Acanto Restaurant icona dei sensi per viaggi enogastronomici

Acanto Restaurant Hotel Principe di Savoia Milano, sapori che esprimono emozioni e divengono cultura, arte culinaria capace di fondere sentimento e razionalità, fantasia e precisione, rigore e ricerca quella dello chef Alessandro Buffolino. Un’oasi gusto dove l’allure e le linee sinuose dell’arredo vestono l’atmosfera conviviale.

di Antonella Iozzo

Milano – Milano la naturale inclinazione del lifestyle a divenire cultura e arte del vivere. Arte, fashion, design e naturalmente arte culinaria al suo miglior livello. 

Se il cibo esprime l’identità di un Paese, la cifra stilistica dell’Acanto Restaurant dell’Hotel Principe di Savoia, Dorchester Collection, il tratto distintivo del suo chef e la bellezza autentica che ne cadenza l’allure, lo rende icona dei sensi per entusiasmanti viaggi enogastronomici.

L’eleganza di uno stile unico che interpreta l’appeal milanese, il savoir fare del personale, la riservatezza, raccontano l’Acanto Restaurant, uno scrigno permeato di eleganza classica e freschezza moderna in una sintesi estremamente raffinata. La pulizia formale delle forme esaltano lo splendore di lampadari di Murano e l’essenza di luxury che dialoga con l’estetica ne dipingono la fascinazione. Soft touch di cromie caldi e appaganti, come il bordeaux, avvolgono l’anima introducendoci in una suggestione sensoriale garbata, intima e accogliente.

Eleganza classica per la mise en place ritmata da note fluttuati il ritmo blues della seduzione. Colori, forme e curve che sembrano cadenzare i gesti e il sorriso del personale sempre attento e cordiale. Fedele al principio di far sentire l’ospite sempre speciale suggellano il desiderio di vivere ogni momento come unico e irrepetibile.

Acanto Restaurant offre un’esperienza gastronomica cesellata di autenticità, eccellenza, italianità dal tocco moderno e internazionale quello dello chef Alessandro Buffolino. Mood mediterraneo, mente protesa verso la ricerca e l’evoluzione, al servizio della materia prima, naturalmente.

La cucina è amore, passione, ricordo e il gesto dello chef Buffolino fa affiorare da ogni singolo profumo il piacere di un viaggio nel tempo, un viaggio senza confini che indossa le modulazioni del nostro cuore. È quello che accade con l’amuse bouche, sfogliatella di ricotta dalla verve croccante e mini pizza fritta dove il pomodoro e il basilico raccontano la poesia di un dipinto impressionista.

Tasting expereince che di una cucina d’autore, creativa e moderna e di carattere, esattamente come le “Capesante – zucca – castagne – tartufo nero”. La stagionalità entra nel piatto e l’intuito si fa gusto. Equilibrio e gioco di consistenze, seduzione morbida data dalla zucca e mordente calibrato grazie al tartufo nero, tutto il resto è poesia d’autunno da degustare con sorsi di Frontiere Collio Bianco, Tenuta Sant’Helena, 2015.

Sapori che esprimono emozioni e divengono cultura, arte culinaria capace di fondere sentimento e razionalità, fantasia e precisione, rigore e ricerca quella dello chef Buffolino che continua a sorprenderci con “La Fassona – il wagyu e la prussiana Tobinambur -alici Cantabrico”, dove i sogni diventano materia e la cucina incanto nelle forme del manzo. Tartare, carpaccio e wagyu affumicato in un elegia di salsa francese che ne flette il gusto autentico e pulito, come controcanto il crostino di alici che incredibilmente pulisce il palato e al contempo rilancia gli aromi e le fragranze della carne. È una sinfonia estremamente bilanciata capace di celebrare ogni singolo ingrediente accompagnata dalla rotondità armoniosa del Refosco, 2013, Tenuta Sant’Helena.

Tecnica, passione e vissuto dello chef Buffolino si fondono in acutezza intellettiva per regalarci un’oasi di distensione sensoriale fra tradizione e innovazione. Entra in scena lo “Spaghettone quadrato De Cecco – aglio – olio – peperoncino – polpo”. Il valore del piatto è nei dettagli e in quella tradizione mediterranea esaltata e completata con maestria.

Semplicità disarmante articolata in modo sublime, il profumo del mare sembra dipingere l’orizzonte mentre il tocco piccante innerva il piatto per un esplosione di sapore che conquista ogni singola papilla gustativa. Nel calice la piacevolezza della Ribolla Gialla, 2017, La Roncaia.

Acanto Restaurant, una deliziosa esperienza gourmet in un ambiente intimo e chic, un tributo alla classe e alla discrezione come all’ospitalità che rendono ogni attimo più affascinante e prezioso.

Attimi in trionfo di gusto, iperbole dal gesto by chef Alessandro Buffolino che coniuga limpidezza e leggerezza con meticoloso impegno al fine di esaltare al massimo la materia prima. Solo così il “Branzino – caviale – champagne – indivia” diventa tela d’artista. La crema allo champagne si espande in vaporosità avvolgente sfumando il bianco del branzino cotto alla perfezione, tenera consistenza che le note dolci dell’indivia, caramellata, rendono sublime evocazione di uno stile razionalmente lirico. Danza di profumi e sapori che raggiunge il calice per un paso double con Eclisse, 2016, sauvignon blanc e picolit, La Roncaia,  morbido, minerale, equilibrato, invita a nuovi assaggi.

Un’oasi di arte culinaria dove le sfumature dolci e le linee sinuose dell’arredo vestono l’atmosfera conviviale. Ambiente armonioso e ideale per le creazioni dello chef Buffolino dall‘anticipazione gustativa scenografica e brillante. Contemporanea nuance che ritorna fedele alla sua anima classica moderna nell’”Agnello in crosta – vegetali baby – spinacini – jus”. È la nota intensa e decisa dello jus alla liquirizia a dare profondità al piatto, l’agnello, di cottura perfetta, esulta e ogni elemento esprime la costruzione del piatto. Nel calice il rosso suadente del Refosco, 2013, La Roncaia, tannico, strutturato, speziato dalla progressione gustativa calda e appagante. 

Sweet feeling in divenire con l’apoteosi dessert “Sinfonia di cioccolato” preceduta da una vivace crema al moito. La Sinfonia di cioccolato si presenta come un piccolo scrigno bianco di gioia distillata a forma di fava di cacao. Al suo interno velluto sonoro che esplode al palato rilasciando l’intensità del sorbetto, il croccante, il morbido. Tutte le variazioni del cioccolato implodono in un bel gioco di consistenze che dall’inizio alla fine seducono i sensi. Una danza tra le fibre del piacere culinario, tra le palpebre dell’immaginario, tutto in un assaggio di cioccolato, al quale si accosta la nota liquida del Ramandolo, 2013, La Roncaia, note di miele e frutta secca, mai stucchevoli, colore ambrato e finale persistente.

Acanto Restaurant, la naturale eleganza del lusso oltre ogni ragionevole compromesso, l’arte di uno stile unico, di classe.

Acanto Restaurant
Hotel Principe di Savoia
Piazza della Repubblica 17 – 20124, Milano
Tel. +39 02 62301 – 
https://www.dorchestercollection.com/it/milan/hotel-principe-di-savoia/ristoranti-bar/acanto-restaurant/

 

di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
                  (26/10/2018)

 

Bluarte è su https://www.facebook.com/bluarte.rivista e su Twitter: @Bluarte1