Renaissance umanistica per il 33° Premio Masi. I premiati Andrea Bocelli, Svetlana Alexievich, Umberto Contarello, Mario Isnenghi e l’Associazione Ville Venete nella persona del suo presidente Alberto Passi
di Antonella Iozzo
Verona – Sentimento umanista per il 33° Premio Masi. Quando l’umanesimo rimane sullo sfondo della società e nessuno riesce ad intravedere la profonda bellezza d’animo capace di riempire il vuoto che fluttua nella nostra pienezza quotidiana, la Fondazione Masi, scuote le coscienze e con il Premio Masi, realtà che non racconta la storia ma la scrive, la forma, la proietta nel domani, celebra l’universalità dei valori delle Venezie.
Andrea Bocelli, Svetlana Alexievich, Umberto Contarello, Mario Isnenghi e l’Associazione Ville Venete nella persona del suo presidente Alberto Passi, sono i premiati 2014. Cinque diverse personalità accumunati dai valori universali, cinque voci soliste intrecciate in una trama culturale ampia e complessa dai poliedrici riflessi. La cerimonia di premiazione si è aperta con la conferenza stampa dei premiati presso la Foresteria Serego Alighieri, a Gargagnago di Valpolicella, fascino e ospitalità le parole chiavi di una dimora elegante e carica di vissuto.
Ad incidere il tessuto emozionale, trasportandoci in un’umanità senza confini, ad inizio conferenza è Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola. Parole, le sue, che hanno un peso, che traducono la passione, che trasmettono l’anima: valori, cultura, tradizioni, marchiano a fuoco il presente e come sassi che non temono il tempo, edificano l’orizzonte di un domani che sappia ancora consegnare ai posteri il senso della vita.
Le tre sezioni del Premio: Premio Internazionale Civiltà del Vino (Bocelli), Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano (Alexievich) e Premio Civiltà Veneta (Contarello, Isnenghi e Associazione Ville Venete), s’integrano vicendevolmente in un’opera d’arte in divenire che investe i nostri sensi, suscitando a volte sorpresa a volte incertezza ma sempre e comunque inducendoci alla riflessione. Durante lo svolgersi della conferenza, la pluralità degli sguardi dei cinque premiati ci restituisce un’unitarietà provvisoria che registra il battito del nostro presente, ma sappiamo ascoltarlo o codificarlo? Ma, forse, se riusciamo ad intravedere la realtà ne percepiremmo la sua natura come ci suggerisce Contarello.
La cerimonia continua da Masi Agricola, per la firma delle botte. Un rito che conduce nel cuore di una tradizione che ha partorito la cultura del vino legandola alla cultura del territorio, al saper comunicarla, promuoverla, valorizzarla con professionalità e impegno. È un crescere insieme custodendo i valori dell’umanità e preservandoli come preziose bottiglie d’identità e verità. Dalla terra alla terra, gesti e sentimenti che s’intrecciano in radici dalle quali nascono le dinamiche del mondo. Tanti gli ospiti che hanno coronato il prestigioso rito della firma, da Stevie Kim, a Giovanni Mantovani, da Alessandro Torcoli a Kate Sigleton fino al Metropolita georgiano Sergi di Nekresi, Premio Civiltà del Vino 2010 e tante altre personalità. Il sorriso fresco e solare di Alessandra Boscaini è il trait d’union tra territorio e cultura.
La cerimonia, si è conclusa con un talk show con i premiati presso il Teatro Filarmonico a Verona condotto da Antonello Piroso, come sempre intraprendete, simpatico e audace nelle sue battute. Sul palcoscenico, Sandro Boscaini e il presidente della Fondazione Masi Isabella Bossi Fedrigotti, poche parole le sue, ma rivolte verso una renaissance umanistica che elevi la società e aturalmente i premiati: il tenore Andrea Bocelli, premio internazionale “Masi civiltà del vino”, ambasciatore nel mondo del Made in Italy, dal canto al cantico del vino essendo egli stesso produttore insieme al fratello Alberto, in Val d’Era in provincia di Pisa, lo sceneggiatore Umberto Contarello, premio “Civiltà Veneta 2014” , dalle parole alla scena, l’originalità del Veneto e con “La Grande Bellezza” di Sorrentino, l’afflato della bellezza ricade sulla città eterna, scoprendola e contemporaneamente velandola di quella indicibile verità, troppo potente da vedere, basta intravederla. Mario Isnenghi, premio “Civiltà Veneta 2014” storico e accademico, la Grande Guerra, una tragedia di cui il Triveneto è stato uno dei principali scenari, è una pagina ancora da leggere nella sua valenza storica e umana, con il suo operato, la storia è più vicina; Alberto Passi, premio “Civiltà Veneta 2014”, presidente di Ville Venete, espressione artistica, storia e culturale delle Venezie, che unisce ed insieme al vino unisce e conduce al territorio; Svetlana Alexievic, premio “Grosso d’oro veneziano”, giornalista e scrittrice bielorussa, testimone del periodo sovietico e postcomunista che ha saputo tradurre le sue indagini sulla società, in umane espressioni di vita, più che racconti, sequenze di una quotidianità che giorno dopo giorno, guarda il suo passato ne avverte il respiro e porta nel domani il sospiro ancora caldo del suo potere.
Dal territorio alle tradizioni, dalla cultura del fare al fare per creare cultura, tutto in un unico gesto che da secoli produce il carattere e l’anima di un luogo, il vino, l’Amarone. Qui e solo qui può nascere e divenire Amarone. Lo sa bene Sandro Boscaini, che ha voluto realizzare un cortometraggio, “Il Gusto del Tempo” regia di Andrea Segre, per comunicare il valore di una tradizione che diviene identità nel tempo e dal tempo trae forza ed essenza.
Una storia fatta di natura e cultura, di saperi e sapori che si fondono nelle radici della vite per divenire col tempo frutto di vita, in un calice, di sorprendente autenticità veneta, di casa in tutto il mondo.
Al termine nel peristilio del Teatro Filarmonico, sotto la musicalità di un cielo blu notte il Premio Masi si congeda con un fashion cocktail carico d’intense emozioni, arrivederci al prossimo anno.
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(29/09/2014)
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