Allegrini Wine, tradizione, sulla pelle dell’Azienda Allegrini. Perfetta simbiosi con le forme dell’innovazione. Ma sono i vigneti, con la loro anima a coinvolgerci in un percorso empatico. Una vera e propria esperienza che amplifica la conoscenza a suggella le emozioni.
di Antonella Iozzo
Fumane (VR) – Allegrini Wine, istanti d’Amarone, momenti d’Arte nella perfezione della qualità. Tradizione che porta il nome di Giovanni Allegrini, dinamico, intraprendente, lungimirante. Diede slancio e amore all’arte della vinificazione in un dialogo costante con il territorio. Possiamo tranquillamente definirlo un artigiano del vino che con i suoi gesti ne modella l’essenza in una musica infinita capace di rivelarne l’anima. Passione che dilaga tra i colori mai spenti della Valpolicella, terroir dalla voce chiara, forte, decisa che risplendono nel segno autoctono dei vitigni Corvina, Rondinella, Corvinone, Molinara, Oseleta, è una trama che intreccia storia e storie di vita, di uomini il cui gesto rinasce cultura, valore, dedizione sfumata in sensibilità e dolcezza, vigore e struttura, tutto in un calice di inimmaginabile splendore di-vino. Preziosa eredità, quasi un affresco che rilascia tutta la potenza e la profondità del suo autore, viverlo è un’esperienza evolutiva che plana verso il futuro portando in se le curve del ricco passato e le dinamiche del domani.
Dopo la scomparsa di Giovanni Allegrini avvenuta nel 1983, sono stati i figli, infatti, a proseguire la mission, portando l’Azienda Allegrini ai vertici del successo internazionale. Oggi Franco fra i migliori winemakers italiani e Marilisa responsabile marketing dal 1980 continuano a produrre etichette di eccezionale qualità e spiccata personalità e l’Azienda Allegrini scopre nuove dimensioni internazionali.
È un comunicare costantemente la tradizione, la passione pura, l’impegno quotidiano nel tradurre in vino l’anima più autentica della Valpolicella. Più che un paesaggio un acquarello che la natura ha dipinto con i colori delle stagioni e il carattere dei vitigni. Solo così ogni vitigno rinasce voce del territorio, essenza della terra, musicalità che il tempo e il gesto dell’uomo trasformano in sinfonia nel bicchiere. Con naturale eleganza Marilsa Allegrini comunica tutto ciò, coinvolgendo il suo interlocutore con la fascinazione materica dei vini Allegrini, che rivelano la loro sfumature più piene in abbinamento con i piatti tipici per poi divenire intermezzo armonico dal cuore veneto, con accostamenti pericolosamente suadenti che strizzano l’occhio all’originalità come la cucina asiatica. Empasse emozionali che solo i grandi vini sanno creare.
Il sapore della tradizione nel concept innovativo
Tradizione, quindi, sulla pelle dell’Azienda Allegrini, in perfetta simbiosi con le forme dell’innovazione. Concept che Franco Allegrini ha fatto suo puntando su un rinnovamento, fedele alle origini, ma proiettato verso il futuro grazie a soluzioni che ridisegnano la qualità nel valore e nel rispetto di una preziosa eredità: la cultura della vite e del vino diaframma della famiglia Allegrini prima ancora che dell’Azienda, vissuta nella sua profondità e trasmessa con ardore, forza e poesia da Giovanni Allegrini.
Visitando l’Azienda a Fumane è come se ancora percepissimo le vibrazioni intense del pensiero di Giovanni e come se toccassimo con mano la sua meravigliosa genuinità e il suo spirito deciso e fermo, come i suoi vini. È un veicolare di sensazioni e verità che accendono la passione e la professionalità di Caterina Mastella Allegrini, nipote di Giovanni e figlia di Marilisa, è lei la nostra guida d’eccezione. Ogni sua parola, ogni sua azione è il proseguo di una storia scritta dal nonno. È il trionfo della passione, note di ammirazione e rispetto accentuano il ritmo del suo racconto lastricato di ricordi così sentiti e vividi da sembrare quasi di averli vissuti in prima persona.
Poi, la verve sposta la sua carismatica essenza verso l’aspetto più tecnico e le forme del vino assumono nuova vita nell’ammodernamenti apportati da Franco Allegrini, come l’introduzione della barrique in abbinamento alle tradizionali botti in rovere di Slavonia, la riduzione del periodo d’invecchiamento dei vini, per una nuova fragranza pulsante di vitalità. Come un compositore Franco Allegrini, riscrive la tecnica del Ripasso con piccole variazioni su tema, per un’opera originale, dalla sottile e raffinata sensualità. Ecco allora che sostituisce l’utilizzo delle vinacce con una percentuale di uve messe ad appassire, così da indurre la “seconda fermentazione”: l’eleganza è d’incanto.
La conversazione con Caterina Mastella Allegrini, sembra seguire lo sviluppo di una fiaba che abbraccia una lucida e inossidabile realtà che suggella la lungimiranza della Famiglia Allegrini. Il dialogo risveglia il sentimento che si manifesta sempre più forte.
È vita che scorre, è professionalità, è memoria futura che mostra le coordinate di un progetto che ha intrecciato la tecnologia e la scienza al sapere antico, nasce “Terre di Fumane” luogo dove il metodo d’appassimento è frutto di ricerca e innovazione.
Qui, infatti, si sono realizzate le condizioni ottimali di conservazione delle uve destinate all’Amarone e al Recioto, a garanzia di elevati standard qualitativi.
La natura che rinasce vigneto Allegrini
Ma sono i vigneti, con la loro anima a coinvolgerci in un percorso empatico. Una vera e propria esperienza che amplifica la conoscenza a suggella le emozioni. Magnetica tensione vitale inarcata dal tempo in sorsi culturali per un piacere sensoriale che seduce anche l’intelletto.
Il primo vigneto a venirci incontro è Torre Alta, a Fumane, in zona pedecollinare, una meravigliosa visione che si distende tra storia e pensieri circondando Villa della Torre, dimora di essenza estetica rinascimentale, luogo d’eccellenza dell’ospitalità Allegrini. 26 ettari accarezzati dal sole si aprono come una partitura di Corvina, Rondinella e Sangiovese nelle cadenze temporali delle messe a dimora tra il 1962 e il 1989. Il terreno calcareo – marmoso è la condizione ideale per queste varietà, permette, infatti, una buona concentrazione zuccherina e un buon livello d’acidità.
Poco distante da Fumane, a Sant’Ambrogio, lo spettacolo della natura ci regala un podere di rara bellezza e qualità La Grola, circa 30 ettari ad un’altitudine media di circa 300 m s.l.m. Elegia di vitigni armonicamente distribuiti come un quadro di Mondrian, ravvivano la scena, l’impianto a Guyot sembra, infatti, quasi tessere il ritmo modulato del vigneto. Sul fondale il Lago di Garda, dove l’infinito mutevole orizzonte abbraccia la Corvina, il vitigno più rappresentativo della Valpolicella che qui rilascia il suo carattere fiero e foriero di passione, e il Syrah che ben si evolve in profumi e corposità.
Passeggiare tra i filari scoprendone l’essenza è come scoprire se stessi, è come ascoltare la quiete musicale della natura mentre incontra il nostro io più intimo. Atmosfere che rivelano, suggerendo il profilo della bellezza che alle nostre spalle sale dal profilo dei Monti Lissini. Scenografia esuberante, terroir perfetto, micro-clima unico con esposizione a sud-est e ventilazione costante. La Grola, il vino Allegrini che scopre se stesso rivelando il territorio.
Poco più su del podere la Grola, un piccolo tesoro, una gemma, La Poja, il cru più esclusivo e prestigioso della gamma Allegrini. 2,65 ettari di uva Corvina con-vibrano di arte, di umori, di cielo e terra, fecondano l’essenza di vite e conservano intatto la loro primigenia esistenza. E non è un caso se Giovanni Allegrini ha definito La Poja, come luogo ideale per la produzione di uva Corvina tanto da essere vinificata in purezza.
Idillio di natura su tela che sovrasta dolcemente la collina. È corpo sassoso e poverissimo, e spessa epidermide bianca che riflette la luce solare garantendo alle uve gradi di maturazione zuccherini e fenolici ottimali. È vocazione Cru nell’evocazione di una tradizione scritta insieme al respiro della Valpolicella. Tradizione, innovazione e sperimentazione nel nome Allegrini, uniscono universi lontani eppure così vicini da divenire espressione di originalità e personalità, è il caso dei vitigni internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah nel vigneto non collinare di Villa Giona. Altro mirabile esempio dello stile Allegrini, al quale seguono Villa Cavarena, Fieramonte, Monte dei Galli e Villa Giona. Poi due splendide realtà fuori regione Poggio al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino, un sogno senza confini che ridefinisce il legame con il territorio o meglio con i territori del vino di qualità.
Allegrini ospitality, un sogno vestito di Arte
Into the world Allegrini, the new talent Caterina Mastella Allegrini veste di luce l’Arte dell’ospitalità e Villa della Torre risplende come un diadema nella suggestione della sua storica bellezza. Dimora signorile di campagna risalente al 1500 circa, molto probabilmente, opera di Giulio Romano che negli stessi anni operava a Mantova per i Gonzaga, realizzando Palazzo Te, molto simile a Villa della Torre. Ben 26 proprietari si sono alternati prima che la Famiglia Allegrini acquistasse la proprietà, rendendola maison culturale, luogo dove l’ospite vive un’esperienza sensoriale e intellettiva, dove la fascinazione del vino diviene feeling con il senso estetico, con il sentimento Allegrini, con il patrimonio culturale della Valpolicella.
Visitando la villa insieme a Caterina Mastella Allegrini, avvertiamo l’anima sfaccettata dell’essere Allegrini, ossia amore per il passato e audacia per il domani, passando per le declinazioni del presente.
E’ un incontro con il desiderio sospeso tra lo schema architettonico chiuso che ricorda quello delle antiche domus romane, infatti, tutto ruota attorno al peristilio vero cuore della casa. Un cortile interno circondato da un porticato sostenuto da colonne di ordine tuscanico, sul quale si aprono le varie stanze. Era questo il luogo che accoglieva l’elite di ospiti di Giulio della Torre, durante le feste e i convivi. Luoghi che oggi rivivono grazie alla sensibilità artistico – culturale della Famiglia Allegrini. Eventi e quotidianità, acquistano fascino, importanza, raffinatezza, originalità.
Suggestioni che collimano con l’incisività e con il carattere fiabesco caratterizzante le sale della villa, i camini a bocca di mostro, i mascheroni che ornano le stanze testimoniando la forza del fuoco e la grotta esterna ,ricavata tra due rampe di scale che conducono al giardino sono le quinte sceniche di una esuberante teatralità. Ma ciò che colpisce la nostra fervida immaginazione sono proprio i camini, gigantesche sculture ricavate ciascuna da un unico blocco di pietra tufacea all’interno del quale è collocato il focolare. Essi rappresentano, leoni, mostri marini, giganti demoniaci, ma anche in qualche caso angelici putti. Forza, mistero, presenze misteriose che elevano l’umano nei confini del grottesco, dell’invisibile buio nel quale la fantasia costruisce oasi letterarie, conversazioni sul filo del possibile o probabile, tutto è concesso, tutto è manifesto attraverso un calice di Amarone Allegrini.
Villa della Torre, massima espressione di ospitalità Allegrini, nel segno dell’Arte e del gusto. Qui l’ospite scopre i piacere estetici e enogastronomici grazie allo Chef Alberto Masotti. Tipicità e creatività vestono i sapori della primavera e ogni piatto è un’esplosione di colori, una tavolozza cromatica croccante con le sue verdure di stagione e delicata grazie ai petali di fiori. I sapori che si evolvono e si esaltano a vicenda ad ogni sorso. Ad iniziare dal Vermentino in purezza Solosole di Poggio al Tesoro, Bolgheri, licenza poetica fresca e vivace prima di passare alla suite Palazzo della Torre, Corvina, Rondinella e Sangiovese per un rosso morbidamente adagiato nel velluto sonoro della corvina che implode di melodia tannica.
.Superlativa La Grola Limited Edition, maestosa sinfonia beethoveniana, eroica sinergia di Corvina, Corvinone, Oseleta e Syrah che fluiscono nel gran finale persistente, sconvolgente, acutamente lirico e austero, debordante il soliloquio dell’anima.
Apoteosi che culmina con il Recioto della Valpolicella Classico D.O.C.G Giovanni Allegrini, Corvina, Rondinella, Osoleta, perlacei frammenti densi, densissimi rosso rubino che fluttuano di voluttà, senza mai cadere nello stucchevole, è danza di frutta appassita nel risveglio del suo tepore. Fusion di espressività artistiche che planano il concetto di ospitalità a 360° .
Romanzi in un solo gesto, quello della qualità che traspira di memoria e di contemporaneità. È una sublime combinazione di elementi e di intenti che tramandano la cultura del fare, del vivere e dell’essere in armonia con il vino. È una poesia che giunge da lontano e che la Famiglia Allegrini ha colto nella sua complessità scrivendo ogni giorno la propria storia.
ALLEGRINI
Via Giare 9/11 – 37022 Fumane Valpolicella (Vr)
Tel. (+39) 045 6832011 – Fax (+39) 045 7701774 –http://www.allegrini.it
di Antonella Iozzo ©Riproduzione riservata
(24/05/2014)
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