, alternandosi sul palcoscenico, seduce, incalza e trasmette energia creando l’iridescenza degli impasti sonori, una costante in movimento che tra le dita di Bollani diviene sapiente emozionalità narrativa.
Le musiche dei compositori brasiliani si alternano a brani composti dallo stesso Bollani, una comunione di linguaggi fra musicisti che travalica la temporalità e ci irritisce nelle nostre poltrone procurandoci una vibrazione protesa in sensazioni inebrianti fino a quando scivola in uno scrosciante applauso e ne libera il respiro.
Bollani e il pianoforte, sconvolgente bellezza in melodie, attacchi, suoni, timbri, un perfetto equilibrio quasi un’illusione sonora che affiora dal tessuto della musica jazzistica, improvvisazione e costruzione. A tutto ciò s’affianca, nel bel mezzo della serata, l’eleganza di Cristina Zavalloni, ospite a sorpresa che ci affascina con una mirabile esecuzione di un brano brasiliano per il quale è richiesta abilità tecnica non indifferente: estensione, ritmo, verticalità, registri acuti, gli spettatori ne sono coinvolti.
Le capacità percettive poi si amplificano con Marcos Sacramento, la sua voce è l’anima brasiliana, è suono che fende l’aria. Stefano Bollani si conferma maestro del jazz, eclettico, con una forte consapevolezza stilistica, un dominio tecnico non comune ed una simpatia contagiosa che esplode nel finale con una raffinatissima Samba. Tutti i musicisti sono presenti sul palcoscenico, il ritmo è sullo sfondo, languidamente trascina mentre avanza con audacia una vitalità che intensificandosi rilascia suoni caldi, melodiosi, vivaci e malinconici come la musica brasiliana. Una serata nel segno della qualità per un jazz che colpisce al cuore e vive nella libertà creativa di Stefano Bollani e dei suoi compagni di esplorazioni musicali.
La festa inaugurale continua ai Giardini dei Cappuccini con il Diegoruv Jazz Quartet , il quartetto del trombettista bolzanino Diego Ruvidotti, soffuse melodie e delicate sonorità sotto le stelle rischiarate da una tavolozza di vini delle migliori tenute dell’Alto Adige.
di Antonella Iozzo © Produzione riservata
(28/06/2009)
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